Siete in ritardo on i regali di Natale? Un profumo è sempre un’ottima soluzione e chi lo riceverà apprezzerà ulteriormente il pensiero quando saprà che lo avete scelto facendo attenzione ad evitare sostanze sospette di essere interferenti endocrini e non solo. Il Danish Consumer Council con altre due organizzazioni di tutela della salute hanno passato in rassegna 20 profumi e li hanno classificati in base al numero di sostanze potenzialmente dannose per il sistema endocrine. I risultati – contenuti nel rapporto “What’s that smell: problematic chemicals in perfume” – sono preoccupanti: nei profumi selezionati sono stati trovati un totale di 26 sostanze chimiche problematiche, tra cui sospetti interferenti endocrini, allergeni, una sostanza tossica per la riproduzione e altre problematiche per l’ambiente. Solo due profumi non contenevano sospetti agenti chimici che alterano il sistema endocrino ( My way eau de parfum Giorgio Armani e Pink molécule 090.09 eau de parfum Zarkoperfume). Il resto conteneva tutti uno o più sospetti interferenti endocrini.
Le sostanze sospette
La sostanza ethylhexyl methoxycinnamate è stata trovata in diversi profumi. Questa sostanza è uno dei filtri Uv più utilizzati nei cosmetici perché prolunga la durata di conservazione di un prodotto. La sostanza è un sospetto interferente endocrino ed è difficile da scomporre nell’ambiente. Per questo motivo si trova nell’acqua potabile di tutto il mondo. La troviamo:
Good girl eau de parfum Carolina Herrera
Alien eau de parfum Thierry Mugler
Perfect eau de parfum Marc Jacob
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The scent eau de parfum Hugo Boss
This is her! eau de parfum Zadig & Voltaire
Scandal eau de parfum Jean Paul Gautier
La vie est belle eau de parfum Lancome
Twilly d ́Hermès eau poivrée eau de parfum Hermès
Signature eau de parfum Chloè
L ́Interdit eau de parfum Givenchy
La sostanza profumata butylphenyl methylpropional è stata trovata in un profumo (Twilly d ́Hermès eau poivrée eau de parfum Hermès). “La sostanza è classificata come tossica per la riproduzione. Le sostanze reprotossiche possono avere un effetto negativo sulla funzione sessuale e sulla fertilità sia negli uomini che nelle donne”, afferma Annelies den Boer, presidente di Tegengif-Erase all Toxins, una delle organizzazioni che ha condotto lo studio. “Fortunatamente, a partire dal 1° marzo 2022, c’è il divieto di utilizzare questa sostanza nei cosmetici sul mercato europeo. Sfortunatamente, tuttavia, questo non si applica alle altre sostanze chimiche che abbiamo trovato”.
Esposizione di gruppi vulnerabili
A preoccupare gli esperti che hanno stilato la classifica, è l’esposizione ai più sostanze da parte dei gruppi vulnerabili, come le donne incinte: studi internazionali indicano che alcune donne usano da 12 a 16 prodotti per la cura personale in un solo giorno. Questo li espone ogni giorno a un cocktail di sostanze chimiche diverse, come i sospetti interferenti endocrini.
Cancro al seno
“L’esposizione cronica anche a basse dosi di interferenti endocrini può contribuire a determinati tumori al seno”, afferma Ann Gils, direttore della prevenzione e della diagnosi precoce presso Kom Op Tegen Kanker (Stand up to Cancer), un’altra organizzazione che ha curato il rapporto. “È quindi fondamentale ridurre l’esposizione a interferenti endocrini noti e sospetti. L’utilizzo di prodotti per la cura personale che non contengono queste sostanze chimiche può essere utile”.
L’Ue riconosce i rischi
Nella sua strategia sui prodotti chimici per la sostenibilità, la Commissione europea afferma che i consumatori sono ampiamente esposti alle sostanze chimiche presenti in prodotti come cosmetici, materiali a contatto con alimenti, mobili e tessuti. La Commissione riconosce che l’esposizione del feto a sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino può portare a effetti irreversibili sulla salute e che il sistema normativo deve essere migliorato per garantire che gli interferenti endocrini siano riconosciuti in modo tempestivo e che l’esposizione umana e ambientale sia ridotta al minimo.
“Accogliamo con favore questo riconoscimento”, afferma Annelies den Boer. “Tuttavia, potrebbero volerci anni prima che ciò porti effettivamente a una migliore protezione dei consumatori. Fino ad allora, continueranno ad essere esposti a sostanze pericolose su base giornaliera. Ecco perché pensiamo che sia importante sensibilizzare i consumatori su questa esposizione e indicare alternative. Ci sono molti prodotti di consumo disponibili che non contengono sostanze chimiche dannose. Le etichette ecologiche, come l’Ecolabel UE o il Nordic Swan Ecolabel, possono aiutare i consumatori a fare una scelta senza tossine”.
“Il profumo contiene sostanze chimiche indesiderate e alcune non possono essere evitate se si desidera la fragranza”, commenta Claus Jørgensen, capo del progetto Forbrugerrådet Tænk. “Ma i nostri test mostrano che è possibile produrre Eau de parfum senza sospetti interferenti endocrini. Esorto quindi l’UE a vietare queste sostanze chimiche e le grandi aziende cosmetiche a smettere di usarle fino a quando non sarà in vigore un divieto”.