In questo articolo la guida definitiva per scegliere gli elettrodomestici che, grazie alla classe energetica, ti faranno risparmiare.
Gli elettrodomestici di nuova generazione consumano meno e ci aiuteranno a risparmiare e proteggere l’ambiente. Acquistarne di nuovi sarà come rinnovare il guardaroba e investire per il futuro. Per questo il governo approva misure e incentive come il Bonus mobili ed elettrodomestici. Un beneficio per l’acquisto di elettrodomestici, apparecchiature per la casa e il rinnovo degli arredamenti delle abitazioni sottoposte a ristrutturazione. Le misure dovrebbero dare linfa all’economia e all’indotto del settore e sono state inserite nella Legge di Bilancio anche per questo 2022. In termini economici significa che per quest’anno il limite massimo del rimborso è pari a 10mila euro, mentre nei prossimi due anni scenderà a quota 5mila. Per rispettare questi obiettivi e ottenere gli incentivi, molto importante è la classe energetica degli elettrodomestici.
Classe energetica elettrodomestici nel 2022.
Le classi energetiche o le classi di efficienza energetica (dette impropriamente classi di consumo energetico) europee sono le suddivisioni dei valori di efficienza, principalmente per elettrodomestici a uso casalingo, in fasce tra loro contigue.
Le famiglie di apparecchi soggetti a normative europee obbligatorie di classificazione energetica sono: frigoriferi congelatori e loro combinazioni, lampadine, lavatrici, forni elettrici e a gas, lavastoviglie, asciugatrici, lavasciuga, scaldacqua (boiler) elettrici e a gas, televisori, condizionatori e climatizzatori, cappe aspiranti. Tali apparecchi, per poter essere venduti nei Paesi europei, devono essere corredati da un’etichetta con i dati identificativi quali produttore e modello, la classe energetica, il consumo elettrico annuo in chilowattora basato su un profilo d’uso standard in termini di ore d’uso o numero di utilizzi, e altri dati ancora.
Lo scopo dell’etichettatura con classi energetiche è di stimolare il mercato a essere popolato da prodotti sempre più performanti, che svolgono gli stessi compiti con minor uso di energia e pertanto con vantaggi per l’ambiente (riduzione del fabbisogno energetico e di emissioni di CO2), per gli utenti (minori costi di esercizio dovuti ai ridotti consumi), per i produttori (visibilità e vendibilità di modelli avanzati, su cui si è investito in sviluppo tecnologico).
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Classe energetica e consumo elettrico non vanno necessariamente di pari passo: la classe indica l’efficienza prescindendo dalla dimensione. Elettrodomestici molto grandi (come può avvenire per televisori e lavatrici) hanno consumi elevati anche quando sono di alta classe di efficienza.
I prodotti non soggetti a etichettatura.
Altri prodotti (stufette elettriche, asciugacapelli, piani di cottura elettrici, scope a vapore, forni a microonde, bistecchiere e barbecue elettrici, deumidificatori, bollitori, tostapane, ecc.) non sono soggetti a etichettatura energetica, o perché l’incidenza dei loro consumi su quelli complessivi di un’abitazione è trascurabile (e tale da non giustificare la creazione di una classificazione), o perché le differenze di consumo tra i diversi modelli in commercio sono modeste e non avrebbe senso categorizzare.
Come funziona l’etichettatura.
Sull’etichetta energetica europea l’insieme delle classi energetiche possibili appare come una scala composta da segmenti di 7 colori diversi: dal verde (miglior efficienza in assoluto), al giallo, al rosso (minor efficienza). A ogni segmento è associata una lettera. La classe di un determinato elettrodomestico è evidenziata ripetendo la lettera (su sfondo nero) e posizionandola a fianco del corrispondente segmento colorato.
Le prime etichette, uscite nel 1994 per i frigoriferi, usavano indicare l’efficienza con le lettere dalla A alla G. La stessa scala da A a G è stata adottata nel 1995 per le lavatrici e le asciugatrici, e successivamente dagli altri elettrodomestici man mano soggetti a etichettatura. Nel corso degli anni successivi molti apparecchi, primi tra tutti i frigoriferi, avevano raggiunto e superato la classe A in termini di efficienza. A partire dal 2003 è stato quindi necessario estendere la scala originaria inserendo nuove classi, indicate con A+, A++ e A+++.
Dal 2010 è stata attuata una prima profonda revisione di tutta la normativa: viene cambiato l’aspetto delle etichette (cornice azzurra) e si rinuncia all’associazione fissa tra lettera e colore. Ad esempio la classe A dei frigoriferi è associata sino al 2009 al segmento verde dell’etichetta, mentre la stessa classe A dal 2010 è associata al giallo.
Per limitare la complessità e una possibile confusione visiva dell’etichetta, alcune classi, o in alto o in basso, vengono eliminate. Così le etichette per le lampadine hanno una scala da A++ a E, gran parte degli altri apparecchi usano una scala da A+++ a D. I televisori hanno visto applicata l’etichetta “versione 2017” con scala da A++ a E, e poi la “versione 2020” con scala da A+++ a D. Gli aspirapolvere erano partiti con scala da A a G, poi sostituita con quella da A+++ a D.
