Domani, la commissione Sanità della Regione Lazio discuterà la proposta di legge Dgr 856/2016 – approvata in sordina dalla giunta il 30 dicembre scorso – che impone l’ “Assolvimento dell’obbligo vaccinale da parte del minore per l’accesso negli asili nido pubblici e privati”. Il provvedimento – su cui non sono state previste audizioni da parte della commissione – prevede l’obbligo di somministrare 4 vaccini (antidifterite, antipoliomelite, antitetanica e contro l’epatite B) a tutti i nuovi nati altrimenti non sarà possibile procedere con l’iscrizione scolastica. L’assessore alle politiche sociali della Regione, Rita Visini, ha spiegato che “i vaccini sono, ad oggi, l’unica arma per la prevenzione delle malattie infettive. L’obiettivo – ha aggiunto – è preservare lo stato di salute del minore e delle persone con cui viene a contatto, sin dai primi anni di vita, contando sull’evidenza scientifica che colloca i vaccini tra gli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per la prevenzione primaria delle malattie infettive”.
I genitori chiedono di essere ascoltati
La proposta non è piaciuta a tutti. Un gruppo di genitori del Lazio ha preparato una lettera da inviare alla Giunta Regionale Lazio in cui chiedere audizione e far comprendere i motivi per cui sono contrari all’obbligatorietà della vaccinazione per l’iscrizione ai nidi.
Come funziona l’obbligo in Emilia Romagna
Il Lazio si aggiunge all’Emilia Romagna che già lo scorso anno ha introdotto l’obbligo divenuto operativo solo questo mese con l’approvazione delle linee guida. Le linee guida emanate dalla Regione prevedono che i genitori, una volta scelta la struttura pubblica o privata alla quale intendono iscrivere il proprio figlio, debbano impegnarsi a farlo vaccinare. Dovranno quindi presentare la certificazione delle vaccinazioni effettuate, che dovrà essere consegnata ai gestori dei servizi educativi e che sarà rilasciata dalle Aziende Usl, oppure autorizzare la direzione della struttura educativa ad acquisire l’idoneità alla frequenza direttamente presso l’Azienda USL di competenza. Per ottenere la certificazione, e quindi l’accesso ai servizi educativi, sarà necessario che il bambino, per quanto riguarda i vaccini obbligatori (antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B) abbia eseguito 1 dose se ha fino a 6 mesi di vita, 2 dosi entro il primo anno, 3 dosi entro 18 mesi di vita.
Il provvedimento assunto dalla Regione prevede anche la possibilità di accedere ai servizi educativi per i bimbi di età inferiore a 6 mesi: in questo caso c’è l’ammissione con riserva, con l’impegno da parte dei genitori di vaccinare il figlio (1^ dose) entro il compimento del sesto mese di vita. Per i bambini che si iscrivono direttamente al 2° e 3° anno, e che non sono mai stati vaccinati, è previsto l’obbligo di iniziare il ciclo vaccinale, ed effettuare almeno le prime due dosi di ciascuna vaccinazione obbligatoria prima di accedere ai servizi. Dovranno poi completare il ciclo vaccinale, con la terza dose, prima di iscriversi all’anno successivo.
Le linee guida della Regione prevedono infine che, nei casi in cui la vaccinazione deve essere omessa o differita, l’esonero per motivi sanitari debba essere certificato dal pediatra di libera scelta e autorizzato dai Servizi Vaccinali delle Aziende USL.
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