Studio dell’università di Bologna rivela: l’aumento di peso fa invecchiare il cervello

Un ampio studio internazionale, pubblicato sulla rivista eBioMedicine, rivela una stretta connessione tra l’aumento di peso e l’invecchiamento del cervello. Il legame è più marcato negli uomini più giovani

Che rapporto c’è tra il peso del corpo e il cervello? Un rapporto molto stretto che porta il cervello ad invecchiare molto più velocemente quando prendiamo peso. È quanto emerge da un nuovo studio internazionale, il più ampio condotto finora sul rapporto tra peso corporeo e salute cerebrale, pubblicato sulla rivista eBioMedicine.

I risultati dello studio

Per cercare di chiarire la possibile connessione tra sovrappeso e salute cerebrale, i ricercatori hanno analizzato le risonanze magnetiche cerebrali di oltre 46.000 persone, soffermandosi sugli individui in sovrappeso o obesi, senza diagnosi di deficit cognitivi. L’obiettivo era capire se l’eccesso di peso possa contribuire all’invecchiamento cerebrale o a una perdita di volume cerebrale simile a quella osservata nella malattia di Alzheimer.
Il legame è stato evidenziato, soprattutto tra gli uomini.

“Dall’analisi approfondita di questo ampio campione di risonanze magnetiche cerebrali è emerso che c’è una connessione tra lo stato di obesità e l’invecchiamento del cervello: un fenomeno più marcato tra gli uomini che tra le donne, e con effetti che diminuiscono con l’avanzare dell’età”, spiega Filippos Anagnostakis, primo autore dello studio, ricercatore presso la University of Pennsylvania e la Columbia University, e laureato in medicina dell’università di Bologna. “I risultati che abbiamo ottenuto – aggiunge il ricercatore – sono un’opportunità preziosa di riflessione: ci invitano a ripensare l’impatto dell’obesità non solo dal punto di vista estetico, ma anche in relazione alla salute cerebrale”.

Stime indicano che entro il 2025 oltre la metà della popolazione adulta mondiale sarà in sovrappeso o obesa. A questa condizione sono associati disordini metabolici, cardiovascolari e renali che, uniti all’invecchiamento della popolazione, mettono a rischio la salute di un numero sempre più elevato di persone. Inoltre, oggi sappiamo che l’aumento di peso nella vita adulta è associato a un più alto rischio di sviluppare forme di demenza. Si pensa infatti che un elevato indice di massa corporea possa influire sull’integrità del cervello, causando atrofia della sostanza grigia e bianca e colpendo la solidità dei circuiti neurali.

“I dati mostrano che un peso corporeo eccessivo è associato a un invecchiamento accelerato del cervello e a una maggiore atrofia cerebrale, rispetto a chi ha un peso normale: cambiamenti cerebrali che possono assomigliare a quelli osservati nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer – sottolinea Anagnostakis – Questo vale in particolare per gli uomini: quelli in sovrappeso mostravano un cervello che appariva ‘più vecchio’ di circa otto mesi, mentre in quelli con obesità l’invecchiamento cerebrale era di circa due anni superiore rispetto ai coetanei con peso normale”.

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Nelle donne succede il contrario

Diverso il discorso per le donne. Sorprendentemente, dall’indagine è emerso che le donne con peso normale mostrano più segni di invecchiamento cerebrale e di atrofia simile a quella dell’Alzheimer rispetto alle donne in sovrappeso e anche rispetto agli uomini con peso normale.
“Sappiamo che la differenza di sesso influisce in modo diverso sul rischio di sviluppare forme di demenza, ma restano da capire i percorsi che provocano queste disparità”, commenta Anagnostakis.

Altro elemento centrale è quello dell’età. L’impatto del peso corporeo sull’invecchiamento del cervello si è rivelato infatti più marcato nei soggetti più giovani, mentre tende ad attenuarsi con l’avanzare dell’età.
Restano ancora da chiarire molti aspetti legati a queste connessioni. Alcuni indizi arrivano dalle analisi proteomiche realizzate dai ricercatori, ovvero lo studio su vasta scala delle proteine. Sono state identificate, infatti, alcune proteine nel sangue associate sia al peso corporeo che all’invecchiamento cerebrale.