La contraffazione dei prodotti chimici (in particolare profumi e cosmetici) è in aumento, anche perché si sono intensificati i controlli delle autorità. Ecco come difendersi dalle fregature
Nella lotta alla contraffazione dei prodotti alimentari alcuni ricercatori stanno sperimentando l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Alcuni esperti del campus dell’Università Cattolica di Piacenza hanno studiato un algoritmo per smascherare le frodi alimentari nella filiera degli oli extravergine Evo. Il sistema artificiale manda un “alert” per avvertire della presenza di molecole non conformi all’interno del prodotto. Ma gli alimenti, soprattutto quelli simbolici del made in Italy, e i prodotti di qualità in generale, tutelati dalle normative nazionali e internazionali, non sono gli unici a subire manipolazioni per frodare il libero mercato e i consumatori. La contraffazione di prodotti chimici è parte di questa economia sommersa.
Sul sito del ministero delle imprese e del made in Italy è stato pubblicato l’ultimo Rapporto Iperico (Intellectual Property Elaborated Report of the Investigation on Counterfeiting) 2022, presentato durante la settima edizione della Settimana Anticontraffazione. Lo studio è stato elaborato dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, al fine di illustrare ed analizzare i dati relativi alla attività di contrasto alla contraffazione in Italia dal 2008 al 2021, in termini di sequestri, quantità e valore economico dei prodotti sequestrati.
Tra il 2008 e il 2021 sono stati quasi 208mila i sequestri per contraffazione, con un quantitativo di circa 617milioni di articoli falsificati sequestrati, per un valore economico stimato della merce sequestrata di oltre 5,9 miliardi di euro.
Secondo il Rapporto Iperico 2022 il numero di sequestri per contraffazione di prodotti chimici (in particolare profumi e cosmetici) nel 2019 equivale all’1,6% del totale merci (360.509 prodotti chimici sequestrati). Ma, dal 2018 al 2019 è aumentata la percentuale di prodotti chimici sequestrati per violazione delle norme di sicurezza (+68,42% in un anno e oltre 19milioni di profumi cosmetici sequestrati per sicurezza).
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Questo significa che le attività di controllo e sequestro si stanno intensificando.
Cos’è la contraffazione
La contraffazione è uno dei reati economici che danneggia profondamente l’economia mondiale. Il ministero dell’Economia e delle Finanze ricorda che è un fenomeno in costante aumento, danneggia le imprese e le economie dei paesi sviluppati come di quelli emergenti, oltre a mettere in grave pericolo la salute e la sicurezza del consumatore.
La contraffazione interessa ormai tutti i settori produttivi: prodotti farmaceutici, prodotti alimentari, cosmetici, componentistica e ricambi per auto, giocattoli, abbigliamento, prodotti elettronici e informatici sono spesso importati e distribuiti dalla criminalità organizzata con tecniche sempre più raffinate e ingannevoli.
La lotta alla contraffazione, che rappresenta una priorità dell’Unione europea, deve fronteggiare tre diverse situazioni:
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Merci contraffatte in arrivo dai paesi terzi
Il ministero dello Sviluppo economico comunica che “l’ingresso nel territorio italiano è attualmente in calo grazie agli stringenti controlli operati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nei porti e negli aeroporti italiani”.
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Merci contraffatte sdoganate in altri paesi europei
Questi prodotti vengono immessi in libera pratica in un paese dell’Unione per poi essere destinate al consumo in un altro membro Ue (questo tipo di contraffazione viene definita “regime 42”)
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Merci contraffatte prodotte sul territorio nazionale
In genere è una contraffazione “di pregio” fatta in attrezzati opifici nei quali sono prodotti articoli di alta qualità immessi sul mercato da organizzazioni criminose (soprattutto prodotti con la contraffazione del made in Italy).
Cos’è il reato di contraffazione
Nell’ordinamento giuridico italiano la contraffazione è un reato definito nell’articolo 473 del codice penale: contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni. Il reato è commesso da “chiunque, potendo conoscere dell’esistenza del titolo di proprietà industriale, contraffà o altera marchi o segni distintivi, nazionali o esteri, di prodotti industriali, ovvero chiunque, senza essere concorso nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali marchi o segni contraffatti o alterati”. Il reato è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da 2.500 a 25.000 euro.
Soggiace alla pena della reclusione da 1 a 4 anni e della multa da 3.500 a 35.000 euro chiunque contraffà o altera brevetti, disegni o modelli industriali, nazionali o esteri, ovvero, senza essere concorso nella contraffazione o alterazione, fa uso di tali brevetti, disegni o modelli contraffatti o alterati.
I reati previsti dai commi primo e secondo sono punibili a condizione che siano state osservate le norme delle leggi interne, dei regolamenti comunitari e delle convenzioni internazionali sulla tutela della proprietà intellettuale o industriale.
Le norme comunitarie internazionali vanno oltre il reato stesso, tutelando i consumatori dai possibili rischi che questi prodotti contraffatti possano arrecare alla salute pubblica.
