Camomilla, le proprietà dell’infuso utile non solo per curare l’insonnia

CAMOMILLA

La camomilla apporta molti benefici: ha un effetto calmante e secondo alcuni studi aiuta ad abbassare la glicemia. Però non bisogna abusarne perché, specie nei bambini, può favorire effetti avversi

Dall’Asia all’Europa è diventata nel tempo una delle piante più diffuse sul pianeta. Profuma, rilassa, stupisce per la sua “spontanea” insorgenza, ma anche bellezza e semplicità. Emana infiorescenze che, essiccate, non possono mancare in una dispensa domestica. Parliamo della camomilla comune (nome botanico Matricaria chamomilla L.), onnipresente (nel mondo si bevono un milione di tazze al giorno). La ritroviamo anche nella simbologia e nel mito dei racconti. Nella mitologia egiziana il fiore era dedicato a Ra, dio del sole, ed era venerato per le sue capacità medicamentose e cosmetiche. Si pensava persino che sanasse la febbre della malaria.

A questo fiore viene attribuito il simbolo della forza e della resistenza contro le avversità, probabilmente per via dei suoi più noti effetti calmanti e proprietà rilassanti. Non a caso è sinonimo di dolcezza e pacatezza.

Tradizionalmente, la camomilla è stata usata per secoli come medicina antinfiammatoria, antiossidante, leggermente astringente e sedativa. Ma questa erbacea della famiglia Asteracee, spesso utilizzata come elemento ornamentale, è continuamente oggetto di studi. Cerchiamo di scoprirne proprietà certe e ancora da dimostrare.

Quali sono le proprietà della camomilla?

I nutrizionisti dell’Irccs Humanitas hanno “sezionato” una tazza di infuso di camomilla. Parliamo di circa 230 millilitri che non apportano in pratica calorie (appena 2). Tuttavia, la sua profumatissima polverina ricavata dai fiori, rilascia numerosi nutrienti, così suddivisi:

  •   0,5 gr di carboidrati;
  •   47,4 microlitri di vitamina A;
  •   0,9 mg di colina;
  •   2,4 microgrammi di folati;
  •   21,3 mg di potassio;
  •   4,7 mg di calcio;
  •   2,4 mg di sodio;
  •   2,4 mg di magnesio;
  •   0,2 gr di ferro;
  •   0,1 mg di zinco;
  •   0,1 mg di manganese;
  •   30,8 microgrammi di fluoro.

Gli effetti benefici (certi o presunti) della camomilla sono legati soprattutto alla presenza di diversi flavonoidi contenuti nella sua parte centrale (apigenina, luteolina) e di derivati ​​flavonoidi (quercetina, patuletina).

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Gli ingredienti medicinali vengono normalmente estratti dai fiori secchi di camomilla utilizzando come solventi acqua, etanolo o metanolo e gli estratti corrispondenti sono noti come estratti acquosi, etanolici (alcolici) o metanolici.

Gli estratti di camomilla ottimali contengono circa il 50% di alcol. Gli estratti standardizzati contengono l’1,2% di apigenina che è fra le sostanze più efficaci. Gli estratti acquosi, sotto forma di tisana, contengono concentrazioni piuttosto basse di apigenina libera ma includono livelli elevati di apigenina-7- O- glucoside.

A cosa fa bene la camomilla?

Tutti questi principi fanno di queste infiorescenze un dolce calmante. Ma non solo. La camomilla è una fonte di cumarina, quindi utili per favorire la cicatrizzazione e la rigenerazione dei tessuti.

