Minifotovoltaico “da balcone”: come installarlo, quanto costa e quanto fa risparmiare

balcone fotovoltaico

Per tutti quelli che non possono installare l’impianto sul tetto, c’è sempre l’opzione del pannello plug & play, facile da montare e connettere alla rete, con una spesa che può anche essere limitata a 700 euro. A chi conviene davvero?

 

Difficile prevedere il peso della bolletta della luce sulle tasche degli italiani nel corso del 2023. Se è vero che l’Autorità di regolazione dell’energia (Arera) ha previsto un calo del costo dell’energia elettrica del 20% a partire da aprile, l’impatto delle riduzioni dipende anche dalle decisioni governative sulla  sospensione degli oneri di sistema. Anche nella migliore delle ipotesi, la famiglia media italiana spenderebbe 1.147 euro l’anno, nel mercato tutelato, più del doppio di quanto spendeva solo tre anni prima, ovvero 505 euro.

In che casi conviene

Numeri che dimostrano come la questione del contenimento del consumo di energia sia ormai un tema destinato a restare, per le famiglie italiane. E uno dei modi migliori per alleggerire la bolletta passa senz’altro dallo sfruttamento dell’energia solare. I pannelli fotovoltaici installati sul tetto di casa, accompagnati da apposite batterie in grado di accumulare energia spendibile anche la notte, possono contribuire a ridurre la bolletta fino al 75%. Non tutti, però, possono permettersi di installarli: per questioni strutturali (non c’è uno spazio adeguato), amministrative (nel caso di edifici vincolati), o economiche (qualche migliaio d’euro da investire). In questi casi, esiste comunque la soluzione rappresentata dal fotovoltaico da balcone.

I plug & play

Si tratta di pannelli facili da montare e da connettere alla rete elettrica, che consentono un risparmio energetico minore, ma comunque non indifferente. In inglese vengono definiti “plug & play (p&p)”, letteralmente “inserisci la spina e accendi”, per indicare la facilità dell’attivazione. Ma per quanto sia semplice ci sono dettagli da non tralasciare.

A chiarirci le idee interviene Lorenzo Pizzoferro, referente prodotti di efficienza energetica per Enel X, azienda che ha un’offerta dedicata al riguardo. Tanto per cominciare, l’esperto spiega, tecnicamente, cosa si può considerare appartenente a questa categoria: “Ad agosto 2020 l’Arera ha liberalizzato la produzione nelle case di questo tipo di impianti. Se hanno una produzione in uscita fino a 350 W, si definiscono p&p e possono essere allacciati a una presa dedicata”. In altre parole, bisogna avere una presa, per esempio sul balcone, che è direttamente connessa al quadro della casa con un interruttore dedicato (in gergo tecnico si chiama magneto-termico). Nel caso non sia predisposto, un elettricista può farlo in poco tempo. Riguardo alle modalità di installazione, Pizzoferro spiega: “Noi abbiamo due versioni del kit di installazione uno per ringhiera metallica, fatto in modo tale che sia compatibile con una certa percentuale di balconi, e un’altra nel caso in cui si abbia un parapetto in muratura ma va bene anche per una parete. A quel punto lo si può connettere alla presa dedicata della casa”. 

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Occhio al vento e al peso

Un balcone, normalmente, se è a norma, regge 200 kg al metro lineare. Nel caso del kit Enel, il pannello è stato progettato per resistere a una pressione del vento a 130 km/h. Ma un dato del genere non basta. “Le norme tecniche di costruzione in Italia identificano la spinta del vento, in funzione a dove  stai costruendo, altitudine e quota, zone urbane o meno. L’Italia è divisa in 9 zone del vento, e in base a questo indichiamo nel manuale delle istruzioni dove è possibile installarlo e dove no” spiega Pizzoferro. Non è un particolare da prendere sotto gamba.

Dove si comprano

I canali di vendita dei pannelli fotovoltaici sono diversi. Mentre grosse compagnie come Enel fanno da canale di intermediazione, tramite agenti o call center formati, è possibile anche andare direttamente alla fonte e comprare il prodotto, cercarlo sul web, per esempio su Amazon, o nelle grosse catene di prodotti tecnologici o bricolage. “Se si va in un centro di grossa distribuzione, – spiega Pizzoferro –  volendo lo si può comprare e portarselo a casa. Però attenzione, se si fa tutto in autonomia, bisogna verificare sempre che il prodotto sia certificato e che siano indicate chiaramente le condizioni di installazione, e dove può essere installato, in base all’altezza e alle zone di vento”.  Altrimenti, condizioni climatiche avverse potrebbe far cadere il pannello portando a incidenti anche gravi.

