Che cos’è il bonus attività fisica adattata, quali sono i requisiti per ottenerlo e come richiederlo. La misura e un focus su questi programmi di esercizio fisico rivolti a persone con disabilità o malattie croniche
Per le persone che versano in condizioni di malattia cronica o disabilità, le più moderne ricerche in campo medico sanitario hanno evidenziato l’importanza della cosiddetta attività fisica adattata. Si tratta di una disciplina che prevede lo svolgimento di attività fisica non collegata a motivi di natura sanitaria, non è dunque riabilitativa, ma permette a chi la pratica di affrontare meglio la propria condizione sia da un punto di vista fisico che mentale. Lo sport, in questo caso, è da intendersi infatti come una vera e propria valvola di sfogo, un barlume di normalità per chi troppo spesso viene messo nelle condizioni di sentirsi diverso rispetto agli altri. A sostegno di queste attività vengono stanziate annualmente delle risorse dal governo italiano per poter consentire anche alle famiglie meno facoltose di potersi approcciare alla attività fisica adattata.
Cos’è il bonus attività fisica adattata
Il governo italiano ha stanziato, come detto, delle risorse da destinare in tutto il 2022 all’attività fisica adattata. L’aiuto alle famiglie è garantito sotto forma di un bonus che viene corrisposto ai contribuenti che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, avranno sostenuto delle spese documentate per lo svolgimento dell’attività fisica adattata. Entrando più nel dettaglio della misura, questa si sostanzia in un un credito d’imposta fruibile nel 2023 che è destinato a chi ha usufruito di programmi ed attività di esercizio fisico di natura non sanitaria, svolti prevalentemente da persone con determinate patologie fisiche, disabilità o sindromi.
Bonus attività fisica adattata: a chi spetta
Il bonus attività fisica adattata è riservato alle persone affette da disabilità o malattie croniche che ne limitano la mobilità e che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, hanno sostenuto delle spese documentate per lo svolgimento dell’attività fisica adattata. In particolare, rientrano in questa categoria le persone affette:
- dal morbo di Parkinson;
- da artrosi;
- da osteoporosi;
- da ictus e in fase di riabilitazione;
- da disturbi neuromotori;
- da patologie neurologiche e neurodegenerative.
A chiarire meglio cosa si intende per attività fisica adattata è il testo del decreto del bonus che la definisce come “una pratica motoria assistita da personale specificamente formato, che mostra grande efficacia nella riabilitazione post traumatica, affiancando e sostituendo la fisioterapia iniziale, ma anche come pratica di mantenimento della funzionalità motoria nelle patologie degenerative (muscoloscheletriche, ma anche neurologiche, incluso l’Alzheimer”. Tale definizione è concorde con quella fornita anche dal Cism, Comitato italiano di scienze motorie.
Come funziona il bonus attività fisica adattata
In base a quanto previsto dal bonus governativo, lo svolgimento dell’attività fisica adattata utile per la cura e il miglioramento delle patologie sopra citate, potrà essere economicamente sostenuto con l’agevolazione fiscale prevista dalla misura. Nello specifico, le agevolazioni economiche previste dal bonus attività fisica adattata sono state introdotte dal comma 737 dell’articolo unico dell’ultima legge di Bilancio.
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A stabilire le modalità attuative è il decreto 5 maggio 2022 del ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno 2022. In base a quanto previsto da tale testo:
- il contributo spetta entro il limite complessivo di spesa pari a 1,5 milioni di euro per l’anno d’imposta 2022;
- il credito d’imposta è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale sono state sostenute tali spese, in diminuzione delle imposte dovute;
- l’eventuale ammontare del credito d’imposta non utilizzato potrà essere fruito nei periodi di imposta successivi.
Si ricorda inoltre che il credito d’imposta derivante dal bonus per l’attività fisica adattata non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale aventi ad oggetto le medesime spese. Nel caso di più agevolazioni fiscali, dunque, spetterà al beneficiario decidere quale delle usufruibili sia la migliore per la propria condizione fiscale.
Bonus attività fisica adattata, come presentare la richiesta
Per poter sfruttare i vantaggi fiscali derivanti dal bonus è necessario che, le persone fisiche che versano nelle condizioni prima descritte e che hanno svolto attività fisica adattata nell’anno 2022, devono inoltrare in via telematica un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate secondo le modalità di invio previste dal decreto.