L’Istituto superiore di sanità (Iss) riconosce la sua utilità per affrontare disturbi che si manifestano in forma lieve, quali:

  •   Febbre da fieno;
  •   Infiammazioni della pelle e delle mucose;
  •   Spasmi muscolari (grazie alla sua attività miorilassante);
  •   Disturbi mestruali (potrebbe alleviare i crampi dei dolori mestruali);
  •   Insonnia e ansia (Sotto forma di estratto acquoso è usata come blando sedativo per calmare i nervi e ridurre l’ansia, gli incubi, l’insonnia e altri problemi del sonno);
  •   Ulcere e piaghe da decubito;
  •   Ferite, ustioni e irritazioni cutanee;
  •   Infezioni batteriche della pelle, del cavo orale (ad esempio le afte) e delle gengive;
  •   Disturbi gastrointestinali (agisce come rilassante digestivo e contro il gonfiore della pancia, quindi flatulenza, indigestione, diarrea, nausea e vomito, coliche e crampi allo stomaco);
  •   Dolori reumatici (potrebbe risultare efficace contro lievi artriti e mal di schiena);
  •   Emorroidi;
  •   Nevralgie e sciatica;
  •   Mastiti.

Altri utilizzi della camomilla

Non solo tisane. Molti preparati in commercio, a base di camomilla, possono essere applicati sulla superficie esterna del corpo, da utilizzare per il trattamento di:

  •   Dermatite da pannolino;
  •   Capezzoli screpolati;
  •   Varicella;
  •   Infezioni dell’orecchio e degli occhi;
  •   Disturbi degli occhi (inclusi l’ostruzione dei dotti lacrimali e congiuntivite);
  •   Infiammazione nasale.

Tra le varie funzioni, viene anche utilizzata in forma di sciacqui orali, poiché sembrerebbe utile contro le piaghe lasciate in bocca dai trattamenti antitumorali.

Oli per massaggi e cosmetica

Nelle erboristerie e negozi dedicati si possono acquistare estratti o olii a base di camomilla utilizzati in funzione antibatteriche, antimicotiche, contro batteri e funghi, analgesiche, antidolorifiche.

Gli oli essenziali, estratti dai fiori, possono essere inalati, usati per i massaggi o aggiunti a lozioni e sono comunemente usati in aromaterapia. Inoltre, sono impiegati in molte lozioni per la pelle, creme, saponi e cosmetici. Questi oli contengono terpenoidi, α-bisabololo e suoi ossidi, azuleni compresi camazulene e derivati ​​dell’acetilene. L’olio essenziale di camomilla romana è costituito principalmente da esteri dell’acido angelico e dell’acido tigilico.

La camomilla può anche essere assunta per bocca sotto forma di compresse o capsule, solitamente in combinazione con altre erbe come la passiflora, l’aloe o la valeriana o con analgesici o antistaminici leggeri.

La camomilla fa bene ai bambini piccoli?

Se si utilizza per i bambini è bene rispettare le dosi suggerite dal pediatra poiché, superata una certa soglia, la camomilla può causare l’effetto contrario, ovvero provocare nervosismo nel bambino e difficoltà ad addormentarsi.

Ma queste tisane fanno davvero bene ai piccoli? Le risposte le trovate in questo articolo de Il Salvagente, che ha confrontato prodotti alla camomilla e al finocchio di tutti i grandi marchi del settore e giudicandole in base agli ingredienti, al contenuto nutrizionale e alla percentuale di estratto.

Il professor Gianfranco Trapani, pediatra nutrizionista, membro del tavolo di lavoro Allattamento e nutrizione della Sip, la Società italiana di pediatria ha spiegato che: “Ai neonati non dovrebbero essere dati altri liquidi oltre il latte materno almeno fino a 6 mesi. In seguito fino all’anno, se l’alimentazione è ben equilibrata (senza sale e zuccheri aggiunti) e continua ad assumere latte, non vi è necessità di aggiungere ulteriori liquidi”.

L’esperto ha spiegato che si tratta di prodotti con azione relativamente calmante. L’estratto di camomilla ha proprietà antispasmodiche e favorisce la digestione, avendo così un effetto sostanzialmente rilassante.

Il finocchio in infuso ha invece un’azione carminativa e spasmolitica, quindi di rilassamento della muscolatura liscia ileale.

