Botulino nel latte in polvere ByHeart: trovata la tossina anche in confezioni chiuse. Ma i prodotti richiamati restano sugli scaffali

LATTE IN POLVERE

ByHeart ha trovato Clostridium botulinum in confezioni chiuse di latte in polvere, confermando il rischio già segnalato. Nonostante il richiamo, prodotti restano in vendita mentre l’epidemia di botulismo infantile negli Usa continua a crescere. E l’allarme supera l’oceano

Una svolta decisiva nell’inchiesta sul latte in polvere ByHeart e sull’epidemia di botulismo infantile che dagli Stati Uniti sta destando allarme nel resto del mondo. A distanza di pochi giorni dalla nostra anticipazione del 20 novembre, arriva una conferma pesantissima: ByHeart Inc. ha trovato Clostridium botulinum in confezioni chiuse della propria formula per lattanti. È la prima volta che l’azienda ammette la presenza del batterio nei prodotti sigillati.

La scoperta arriva mentre la Food and Drug Administration (Fda) denuncia che diverse catene della grande distribuzione continuano a vendere le formule richiamate, nonostante il maxi–ritiro annunciato l’11 novembre.

La nostra anticipazione del 20 novembre

Il Salvagente aveva già segnalato che:

“Negli Usa l’epidemia di botulismo infantile ha coinvolto oltre 80 bambini e sembra collegata all’assunzione del latte in polvere ByHeart Whole Nutrition, venduto anche su Amazon. Il ministero della Salute italiano ha lanciato un avviso ai consumatori.”

Nella nota del ministero si specificava che il prodotto, acquistabile anche dall’Italia tramite Amazon.com, non andava consumato in alcun caso.

Fino a pochi giorni fa, l’azienda e la Fda ribadivano che nessuna confezione chiusa risultava positiva alle spore di Clostridium botulinum. Oggi quella certezza è crollata.

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Cosa ha trovato l’azienda negli stabilimenti

Nel nuovo aggiornamento, ByHeart dichiara che:

  • test di laboratorio indipendenti su formule non aperte conservate nello stabilimento hanno individuato Clostridium botulinum;

  • si tratta del batterio che produce la tossina responsabile dei 31 casi confermati o sospetti di botulismo infantile già collegati alla formula;

  • l’azienda proseguirà le indagini per individuare la fonte della contaminazione.

Il ritrovamento in confezioni chiuse rappresenta un punto di svolta: non si tratta più solo di un sospetto, ma di una conferma diretta all’origine del richiamo.

Epidemia in crescita: 31 casi confermati e 84 segnalazioni totali

I numeri diffusi dalla Fda indicano:

  • 31 lattanti con botulismo confermato o sospetto e con esposizione alla formula ByHeart;

  • i piccoli malati hanno tra 17 e 200 giorni di vita;

  • tutti sono stati ricoverati, nessun decesso al momento;

  • dal 1° agosto sono stati segnalati 84 casi totali di botulismo infantile, un’impennata anomala che gli investigatori stanno collegando alla formula.

Le date di inizio malattia vanno dal 9 agosto al 13 novembre.

Prodotti richiamati ancora in vendita

La Fda denuncia pubblicamente che, nonostante il richiamo totale, la formula ByHeart continua a essere trovata sugli scaffali di:

  • Walmart
  • Target
  • Kroger
  • Sprouts Organic Market
  • Safeway
  • Jewel-Osco
  • Shaw’s
  • Star Market

Un fatto gravissimo: i prodotti potenzialmente contaminati risultano ancora acquistabili, mentre il focolaio è in corso.

Il ruolo del ministero della Salute italiano

Il ministero aveva già avvisato i consumatori italiani:

  • Amazon.com avrebbe contattato gli acquirenti;
  • chiunque avesse in casa confezioni a marchio ByHeart deve smettere immediatamente di utilizzarle;
  • la formula ByHeart può essere stata acquistata anche dall’Italia tramite marketplace internazionali.

L’allerta italiana è oggi ancora più giustificata, dopo la conferma della contaminazione in confezioni sigillate.

Problemi pregressi: già nel 2023 un richiamo della Fda

Secondo una lettera di avvertimento della Fda inviata a ByHeart il 2 agosto 2023, le criticità nello stabilimento risalirebbero almeno al 2022. Una storia lunga che sembra aver trovato il suo punto più grave con l’attuale epidemia.

Cosa devono fare i consumatori

  • Non utilizzare alcuna confezione ByHeart, anche se integra.

  • Controllare la cronologia ordini su Amazon.com, se in passato si è acquistato latte artificiale da seller esteri.

  • Segnalare al ministero della Salute eventuali confezioni presenti in casa.