Quanto descritto può generare confusione negli acquirenti. Va inoltre constatato che al 2020 gran parte degli elettrodomestici etichettati erano ormai concentrati nelle due-tre classi migliori, con perdita di efficacia dell’etichetta stessa come indicatore di bassi consumi. Per questo già dal 2017 il Parlamento europeo si era espresso per una completa revisione delle etichettature ripristinando le originarie scale con lettere da A a G.
Classe energetica lavatrici e frigoriferi.
Nel dicembre 2019 sono stati emessi i Regolamenti delegati riguardanti lavatrici, lavasciuga, frigoriferi e frigocongelatori, lavastoviglie, lampadine e sorgenti luminose, monitor e televisori, con obbligo di adottare queste nuove normative e relative etichette nel 2021. Oltre ad aggiornati criteri per la determinazione dei consumi, per tutti questi apparecchi si è tornati a indicare l’efficienza con classi da A a G, eliminando del tutto le classi A+, A++ e A+++. Ciò non significa che i nuovi prodotti siano meno efficienti, ma piuttosto che la scala di riferimento e le lettere associate sono ciò che ha subìto modifica. Un prodotto che con la precedente etichetta si collocava ad esempio in classe A+++, si troverà ora collocato in classe D o E.
Come viene assegnata la classe energetica degli elettrodomestici.
La classe viene assegnata in base a test controllati e riproducibili che valutano l’efficienza. Il consumo in kWh (espresso come stima annuale o per 100 cicli d’uso) dipende invece sia dall’efficienza sia dalla dimensione dell’apparecchio. Ad esempio due lavatrici con lo stesso consumo assoluto a lavaggio, ma una con capacità di carico una di 10 kg e l’altra di 5 kg, hanno efficienze diverse e per questo possono differire tra loro di due classi energetiche.
Il rilievo visuale dato alla classe, piuttosto che al consumo anch’esso indicato in etichetta, può indurre i potenziali acquirenti a sopravvalutare l’importanza e ad alimentare l’erronea convinzione che un’alta classe sia sempre sinonimo di minori consumi. Il fenomeno è attualmente argomento di studio ed è stato battezzato “energy efficiency fallacy” (letteralmente: “fallacia dell’efficienza energetica”).
Fabbricanti, importatori/distributori, negozianti e siti di vendita online hanno l’obbligo di eseguire i test di consumo previsti, compilare l’etichetta conformemente alle normative, renderla disponibile ed esporla nei negozi e sui siti di web-commerce, o perlomeno rendere visibili i dati che essa contiene.
Come funziona il Bonus mobili ed elettrodomestici.
Il sostegno consiste in una detrazione Irpef del 50% a beneficio di chi acquisterà mobili o grandi elettrodomestici destinati a una casa oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 10mila euro per l’anno 2022. Sei mila euro in meno rispetto al 2021. Nel totale si possono includere anche le eventuali spese di trasporto e montaggio.
Quali mobili ed elettrodomestici sono detraibili.
I mobili e gli elettrodomestici dovranno essere di categoria o classe energetica non inferiore ad A+ (A o superiore per i forni). Per elettrodomestici si intende qualsiasi apparecchiatura dotata di etichettatura.
Gli interventi edilizi ammessi per ottenere il Bonus.
Nella guida dell’Agenzia delle Entrate viene riportata la lista completa dei lavori di edilizia ammessi per ottenere il Bonus mobili ed elettrodomestici. E sono i seguenti:
– Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
– Ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi (se è stato dichiarato lo stato di emergenza);
– Restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
– Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Come si calcola questa detrazione.
Supponiamo che abbiamo effettuato una spesa di 10mila euro Iva compresa per l’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici che danno diritto alla detrazione fiscale Irpef del 50%. L’agevolazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Quindi sono 1000 euro all’anno. La misura della detrazione è pari al 50%, quindi dovremmo calcolare la percentuale sulla singola quota annuale (1.000 X 50% = 500 euro). Nella dichiarazione dei redditi dovranno dunque essere inserite le 500 euro all’anno.
Quanto incide la classe energetica sulle bollette?
Nel 2020 il costo medio dell’elettricità era di 0,25 €/kWh. Un frigo in classe A costerà all’incirca 75 euro ogni anno, mentre uno in classe G arriverà a costare più del doppio. Le classi A++ e A+++ permettono di abbattere i costi di un ulteriore 25%.
Con i recenti aumenti e il carobollette spinto da speculazioni e dalla guerra tra Russia e Ucraina, è fondamentale puntare un occhio di riguardo al portafogli e, di conseguenza all’ambiente.
Classe energetica A significa:
- Riduzione dell’inquinamento atmosferico.
- Risparmio energetico e bolletta meno salata.
- Più spinta verso l’innovazione tecnologica e di ricerca.
- Meno dipendenza dai produttori di energie inquinanti, a volte legati alla corruzione e a Paesi antidemocratici. La tenuta delle democrazie occidentali dipenderà anche dai consumi energetici e dalle fonti di energia più sostenibili.