Dall’Emilia-Romagna arriva la prima legge che rende obbligatorio il vaccino per i bambini dell’asilo nido. Ad approvare il progetto di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia proposta dalla Giunta è stata l’assemblea regionale, con l’astensione di Sel, Ln, e il voto contrario di M5s, ponendo così un punto sulle polemiche che da mesi si protraggono attorno al diritto di non vaccinare i propri figli per paura che diventino autistici. “L’avere assolto agli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente” diventa così requisito indispensabile per poter iscrivere i propri bambini all’asilo nido. Nello specifico, i vaccini da somministrare ai piccoli sono l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B. La riforma riguarderà un sistema regionale fatto di 1.199 servizi per oltre 32.500 bimbi iscritti.
La percentuale di bambini vaccinati scende
Come riporta la Stampa, secondo il presidente della Regione, Stefano Bonaccini: “La nostra legge è a tutela della salute pubblica, cioè delle nostre comunità, e soprattutto dei bambini più deboli, quelli che per motivi di salute, immunodepressi o con gravi patologie croniche, non possono essere vaccinati e che sono quindi più esposti a contagi”. A muovere la giunta a preparare una legge in fretta sono stati anche i dati preoccupanti: “In Emilia-Romagna la percentuale di bambini vaccinati è notevolmente diminuita negli ultimi anni, dal 2014 è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95% e nel 2015 la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie ha raggiunto il 93,4% rappresentando un potenziale rischio per la salute della collettività. I genitori hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni pediatriche, soprattutto per via di informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse in particolare online”.
Zingaretti: Una legge anche nel Lazio
Posizioni che vengono considerate anti-scientifiche e che hanno spinto lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a definire “sconsiderato chi critica i vaccini”. Lo scorso ottobre, era stato l’Istituto superiore di sanità a chiedere “anche la magistratura al fianco dei medici e degli scienziati per contrastare chi, per diversi e spesso turpi motivi, abusa della credulità popolare, esponendola a rischi gravissimi per sé e per le persone care, spesso bambini ed anziani”. A luglio, aveva destato molte polemiche, la decisione della Federazione degli Ordini dei Medici secondo cui “Il consiglio di non vaccinarsi in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”, e va incontro alla radiazione dall’ordine stesso. Adesso, la norma dell’Emilia-Romagna sugli asili nido, che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, potrebbe fare da apripista ad altre leggi regionali analoghe. Il primo ad annunciare che seguirà l’esempio di Bonaccini è il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, che su Facebook ha scritto: “”Obbligo di vaccinazione per i bimbi che vanno al nido: è una legge che proporrò in Consiglio regionale per combattere la diffusione di malattie pericolose e tutelare la salute dei più piccoli. Dopo l’Emilia-Romagna facciamo un passo avanti di civiltà anche nel Lazio”.