Dal 6 dicembre al 15 gennaio, anche in zona bianca, si rafforza la validità del green pass, la certificazione Covid-19: i soli vaccinati o guariti muniti di certificato verde potranno accedere a bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri, mostre, musei, stadi, sale gioco, discoteche e concerti. In pratica si anticipano alla zona bianca le restrizioni che scatterebbero in caso di cambio di colore. In caso di passaggio in zona arancione, le restrizioni e le limitazioni non scattano, ma alle attività possono accedere i soli detentori del green pass rafforzato.
Se non si è vaccinati, fino a metà gennaio con tampone, molecolare ( effettuato nelle 72 ore antecedenti) o rapido (effettuato nelle 48 ore antecedenti) si potrà accedere al proprio posto di lavoro, ai servizi essenziali e sul trasporto pubblico locale (bus, metro, treni).
Sono queste le principali novità contenute nel decreto legge “di contenimento della ‘quarta ondata’ della pandemia Sars-Cov2” approvato ieri dal Consiglio dei ministri e con il quale si cerca di “salvare” il Natale.
Il testo approvato prevede che la durata di validità del green pass viene ridotta dagli attuali 12 a 9 mesi. Già possibile anticipare la terza dose dopo 5 mesi dalla seconda. Il governo inoltre ha annunciato di volere aprire dal 1° dicembre la terza dose agli over 18 e manifestato l’intenzione di avviare campagne vaccinali, se autorizzate, per la fascia di età 5-12 anni.
Il provvedimento stabilisce l’estensione dell’obbligo vaccinale a ulteriori categorie a decorrere dal 15 dicembre. Le nuove categorie coinvolte saranno:
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- personale amministrativo della sanità ;
- docenti e personale amministrativo della scuola;
- militari;
- forze di polizia (compresa la polizia penitenziaria), personale del soccorso pubblico.
Si rafforzeranno i controlli. Entro 3 giorni dall’entrata in vigore del dlecreto, i prefetti sentono il Comitato provinciale ordine e sicurezza ed entro 5 giorni adottano il nuovo piano di controlli, a livello provinciale, coinvolgendo tutte le forze di polizia. Si tratta di controlli “costanti” di cui le prefetture sono obbligate a redigere una relazione settimanale da inviare al ministero dell’Interno. Resta molti dubbi sull’effettività delle verifiche per salire a bordo di bus e metro.
Mascherina all’aperto? Sì se scatta il giallo
In un primo momento erano circolate indiscrezioni secondo le quali si sarebbe tornati ad indossare la mascherina all’aperto anche in zona bianca. Il decreto approvato in realtà non interviene su questo punto e quindi valgono le stesse regole in vigore fino ad oggi salvo restrizioni decise dal Comune (Bologna, Bergamo e altre hanno decretato l’obbligo, Milano lo farà a breve) o dalla Regione (in Sicilia è già obbligatoria) di appartenenza.
In zona bianca, quindi, la mascherina resta non obbligatoria all’aperto, ma va indossata in tutti i luoghi chiusi diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus) e in tutte le situazioni in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o siano possibili assembramenti. In Sicilia, anche se bianca, è in vigore l’obbligo della mascherina all’aperto dai 12 anni in su.
È invece obbligatoria all’aperto e al chiuso in zona gialla, arancione e rossa. Le zone gialle sono il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Bolzano. A rischio per Natale Veneto, Calabria, Liguria, Marche e Lazio.