
Con l’arrivo dell’estate, cresce la corsa all’acquisto di condizionatori. Ecco una guida pratica con i consigli essenziali per scegliere l’impianto più adatto, evitare brutte sorprese e risparmiare anche sul lungo periodo.
Con l’arrivo dell’estate, cresce la corsa all’acquisto di condizionatori. Ma come orientarsi tra offerte, modelli e promesse di risparmio energetico? Ecco una guida pratica con i consigli essenziali per scegliere l’impianto più adatto, evitare brutte sorprese e risparmiare anche sul lungo periodo.
Scegliere il tipo di impianto più adatto
La prima decisione da prendere riguarda la tipologia di impianto. Per ambienti singoli, la scelta più comune è il mono-split, composto da un’unità interna e una esterna. Per chi desidera climatizzare più stanze, meglio puntare su sistemi multi-split, che collegano diversi split interni a un’unica unità esterna. Esistono poi soluzioni senza unità esterna (monoblocco), utili in contesti con vincoli architettonici, e modelli portatili, che garantiscono una maggiore flessibilità ma sono meno efficienti, più rumorosi e adatti solo a un uso occasionale.
Calcolare la potenza necessaria
Un errore frequente è scegliere un condizionatore troppo potente (che spreca energia) o troppo debole (che fatica a raffrescare). La potenza si misura in BTU/h: per fare la scelta giusta, è consigliabile rivolgersi a un tecnico o utilizzare uno dei tanti calcolatori online, tenendo conto della superficie, dell’esposizione solare e dell’isolamento dell’abitazione. IN ogni caso, la risposta dipende da diversi fattori, ma è possibile partire da una regola di base. Per ambienti con altezza standard (circa 2,7 metri) e isolamento medio, si calcolano in media tra 100 e 130 BTU per metro quadrato. Questo significa, ad esempio, che per una stanza di 20 metri quadrati sono necessari circa 12.000 BTU/h.
Ecco alcune indicazioni di massima, utili per orientarsi:
-
Una stanza piccola, intorno ai 10 metri quadrati, può essere climatizzata con un condizionatore da 9.000 BTU/h, sufficiente per una cameretta o un piccolo studio.
-
Per ambienti di 15-20 metri quadrati, come una camera matrimoniale o una cucina, si sale a 12.000 BTU/h.
-
Se la stanza è più grande, intorno ai 30 metri quadrati, meglio orientarsi verso un modello da 18.000 BTU/h, adatto a un soggiorno spazioso o un open space.
-
Per superfici ancora più ampie, come un salotto da 40 metri quadrati o oltre, si può arrivare fino a 24.000 BTU/h o più. In questi casi, è spesso consigliabile un sistema multi-split o una soluzione personalizzata.
Naturalmente, questi valori sono indicativi. La potenza necessaria può variare sensibilmente in base a vari fattori: Esposizione al sole: una stanza esposta a sud o ovest, con molta luce diretta, richiederà più potenza; finestre ampie o poco schermate: aumentano il carico termico; soffitti alti, presenza di più persone o elettrodomestici accesi possono anch’essi far crescere il fabbisogno; isolamento termico dell’edificio: se è scarso, conviene aggiungere un 10–20% alla potenza stimata. Ad esempio, se hai una stanza di 20 m² ma con esposizione a sud-ovest e grandi vetrate, è prudente orientarsi su un condizionatore da 13.000 o 14.000 BTU/h, invece dei classici 12.000. Per un calcolo più preciso, esistono dei calcolatori online o, ancora meglio, puoi chiedere una valutazione a un tecnico esperto, che considera tutte le variabili del tuo caso specifico.
Attenzione alla classe energetica
Sotto il profilo dei consumi, è fondamentale valutare la classe energetica, oggi indicata con lettere da A a G. I parametri da osservare con attenzione sono il Seer (efficienza in raffreddamento) e lo Scop (efficienza in riscaldamento): più sono alti, minori saranno i costi in bolletta. I modelli dotati di tecnologia inverter, inoltre, modulano la potenza in base alla necessità, riducendo i consumi rispetto ai vecchi modelli on/off.
Diffidare delle offerte troppo allettanti
Promozioni come “due condizionatori al prezzo di uno” o sconti esagerati dovrebbero far scattare un campanello d’allarme. Spesso dietro a queste offerte si nascondono prodotti di bassa qualità, con componenti poco durevoli, prestazioni inferiori e assistenza post-vendita carente. Meglio puntare su brand affidabili, anche se il costo iniziale è leggermente superiore.
Installazione: solo da tecnici certificati
L’installazione è un passaggio delicato e non va mai improvvisata. La gestione del gas refrigerante, ad esempio, richiede competenze tecniche e certificazioni specifiche. Un impianto installato male non solo consuma di più, ma rischia di perdere gas nocivi, generare guasti o invalidare la garanzia. È dunque fondamentale affidarsi a professionisti qualificati, iscritti nel registro nazionale F-Gas.
Sempre meglio confrontare più preventivi
Per evitare costi nascosti e ottenere un lavoro su misura, è buona norma richiedere almeno due o tre sopralluoghi da installatori diversi. Solo così si possono valutare correttamente gli interventi necessari – come fori nei muri, canaline o staffaggi – e ricevere preventivi realistici, completi di materiali e manodopera.