Dal colloquio pre-operatorio con l’anestesista fino al momento in cui il medico procede con la puntura, i rischi e le informazioni che non dobbiamo mai tralasciare prima di sottoporci all’anestesia
Anestesia è un termine generico. In realtà, si distingue tra anestesia generale e anestesia loco-regionale. La prima prevede la somministrazione di farmaci per via endovenosa o respiratoria; si tratta di una condizione reversibile di perdita dello stato di coscienza, rilassamento muscolare ed analgesia. La seconda, invece, consiste nella somministrazione di farmaci in prossimità delle terminazione nervose che portano la sensibilità alla zona da anestetizzare. I farmaci più comunemente utilizzati a tale scopo sono idrossizina e benzodiazepine, per i loro potenti effetti ansiolitici (principalmente bromazepam, lorazepam e midazolam). Quale che sia l’anestesia adoperata, in ogni caso, l’anestesista si occupa di vigilare sulle funzioni vitali del paziente, quali frequenza cardiaca, pressione arteriosa e saturazione. Viene inoltre garantito un supporto ventilatorio di “respirazione assistita”, che contrasti gli effetti di depressione respiratoria causati dai farmaci anestetici.
Anestesia e classificazione Asa
In procinto di un’operazione chirurgica per cui è necessaria l’anestesia (sia locale che generale), l’anestesista, previo colloquio, stilerà una previsione del rischio operatorio sulla base delle informazioni cliniche raccolte. Che tipo di informazioni sono interessanti in questa fase? Il medico valuta la storia clinica, l’eventuale terapia domiciliare, la presenza di allergie, il peso corporeo e gli stili di vita (fumo, tolleranza allo sforzo fisico, uso di stupefacenti).
Al fine di valutare l’idoneità di un paziente ad essere sottoposto ad intervento chirurgico, viene utilizzata la scala Asa di valutazione anestesiologica, i cui livelli sono:
- I paziente normale sano
- II paziente con patologia sistemica di modesta entità, senza limitazione funzionale
- III paziente con patologia sistemica grave con lieve limitazione funzionale
- IV paziente con patologia sistemica grave che lo pone in costante pericolo di vita
- V paziente con patologia sistemica molto grave, che potrebbe non sopravvivere senza l’intervento chirurgico
Preparazione pre-operatoria: tutto quello che c’è da sapere sull’anestesia
Nel caso in cui ci si debba sottoporre ad anestesia, i comportamenti prescritti sono molteplici ma confluiscono in un unico vero dogma: condurre uno stile di vita sano.
- Nel caso in cui tu sia un fumatore, è importante smettere di fumare almeno 4 settimane prima dell’intervento per migliorare la funzionalità respiratoria e bronchiale.
- È prescritta la sospensione di eventuali terapie ormonali almeno 2 settimane prima dell’operazione, per minimizzare il rischio trombo-embolico intraoperatorio.
- È consigliabile una dieta equilibrata, dal momento che la regolarità intestinale garantisce un migliore assorbimento dei farmaci utilizzati per l’anestesia.
- È fondamentale iniziare una terapia preoperatoria con fermenti lattici simbiotici, che agiscono a livello dell’intestino tenue e del crasso garantendo la difesa e il riequilibrio della flora batterica intestinale.
- È necessario informare il medico anestesista di qualunque terapia recentemente interrotta, come dell’eventuale uso di integratori/fitofarmaci che potrebbero interferire con i farmaci somministrati nel periodo peri-operatorio.
- Mai trascurare aspetti relativi all’igiene personale: l’ideale sarebbe una doccia con sapone asettico la sera prima dell’intervento. Molto importante anche la tricotomia (rasatura dei peli della zona interessata dall’intervento).
- Anche in concomitanza di interventi minori, è bene evitare l’assunzione di cibi almeno 6 ore prima dell’intervento (3 ore per i liquidi).
- Nonostante le terapie abituali vengano di norma mantenute, alcuni farmaci, stabiliti durante il colloquio con l’anestesista, verranno interrotti nel periodo che precede l’intervento (solitamente, betabloccanti e antiipertensivi).
Seguire con accuratezza l’iter preoperatorio è molto utile per limitare il rischio di complicanze evitabili e garantisce un’adeguata ripresa nel periodo post-operatorio. Basta seguire questi semplici accorgimenti che potranno rendere l’intervento, di per sé già gravoso, più semplice da affrontare da un punto di vista psico-fisico.
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