Ci sono dei possibili effetti collaterali, ma per dosi elevatissime, come possibili allergie ed effetti farmacologici riconducibili a componenti dell’olio essenziale, tra i quali l’estragolo.

Sui bambini in particolare, l’uso precoce di questi alimenti può abituare il palato del bambino al dolce. “Anche il neonato – spiega Trapani – ha un mondo di sensazioni legate al gusto, esattamente come l’adulto. Basti pensare che le aree deputate alla percezione del gusto iniziano a formarsi nel terzo trimestre di gravidanza. Quello che i neuroscienziati hanno sostenuto per decenni, e ora sembra dimostrato, è che le esperienze gustative fatte dal bambino durante lo svezzamento influenzano le sue abitudini da adulto”.

La camomilla abbassa la glicemia?

Se lo stanno chiedendo alcuni scienziati di diversi centri di ricerca, tra i quali il Nutrition Research Center dell’Università di Tabriz, in Iran, il Centre for Biomedicine Research di Wuhan e l’Università di Duke nel North Carolina i cui risultati sono stati diffusi da Diabete.net.

Una ricerca dell’Università di Cliveland ha fatto da apripista nel 2011. La camomilla migliorerebbe l’iperglicemia e le complicanze diabetiche. Inoltre, sopprimerebbe i livelli di zucchero nel sangue e ne aumenterebbe l’accumulo nel fegato sotto forma di glicogeno. La quercetina presente nella camomilla è un antiossidante che rallenterebbe l’assorbimento del glucosio nell’intestino, dando al corpo il tempo sufficiente per metabolizzarlo correttamente.

Le ricerche in tal senso proseguono. Gran parte di questi benefici sarebbero favoriti comunque dall’acqua. Su questo sono tutti concordi: bere acqua è efficace per abbassare la glicemia, e aiuta a mantenere l’equilibrio idrico del corpo.

La camomilla non fa miracoli e non bisogna abusarne

Sono diversi gli studi scientifici i quali suggeriscono che la camomilla potrebbe davvero aiutare a combattere l’ansia e, almeno nei bambini, la diarrea. Inoltre sembrerebbe utile in caso di insonnia, emorroidi, fastidi di stomaco, nausea, vomito, reflusso gastroesofageo, contro le coliche dei bambini e in caso di problemi cutanei.

Sicuramente rilassa e non fa male, poiché l’utilizzo in infuso è in genere considerato sicuro. Ma molte delle proprietà sopra elencate sono ancora oggetto di ricerche. E non bisogna dimenticare che, se assunta in dosi elevate, può anche sortire gli effetti contrari (innervosire) o causare:

  •   Sonnolenza;
  •   In alcuni casi anche vomito;
  •   Anche allergie.

Non è da escludere la possibilità, seppur rara, di reazioni allergiche. Tale rischio è maggiore per chi soffre di allergie a piante correlate, come la margherita, il prezzemolo, il crisantemo, l’ambrosia e la calendula.

Gli effetti collaterali della camomilla

Gli effetti indesiderati sono rari, ma alcuni dati mostrano che può:

  •   Aumentare il rischio di sanguinamento, se usata contemporaneamente a farmaci fluidificanti;
  •   Interagire con alcuni farmaci sedativi, anticoagulanti, antiaggreganti, Fans, gingko biloba, aglio, saw palmetto, valeriana, iperico e altri principi attivi. In caso di dubbi è bene chiedere consiglio al proprio medico.

Attenzione agli anestetici

Dicevamo che contiene anche una piccola quantità di cumarina, sostanza dall’effetto anticoagulante, motivo per il quale potrebbe interferire con i farmaci anestetici. In caso di dubbi è sempre bene chiedere consiglio al proprio medico.

L’acqua della camomilla deve essere calda, ma non bollente!

Per trarne il massimo dei benefici l’infuso di camomilla andrebbe preparato con acqua molto calda ma non bollente per non rovinare le proprietà della pianta.