Entro fine anno, 6 nuovi nati su 10 dovranno esser stati vaccinati contro il meningococco B e la varicella, così il come il 40% degli anziani contro lo pneumococco, temuto batterio che provoca polmoniti. Sono alcuni degli obiettivi definiti nella circolare “Aspetti operativi per la piena e uniforme implementazione del nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19 e del relativo Calendario Vaccinale”, pubblicata sul sito del Ministero della Salute.
I vaccini gratuiti
Con l’approvazione del nuovo piano, gli Italiani avranno a disposizione, gratuitamente, un ampio numero di vaccini. Nel 2017 le Regioni dovranno partire con la vaccinazione anti meningococco B per tutti i nuovi nati di quest’anno (in realtà ci sono realtà locali che hanno già avviato da tempo con questo tipo di copertura). Inoltre si dovrà offrire l’anti meningococco tetravalente, ACWY, agli adolescenti e l’anti pneumococco a chi ha più di 65 anni. Via anche alla vaccinazione anti varicella per i nati dal 2016. Andranno avviate poi le vaccinazioni delle categorie a rischio e quella anti-Hpv per i maschi di 11 anni, iniziando a chiamare chi è nato nel 2006. Nel 2018, poi, si avvierà la copertura dell’HPV dei maschi undicenni nati nel 2007, sarà introdotta la vaccinazione contro il rotavirus per i nuovi nati, a partire dal 2018, si farà la quinta dose di vaccino anti poliomielite negli adolescenti e verrà introdotto la vaccinazione contro l’Herpes Zoster sempre per gli ultrasessantacinquenni.
Gli obblighi per genitori e medici
La circolare del ministero della Salute richiama anche genitori e medici ad attenersi all’obbligo vaccinare. In particolare, i genitori seguire le indicazioni del Calendario vaccinale mentre i medici hanno l’obbligo di attenersi al codice deontologico e, per quelli dipendenti da pubbliche amministrazioni, di promuovere attivamente le vaccinazioni inserite nel Calendario vaccinale nazionale approvato dal Ministero della Salute. È sempre un loro obbligo – si legge nella circola – quello di informare correttamente i genitori su rischi e benefici della vaccinazione e della mancata vaccinazione.
In ambito scolastico, infine, spetta ai direttori e ai capi degli istituti di istruzione pubblica o privata il compito di accertarsi se siano state praticate agli alunni le vaccinazioni e le rivaccinazioni obbligatorie. Nel caso di mancata presentazione della certificazione devono comunicare l’accaduto, entro cinque giorni, all’Asl di appartenenza dell’alunno ed al Ministero della sanità . La mancata certificazione non comporta, però, il rifiuto di ammissione dell’alunno alla scuola dell’obbligo o agli esami.