Dieta, i conti in tasca alla chetogenica

DIETA CHETOGENICA

La dieta oramai concepita unicamente come iperproteica può contare su una lunga serie di cibi venduti come già pronti e facili da portare in tavola. Proviamo a vedere, con il nostro Nutrizionista Dario Vista, cosa contengono e se il loro costo è giustificato

Il marketing alimentare è stato capace negli anni di promuovere, per tantissimi tipi di cibi, alternative “migliori” – a detta loro – caratterizzate da proprietà e composizioni che li rendono idonei per percorsi dietetici particolari, che conferiscono proprietà detossificanti e addirittura antiinvecchiamento. Molto spesso con questo processo commerciale si riescono a vendere prodotti inutili con promesse ingannevoli a prezzi triplicati se non quadruplicati. Partiamo da uno dei campi più controversi e diffusi, ossia quello delle diete dimagranti.
La famosa dieta chetogenica, quel regime dimagrante in cui si tolgono via tutti i carboidrati, è molto spesso difficile da mettere in atto con cibi convenzionali, specialmente per motivi psicologici legati alla noia di mangiare sempre le stesse cose o al disgusto stesso provocato dai cibi.

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Purtroppo per motivi di marketing e spesso anche di “lacune” di fisiologia umana, dieta chetogenica è diventata sinonimo di dieta iperproteica, quando in realtà è un percorso clinico (inizialmente nato per la gestione dell’epilessia farmaco-resistente dei bambini) basato su una dieta iperlipidica (ricca di grassi) e normoproteica.
Ma come farebbe il marketing a dire a un consumatore che per dimagrire deve mangiare tanti grassi? E quanto sono più “fashion” le proteine rispetto ai grassi?
Senza contare che sono più gestibili e conservabili rispetto ai grassi che vanno in incontro a irrancidimento, riducendo la loro vita di scaffale. Tutti aspetti che vanno d’accordo con le esigenze dell’industria alimentare e che hanno portato al successo quelle che nel gergo degli studi di nutrizione si chiamano “le diete con i prodotti”.

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Il principio è uguale per tutti i protocolli e per tutte le linee commerciali di cibi speciali: una prima fase di attacco in cui i “prodotti iperproteici” senza zuccheri affiancano una dieta di insalata e verdure; praticamente qualcosa che si avvicina tantissimo a un digiuno e che ovviamente porta a perdere peso. Attenzione però: perdere peso non significa dimagrire. Dimagrire significa perdere grasso!

Dieta con i prodotti: ma cosa c’è dentro questi piatti pronti?

Vediamo come sono fatti questi alimenti speciali. Lignaform, famoso marchio di prodotti della Therascience, propone sul suo sito uno spezzatino di manzo pronto da gustare per la cosiddetta fase attiva (prima fase di attacco).
Lo spezzatino di manzo è una ricetta che possiamo fare anche a casa e il protagonista principale è il manzo, una fonte di proteine e grassi, naturalmente priva di carboidrati e zuccheri come tutte le carni. Nella preparazione possiamo aggiungere qualche fungo, anch’esso privo di zuccheri e una carota che in media contiene 5-6 grammi di zuccheri.
Lo spezzatino di manzo Lignaform contiene per il 37% carne di manzo precotta (a sua volta fatta di manzo, acqua, sciroppo di glucosio, sale, trifosfato di sodio e alluminio, olio di semi di girasole oleico, amido modificato), poi carote, funghi, cipolle e pomodoro, proteine della soia, proteine del latte, concentrato di pomodoro, vino bianco, aroma naturale di vitello (perché in effetti di carne nel prodotto ce n’è davvero poca per conferire il suo sapore), fibre di lino, olio di semi di girasole, sale e spezie varie.
Perché sostituire nella dieta un prodotto, normalmente proteico e povero di zuccheri con questo cibo ultraprocessato dove addirittura è stato necessario aggiungere proteine della soia a un prodotto proteico come la carne per renderlo più proteico?
E poi sciroppo di glucosio e amido modificato. Perché mangiare zuccheri come alternativa a un prodotto che naturalmente non li contiene in un’ottica di una dieta senza zuccheri? Un bel controsenso. Tutto questo per una porzione da 270 g (peso comprensivo del condimento) di spezzatino di manzo al costo di 8,45 euro.

Un etto di manzo di qualità senza conservanti costa al massimo 2 euro, il resto degli ingredienti per 270 g di ricetta di spezzatino sicuramente meno del manzo.

L’omelette alle erbette di PentaDiet è un altro prodotto proposto nelle fasi di attacco. Come per lo spezzatino di manzo, anche l’omelette è una ricetta normalmente proteica, realizzabile a casa con facilità usando uova e erbette. Nella referenza di PentaDiet troviamo nella lista degli ingredienti oltre ad albumi e tuorli in polvere (di cui non si conosce il tipo di allevamento e la categoria) anche le proteine della soia, le lecitine, sale, erbe, l’1,2% di vitamine e la maltodestrina.
Stesso discorso fatto per Lignaform; ci si chiede perché aggiungere proteine della soia a un prodotto già normalmente e prevalentemente proteico come le uova e perché inserire maltodestrina in una ricetta in cui normalmente non si usano carboidrati e zuccheri come ingredienti.
Il prezzo di 7 porzioni di omelette, pari a 196 g di preparato (28 g per porzione) è di 22 euro. Una porzione di omelette fatta in casa con 2 uova biologiche da 60 g costa circa 1 euro; 7 omelette circa 7 euro.
Si deduce che l’elevato prezzo derivi dall’arricchimento vitaminico del prodotto che è stato realizzato; ma perché farlo se proprio l’uovo è un alimento naturalmente caratterizzato dal più vasto repertorio di vitamine?