Che tipo di consumi può compensare

Vediamo ora in che modo e quanto i pannelli fotovoltaici da balcone possono far risparmiare.  “Il plug & play – spiega Pizzoferro –  lavora insieme alla normale rete elettrica di casa. Un elettrodomestico può essere alimentato o dal pannello o dall’energia elettrica che passa dal contatore. Quando è l’impianto fotovoltaico a produrre, ha la priorità in maniera naturale”. A differenza dei pannelli sul tetto quelli da balcone non vengono associati ad accumulatori d’energia da utilizzare anche quando non c’è il sole, ma secondo l’esperto di Enel X non ce n’è bisogno: “Il carico base della casa è molto simile a queste potenze, perché se pensiamo al consumo del frigo, del router, e di vari dispositivi in standy, compensa perfettamente  questa produzione diurna, per cui da stoccare in una batteria rimarrebbe veramente poco”. Entriamo nel merito. Secondo Pizzoferro, con un pannello da 350 Wp, se consideriamo in una situazione abbastanza standard, con casa esposta a sud, collocata a Roma, la produzione di un pannello è tra i 450 e i 500 kilowatt/h l’anno.

Quanto si può risparmiare

“Possiamo stimare che una famiglia che vive in appartamento abbia un consumo annuo di 2.500 kW/h. Quindi, il risparmio di consumi può arrivare fino al 20%. Sono circa 170 euro l’anno, che vuol dire che per ripagare l’impianto bastano meno di 4 anni, se consideriamo anche il beneficio della detrazione fiscale per ristrutturazione edilizia del 50%” spiega l’esperto. Secondo Andrea Parrini, distributore specializzato in fotovoltaico per Pm service, però, sulle prestazioni va fatto un discorso più preciso: “La potenza riportata riguarda il massimo espresso nell’ipotesi del pannello in posizione orizzontale, con il sole perpendicolare che riversa 1.000 watt su di esso. Ma si consideri che un pannello da balcone, stando in verticale, mediamente rende il 50%. Dunque un 380 Wp riuscirà a produrre circa 180-190 Wp al massimo”. Va sottolineato che, mentre con i pannelli sul tetto quello che non consumi lo puoi mettere in rete ricevendo un incentivo chiamato “scambio sul posto”, con il corrispettivo che viene dato direttamente sul conto corrente, con il p&p va tutto in autoconsumo ed eventuali surplus immessi in rete non possono essere remunerati.

Ma quanto costa?

Ma quanto costa un pannello da balcone? L’offerta di Enel X è 699 euro, incluso il kit per montarlo e il microinverter necessario per connetterlo alla rete domestica. Un prezzo che secondo Andrea Parrini è più basso del reale valore del prodotto: “Enel fa offerte fuori mercato, è una strategia commerciale per avvicinare potenziali clienti. Sanno che di questi tipi di pannelli non se ne vendono molti, e che quindi ci perderanno poco in termini di soldi, ma avvicineranno i consumatori per proporgli altre offerte, per esempio un contratto di fornitura legato alle rinnovabili, o l’installazione di pannelli sul tetto”. Secondo Parrini, tra pannello, kit e installazione, è difficile spendere per una potenza paragonabile meno di 800 euro. Ma se si fa un giro su internet si trovano prezzi ancora più bassi: cercando su Amazon, per esempio, un pannello da 370 Wp LightMate fotovoltaico plug-in costa 499 euro, incluso l’inverter e i ganci per fissarlo alla ringhiera del balcone.

Attenzione alle offerte troppo convenienti!

E si trovano prezzi persino inferiori, ma attenzione: in alcuni siti è in vendita solo il pannello, senza inverter e struttura per installarlo. Per esempio, su tecnomat.it si trova un pannello da 380 W a soli 210 euro, ma si calcoli che comprare un micro-inverter costa circa 100 euro, e che andrebbe aggiunta la spesa per la struttura con cui agganciarlo al balcone, che verrebbe non meno di 50 euro. Il tutto, con il rischio di comprare accessori non adatti o poco sicuri. A questa spesa, per chi non si sentisse sicuro nell’installazione fai da te, va aggiunta quella di un tecnico. “Per installare un pannello, un tecnico, un elettricista di fiducia, per esempio, ti chiede almeno 100 euro” spiega Andrea Parrini.

E, oltretutto,  quando si va alla ricerca del pezzo scontato, attenzione anche a non ritrovarsi con un pezzo obsoleto dal punto di vista della tecnologia: – spiega Parrini – e fanno riferimento alla tecnologia più avanzata a rendimento maggiore, rispetto a quelli policristallini”. Con queste informazioni, dunque, è il momento di uscire in balcone, verificare l’esposizione, e decidere se il fotovoltaico plug & play faccia al proprio caso oppure no.