
Nella nostra inchiesta su caramelle, snack e patatine importati dall’America, abbiamo visitato la catena Action e il negozio Bubble Roma, trovando di tutto: dal biossido di titanio, vietato in Ue dal 2022, contenuto in due caramelle alla cannella, al glicerolo (pericoloso per i bambini sotto i 4 anni). L’inchiesta completa sul Salvagente di maggio
Chewing gum al glicerolo, caramelle al biossido di titanio, cereali e patatine pieni zeppi di coloranti ed emulsionanti dannosi per la salute. È questo quello che vogliamo dare da mangiare ai nostri figli? Purtroppo è la realtà che abbiamo toccato con mano con la nostra inchiesta su centinaia di prodotti, importati dagli Stati Uniti, che stanno inondando il nostro paese. Visitando alcuni negozi che vendono snack dolci e salati di tutti i tipi, dalla catena Action a Bubble Roma, abbiamo trovato di tutto: dalle caramelle che contengono il biossido di titanio, vietato in Europa dal 2022, a una miriade di gomme da masticare e snack che includono tra gli ingredienti il glicerolo, una sostanza che può essere molto pericolosa, soprattutto per i bambini sotto i 4 anni, come dimostrano i recenti casi di ricoveri nel Regno Unito, legati al consumo degli slushy drink.
Cosa ci fa il biossido di titanio, vietato dal 2022, in due caramelle per bambini?
Abbiamo trovato il biossido di titanio in due caramelle alla cannella, la Queen Jax Atomic Fireballs e la Ferrara Atomic Fireballs Cinnamon, vendute singolarmente al prezzo di 30 e 50 centesimi nel negozio Bubble Roma, dove sono poste in bella vista sul bancone della cassa, per invogliare maggiormente all’acquisto. Si tratta, a quanto pare, di due caramelle iconiche. In particolare la seconda che, secondo quanto scrive il produttore, grazie all’utilizzo dello stesso ingrediente che rende piccanti i peperoncini, sprigiona una forte sensazione di calore in bocca…una vera bomba atomica. Al di là di questo, e della presenza del colorante rosso allura, che può causare problemi di attenzione nei bambini, questo prodotto è fuori legge e non dovrebbe proprio essere venduto per la presenza del biossido di titanio, l’additivo alimentare utilizzato come colorante bianco, che in Europa è vietato negli alimenti da luglio 2022 perché considerato genotossico.
Possibile che a distanza di quasi 3 anni dall’entrata in vigore del divieto si trovino in commercio ancora alimenti che lo contengono?
Purtroppo, l’elenco dei prodotti non proprio “salutari” continua con patatine, cereali per la colazione, salse e bevande che all’apparenza sembrano innocui, divertenti e colorati, ma se si guarda la lista degli ingredienti si scopre che stiamo ingerendo una grande quantità di sostanze artificiali, tipiche dei cibi ultraprocessati, che non fanno bene alla salute.
Nell’inchiesta “Tu vuo’ fa’ l’americano”, pubblicata nel numero di maggio del Salvagente in edicola (acquistabile anche online), ci sono le liste dei prodotti che contengono il glicerolo e di quelli che contengono i famosi coloranti di Southampton, che influiscono negativamente sull’attenzione dei bambini.
La parola al pediatra
Per capire quali rischi corriamo consumando questi prodotti abbiamo intervistato la pediatra Claudia Carletti, nutrizionista presso l’Istituto materno infantile Burlo Garofolo di Trieste.
Dottoressa Carletti, secondo lei perché questi cibi esercitano una grande attrazione sui più giovani e come possiamo fare per contrastare questa tendenza?
Prima di tutto dobbiamo precisare che questi prodotti sono ultraprocessati, ovvero appartenenti al gruppo 4 della classificazione Nova, poiché contengono un elevato numero di ingredienti industriali, dagli additivi ai coloranti, e sono sottoposti a processi di trasformazione. Purtroppo attirano molto un pubblico giovane, ma il problema è sempre più generalizzato a tutta la popolazione poiché fanno leva su strategie di marketing molto forti, difficili da contrastare. Sono oltre 15 anni che l’Oms chiede di fare politiche pubbliche per contrastare la pubblicità di questi prodotti, soprattutto a tutela della salute dei minori anche perché ormai le evidenze scientifiche sulla loro pericolosità sono più che affermate. Purtroppo ci sono sempre (e sempre ci saranno) articoli che negano questa correlazione, ma se leggiamo bene si tratta di un tipo di informazione sponsorizzata. La realtà è che la guerra è impari: la lobby Big food e Big drink è stata paragonata all’industria del tabacco e quindi, per provare a contrastarla, dovremmo usare le stesse strategie che abbiamo utilizzato contro il fumo, provando ad inserire sulle confezioni degli alert sulla salute a introducendo una tassazione maggiore per disincentivarne gli acquisti. Dovremmo pensare noi ad inserire dazi su questi prodotti, che arrivano soprattutto dall’America.
In base alla sua esperienza, i pazienti oggi presentano già qualche effetto legato ad un’alimentazione ricca di questi prodotti?
La prima conseguenza del consumo di questi prodotti, quella che si manifesta in modo immediato, sono il sovrappeso e l’obesità. Ricordiamoci che viviamo in un contesto sempre più obesogeno e già oggi in Italia un bambino su tre è obeso o in sovrappeso. Ma un’alimentazione ricca di questo tipo di alimenti è legata a problemi di salute mentale, a maggiori rischi di cancro e a malattie cardiovascolari. E poi, quello che riscontro già da tempo, è una specie di dipendenza da questi prodotti ricchi di zuccheri, grassi e additivi vari. Come per tutto quello che riguarda la nutrizione, mangiare questi alimenti una volta ogni tanto non fa male. Il problema è la ripetizione e la continua esposizione a queste sostanze, che portano ad effetti a lungo termine sulla nostra salute.
Come reagiscono i genitori dei bambini che consumano abitualmente questi alimenti?
È molto difficile cambiare le proprie abitudini alimentari, anche perché per cambiare quelle dei bambini bisogna cambiare le abitudini di tutta la famiglia e non è un passaggio semplice o scontato. Bisogna agire sull’educazione alimentare delle famiglie aumentando la prevenzione fin dalla gravidanza. E poi capire una volta per tutte che bisogna ridurre il più possibile il consumo di cibi ultraprocessati. Dobbiamo comprare alimenti più naturali e semplici possibili, con liste di ingredienti corte. Come prevede la piramide alimentare, dobbiamo avere una dieta il più varia possibile, che prevede il dolce al massimo 3-4 volte a settimana mentre qualsiasi bambino oggi lo mangia più di una volta al giorno.