Olio adulterato nelle mense di alunni e anziani: maxi frode in Puglia

OLIO ADULTERATO MENSE

Olio di girasole mescolato a lampante (non adatto al consumo umano) veniva spacciato per extravergine e usato nelle mense scolastiche e nelle Rsa di 38 comuni leccesi. Finanza e Repressione frodi sequestrano 6mila litri di olio contraffatto, l’accusa è di frode

Nei contratti di forntitura siglati con le mense di scuole e centri anziani di 38 comuni del leccese figurava come olio extravergine d’oliva, in alcuni casi anche biologico: in realtà la miscela prevedeva olio di semi di girasole mescolato a olio lampante, non adatto al consumo umano.

Un potenziale doppio danno: uno sicuro alle casse pubbliche, visto che l’olio adulterato era meno costoso di un vero extravergine; e uno potenziale alla salute di bambini e anziani visto che l’olio lampante non è commestibile.

La maxi frode nella fornitura pubblica è stata scoperta da un indagine coordinata dalla Procura di Lecce e condatta dalla guardia di finanza e dall’Icqrf-Repressione frodi del ministero delle Poliche agricole.

Nei giorni scorsi la Procura ha emesso  l’avviso di conclusione delle indagini preliminari: tre le persone indagate (due imprenditori salentini e uno calabrese) e una società di capitali, per ipotesi di reato di ‘frode nelle pubbliche forniture e nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

L’indagine è partita dopo due distinti sequestri, operati nella provincia di Lecce e di Reggio Calabria, di un impianto di imbottigliamento e di oltre 6 mila litri di olio, dichiarato dal produttore calabrese quale “extravergine” di oliva, ma che in realtà dalle analisi è risultato in parte olio di semi di girasole e in parte addirittura olio “lampante”, quindi non idoneo al consumo umano.

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I militare della guardia di finanza di Gallipoli hanno poi svolto accertamenti  presso i 38 comuni della provincia di Lecce che negli ultimi anni avevano affidato alla società La Fenice la fornitura dei servizi di refezione per alunni della scuola dell’infanzia e primaria e anziani, hanno consentito di svelare un complesso e collaudato “sistema” orientato alla frode nell’esercizio del commercio e delle pubbliche forniture. Dagli accertamenti delle Fiamme gialle è emerso che nei 25 centri di cottura della società, piuttosto che impiegare olio extravergine di oliva, come previsto dai capitolati e dai contratti d’appalto venivano utilizzate miscele di olio di girasole e lampante, “quantificati – si legge in una nota della Finanza –  in almeno 38 tonnellate nel biennio 2023/2024, forniti a basso costo da un imprenditore calabrese connivente”.