
Alcuni cibi e alcune abitudini alimentari possono migliorare la salute del nostro cervello, rallentando il declino cognitivo. Dai mirtilli al pesce azzurro, vediamo quali
Alcuni cibi e alcune abitudini alimentari possono migliorare la salute del nostro cervello, rallentando il declino cognitivo. I consigli arrivano dal magazine francese Que Choisir, sulla base dell’esperienza di Lucile Capuron , direttrice del Laboratorio di nutrizione integrata e neurobiologia dell’Inrae (corrispettivo francese del Crea italiano).
“Seguire una dieta chiamata Mind (Mediterranean-Dash Intervention for Neurodegenerative Delay) – scrive il magazine francese – sembra limitare il declino cognitivo e il rischio di malattie neurodegenerative, tra cui il morbo di Alzheimer”. Per quanto riguarda i problemi di salute mentale, una meta-analisi del 2018 ha dimostrato che il rischio di sviluppare un episodio depressivo si riduceva del 33% nelle persone che seguivano più rigorosamente la dieta mediterranea.
L’alcool e gli effetti sul cervello
Bere bevande alcoliche può provocare sensazioni di rilassamento o di umore più leggero. Ma, secondo l’esperta, al di là di questa prima impressione, tende ad avere un impatto negativo sull’umore e sui disturbi mentali in senso più ampio. Il consumo eccessivo di bevande alcoliche, indipendentemente dalla loro natura, provoca alterazioni strutturali del cervello e favorisce la demenza.
La dieta ottimale
Lucile Capuron consiglia di seguire ogni giorno un’alimentazione equilibrata, privilegiando la cucina casalinga e i prodotti crudi e limitando il consumo di cibi industriali (piatti pronti, biscotti, pasticcini, ecc.) è già un ottimo modo per preservare la salute del cervello. La dieta Mind, che si ispira alla dieta mediterranea (ottima per la salute cardiovascolare e la prevenzione del cancro) e alla dieta Dash (che mira a limitare la pressione alta), privilegia alcuni alimenti ricchi di antiossidanti e micronutrienti come le vitamine B ed E, il magnesio, gli omega 3, ecc.
I cibi consigliati
In questo contesto, ecco alcuni alimenti da privilegiare: verdure a foglia verde (spinaci, cavolo cappuccio, broccoli, ecc.); bacche rosse (mirtillo, fragola, lampone, ecc.); cereali integrali; pesce azzurro (concentrandosi su pesci piccoli come sardine o sgombri); carne bianca piuttosto che carne rossa; olio di oliva, di noce e di colza.
Il ruolo dannoso dell’infiammazione
“C’è ancora molto da capire su come l’alimentazione possa influenzare le capacità cognitive e perfino la struttura del cervello” scrive Que Choisir, “Tuttavia, l’infiammazione sembra essere uno dei principali meccanismi deleteri coinvolti. Diversi fenomeni possono favorire la produzione di molecole infiammatorie, ad esempio uno squilibrio del microbiota intestinale. Le cattive abitudini alimentari favoriscono quindi la cosiddetta infiammazione di basso grado, che non provoca sintomi. Ma quando diventa cronica, può avere ripercussioni sul cervello. Si parla allora di neuroinfiammazione. Le molecole pro-infiammatorie, come le citochine, possono raggiungere le cellule cerebrali attraverso il flusso sanguigno, ma probabilmente anche attraverso il nervo vago che collega l’apparato digerente al cervello”.