Quando un prodotto è contraffatto
L’articolo 2 del Regolamento europeo numero 608 del 2013 definisce le tipologie di contraffazione. Sono merci contraffatte quando:
- le merci sono oggetto di un atto che viola un marchio nello Stato membro in cui si trovano a cui sia stato apposto senza autorizzazione un segno che è identico a quello validamente registrato per gli stessi tipi di merci, o che non possa essere distinto nei suoi aspetti essenziali da tale marchio;
- le merci sono oggetto di un atto che viola un’indicazione geografica nello Stato membro in cui si trovano e su cui sia stato apposto un nome o un termine protetto rispetto a tale indicazione geografica o che sono descritte da tale nome o termine;
- l’imballaggio, l’etichetta, l’adesivo, il prospetto, il foglio informativo, il documento di garanzia e ogni altro elemento analogo, anche presentati in modo distinto, oggetto di un’azione che viola un marchio o un’indicazione geografica, che contiene un simbolo, un nome o un termine che è identico ad un marchio validamente registrato o a un’indicazione geografica protetta, o che non possa essere distinto nei suoi aspetti essenziali da tale marchio o indicazione geografica, e che può essere usato per gli stessi tipi di merci per cui sono stati validamente registrati il marchio o l’indicazione geografica.
Rientrano nel mercato del contraffatto anche le merci usurpative, ossia quelle merci oggetto di un’azione che viola un diritto di autore, una proprietà industriale e intellettuale o un diritto connesso o un disegno o modello nello Stato membro in cui le merci sono state trovate e che costituiscono o contengono copie fabbricate senza il consenso del titolare del diritto d’autore o del diritto connesso o del disegno o modello, o di una persona da questi autorizzata nel paese di produzione.
Come difendersi dai prodotti chimici contraffatti
I prodotti contraffatti in generale rappresentano un rischio per la sicurezza e la salute del consumatore, che può difendersi prima di tutto con una corretta informazione.
La contraffazione, intesa come la riproduzione e la commercializzazione illecita di un bene, oltre a essere un reato in Italia, viola la Direttiva 2001/95/CE sulla sicurezza generale dei prodotti (Codice del consumo).
Nel caso dei prodotti chimici (in particolare profumi e cosmetici), il Centro Nazionale Sostanze Chimiche, Prodotti Cosmetici e Protezione del Consumatore dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), fornisce al consumatore informazioni utili per una scelta consapevole e per la prevenzione dei rischi.
Per questo è importante riconoscere un prodotto chimico contraffatto.
Come riconoscere un prodotto profumo o cosmetico contraffatto
Profumi e cosmetici rientrano nella categoria dei prodotti chimici. Un prodotto chimico contraffatto non rispetta normative e direttive sulla sicurezza generale dei prodotti.
Un prodotto chimico contraffatto può disattendere gli obblighi derivanti dalla normativa made in Italy o anche i Regolamenti europei cosiddetti “Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of CHemicals”(Reach) e “Classification, Labelling and Packaging” (Clp).
Alcuni prodotti di provenienza extra-Unione europea, quali articoli tessili, cosmetici, profumi e giocattoli, potrebbero inoltre contenere sostanze estremamente preoccupanti (Substances of Very High Concern – Svhc), identificate come tali in base al Regolamento europeo Reach e quindi “vietate” o “autorizzate” solo per determinati usi/settori ai sensi di detto Regolamento.
Dunque, un prodotto originale e non contraffatto, in questo caso un cosmetico o un profumo, devono riportare in etichetta alcune informazioni chiare:
- numero di serie
- codice a barre del paese produttore
- avvertenze
- ingredienti
- indicazione del produttore
- etichetta INCI
Quando si acquista un prodotto online, magari in sconto, è importante anche la confezione, che deve corrispondere all’originale. Prima dell’acquisto bisogna confrontare la forma e il colore delle confezioni presentate dal produttore.
- Un prezzo troppo basso rispetto all’originale può essere già un motivo di sospetto.
- Il codice a barre sui prodotti contraffatti potrebbe non corrispondere al paese di fabbricazione indicato sulla confezione. Spesso il numero di serie manca. E qualora ci fosse, lo stesso numero di serie deve essere presente sia sulla confezione che sul prodotto.
L’etichetta INCI
Oltre alle sostanze chimiche vietate nei prodotti chimici bisogna controllare l’etichetta INCI dei cosmetici e prodotti di igiene, salute e bellezza.
Qui vi spieghiamo come leggere le etichette.
Qui potete consultate il semaforo del test de il Salvagente, una guida per riconoscere le sostanze pericolose nei prodotti naturali o chimici.
Le sostanze chimiche vietate in profumi e cosmetici
Il Reach e il Clp dunque sono normative i cui principi devono essere applicati ad altre norme che si occupano di agenti chimici pericolosi. Sono vietate in prodotti chimici tutte quelle sostanze che impattano su numerose normative specifiche di settori produttivi (detergenti, cosmetici, biocidi, giocattoli, ecc.) e di specifiche attività (sicurezza sul lavoro, trasporti, grandi rischi, rifiuti, emissione in atmosfera, ecc.).
L’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) ha sviluppato una pagina per i consumatori (https://chemicalsinourlife.echa.europa.eu/it/products ) “Chemicals in our life” dove sono riportati consigli e nomi di sostanze vietate nella produzione di profumi, cosmetici e altri prodotti di largo consumo, che spesso viaggiano dall’estero grazie al mercato globale e allo shopping online.