L’Ue finanzia la carne sintetica ma la bistecca “coltivata” divide

CARNE SINTETICA

L’Unione europea investirà 2 milioni di euro in un progetto per lo sviluppo di carni bovine coltivate in laboratorio. Si tratta di un investimento che rientra nell’ambito del piano di ripresa dal Covid istituito dalla Commissione europea lo scorso anno. I soldi andranno a due aziende alimentari olandesi – Nutreco e Mosa Meat (dove ha investito anche il famoso attore americano Leonardo DiCaprio) – che stanno cercando di ridurre i costi della coltivazione della carne in vitro.

Il programma finanzierà la ricerca e lo sviluppo per trovare la migliore combinazione di amminoacidi, vitamine e minerali da includere nei terreni di coltura per favorire la crescita naturale delle cellule muscolari prelevate da una mucca. L’obiettivo è quello di ridurre i costi ambientali connessi alla produzione di carne: la ricerca mostra che si prevede che la produzione di carne bovina coltivata ridurrà l’impatto climatico del 92%, l’inquinamento atmosferico del 93%, utilizzi il 95% in meno di terra e il 78% in meno di acqua rispetto alla produzione industriale di carne bovina. Non solo. Un altro importante studio pubblicato il mese scorso ha scoperto che la produzione globale di cibo è responsabile di un terzo di tutti i gas che riscaldano il pianeta emessi dall’attività umana, con l’uso di animali per la carne che causa il doppio dell’inquinamento della produzione di alimenti a base vegetale.

Favorevoli…

La notizia ha ovviamente riscosso successo. Peter Verstrate, co-fondatore di Mosa Meat, ha affermato che la sovvenzione della Commissione europea è stata la “convalida” dello sviluppo dell’agricoltura cellulare. Il co-fondatore ha stimato che la loro ricerca potrebbe portare a riduzioni dei costi “nell’ordine di 100 volte”. Verstrate ha sottolineato che la carne bovina non viene prodotta in laboratorio, ma in un “ambiente simile a una fabbrica di birra”, aggiungendo che il prodotto deve “offrire ai consumatori la stessa esperienza della carne a un prezzo competitivo, con l’importante aggiunta di essere sostenibile” .

…e contrari

Allo stesso modo, ha fatto balzare dalla sedia più di un nemico della bistecca sintetica. “Ci opporremo sempre alla follia del cibo sintetico, che minaccia le nostre filiere” ha commentato il Consigliere Delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia. Mentre per Coldiretti è “inaccettabile che l’Unione europea finanzi con risorse pubbliche il business privato della “carne” in provetta dietro il quale si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale”.

Cos’è la carne sintetica

Come nasce una bistecca di carne coltivata in laboratorio? Lo spiega in un’intervista alla rivista Emera il professor Shoji Takeuchi, del dipartimento di Informatica meccanica intelligente della Scuola di specializzazione in Scienze e tecnologie dell’informazione dell’Università di Tokyo. “Le cellule muscolari si fondono quando sono poste l’una vicino all’altra e si trasformano in cellule con più nuclei – fa sapere lo scienziato – Normalmente, quando il tessuto muscolare viene coltivato liberamente, è orientato in modo casuale, ma è un gel di collagene modellato allungato. Coltivandolo è stato possibile allinearlo in una certa direzione come se fosse un muscolo reale. Il fatto che abbia o meno questa struttura del sarcomero sarà un indice importante per valutare la qualità della carne coltivata in futuro”. Nel corso dello studio è stato inoltre confermato che l’aggiunta di vitamina C alla fonte nutritiva del tessuto muscolare favorisce la maturazione. Obiettivo per il 2025, quello di realizzare una bistecca dello spessore di due centimetri.

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Una risposta ai cambiamenti climatici?

Per Hanna Tuomisto, ricercatrice dell’Università di Helsinki ed esperta che per il Joint research center (Jrc) – il Centro comune di ricerca, una delle direzioni generali della Commissione europea – si è maggiormente occupata di cultured meat (letteralmente: carne coltivata), la sfida che il futuro ci ha già prospettato è grande e nell’ottica di contrasto ai cambiamenti climatici e di risparmio delle risorse, oltre che di necessità di sfamare una popolazione in crescita, la carne sintetica può essere una risposta. Ma non è una opinione condivisa. C’è ad esempio chi sostiene (non a caso nel mondo della zootecnia) che sarebbe più “sensato” optare per allevamenti intensivi sostenibili (Ne abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo). No reta che aspettare gli esiti della ricerca: per il momento i soldi ci sono.