Dichiarare gli ingredienti geneticamente modificati in etichetta? Meglio di no. A costo di non vendere i prodotti che li contengono.
È quanto ha pensato la Coca-Cola che ha annunciato come alcuni prodotti potrebbero essere temporaneamente non disponibili nei negozi del Vermont dal 1° luglio, data in cui è entrata in vigore la legge che obbliga a dichiarare i transgenici contenuti negli alimenti.
Il Vermont è stato il primo Stato degli Usa ad approvare una legge del genere e molti big come Pepsi, General Mill, Kellogg e Campbell hanno dovuto già correggere, malvolentieri, le proprie etichette e dichiarare gli ingredienti biotech.
Il portavoce di Coca-Cola, Ben Sheidler, ha spiegato la scelta come conseguenza di scelte economiche: ”Per evitare troppe modifiche di etichettatura, alcune produzioni di volume inferiore che offriamo all’interno del nostro ampio portafoglio potrebbero essere temporaneamente non disponibili nel Vermont”.