Sulla base di quanto stabilito dall’esecutivo, nell’istanza di richiesta dovrà essere indicato l’importo della spesa agevolabile sostenuta nel 2022, avendo cura di riportare anche tutte le ricevute/fatture che possano certificare l’avvenuto svolgimento dell’attività. A seguito della presentazione della richiesta, entro 5 giorni verrà rilasciata dal sito dell’Agenzia delle Entrate una ricevuta che attesterà la presa in carico, mentre l’istanza vera e propria potrà essere inviata dal 15 febbraio 2023 al 15 marzo 2023.
Spetterà poi all’ufficio competente determinare “la percentuale della spesa sostenuta da ciascun soggetto riconosciuta a titolo di credito d’imposta – si legge nel decreto del bonus attività fisica adattata – sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e l’ammontare complessivo delle spese agevolabili”. In particolare tale percentuale è comunicata con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Responsabile dell’intero processo di gestione delle domande è, come detto, l’Agenzia delle Entrate, che è però coadiuvata nel suo operato da Sogei s.p.a. e Sose s.p.a. Nel primo caso la collaborazione riguarda il regolamento del sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, mentre nel secondo caso viene messa in campo la competenza specifica della società per l’elaborazione e l’aggiornamento degli indici sintetici di affidabilità fiscale nonché delle analisi correlate ai dati ricevuti da chi richiede il bonus. Un lavoro coordinato di squadra volto, negli intenti di chi ha strutturato la misura, a garantire i giusti fondi a chi ha realmente bisogno di questo sostegno per poter svolgere dei programmi di attività fisica adattata.
Quali spese sono coperte dal bonus attività fisica adattata
Abbiamo già avuto modo di sottolineare come il bonus attività fisica adattata si rivolga a specifiche categorie di persone affette da patologie croniche o disabilità, mentre, in questa fase, poniamo l’attenzione sulle spese coperte dalla misura. Si tratta dei programmi di esercizi fisici:
- consigliati dal medico di base, dai pediatri – nel caso di bambini – oppure da medici specialisti;
- ben definiti per tipologia, durata e modalità;
- rivolti a chi soffre di patologie croniche clinicamente controllate e stabili;
- eseguiti sotto la supervisione di un professionista specializzato nelle cosiddette “palestre della salute”, ovvero strutture private non sanitarie che siano solite svolgere attività fisica adattata.
A quanto ammonta il bonus attività fisica adattata
Ma a quanto ammonta il bonus attività fisica adattata? Una domanda non facile, visto che ancora non è stato ancora indicato un importo predefinito della misura. A sostegno dell’intero progetto sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per il 2022, ma nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 16 giugno non è stata indicata una soglia massima di detrazione fiscale per i richiedenti. È ipotizzabile, dunque, che le percentuali di rimborso fiscale dipenderanno dal numero di domande presentate dagli aventi diritto.
Il compito di assegnare le quote di credito d’imposta è dell’Agenzia delle Entrate che calcola direttamente la percentuale della spesa sostenuta da ogni richiedente. Il conteggio include, naturalmente, il rapporto tra l’ammontare totale delle risorse stanziate e l’ammontare totale delle spese ammesse, indicate al momento della presentazione telematica della domanda.
Un focus sull’attività fisica adattata
L’attività fisica adattata, Afa, è una disciplina composta da programmi e attività di esercizio fisico di natura non sanitaria, realizzati appositamente per persone che versano in condizioni croniche o di disabilità. Tra le varie attività vi rientrano:
- l’educazione fisica;
- le discipline sportive;
- la riabilitazione funzionale;
- le scienze motorie.
Lo studio e la ricerca in campo medico-sanitario hanno evidenziato che praticare tali attività, unitamente ad una terapia farmacologica, comporta un netto miglioramento in tutte le aree funzionali del soggetto: motoria, psicologica, sociale ed affettiva.
L’obiettivo dell’attività fisica adattata è dunque il miglioramento del livello di attività fisica per persone adulte o anziane, ma può riguardare anche individui con sindromi dolorose, disabilità fisiche, ridotta mobilità, patologie croniche clinicamente controllate o osteoporosi. Tale tipologia di attività cerca anche di supportare o, nel migliore dei casi, di sostituire le terapie farmacologiche, motivo per il quale è sempre più spesso promossa anche all’interno delle aziende sanitarie locali e territoriali.
Malgrado gli sforzi del governo e le sempre maggiori realtà che nei territori offrono tale tipologia di servizio, sono ancora pochi coloro che, pur necessitandone, non fanno ricorso all’attività fisica adattata. Secondo i dati Istat 2020, riferiti all’anno 2019, solo il 39% dei malati cronici avrebbe seguito percorsi di prevenzione e promozione della salute organizzati in un contesto non sanitario.