Sigarette elettroniche, allarme sui refrigeranti: “Rischi per fegato, reni e, forse, polmoni”

SIGARETTE ELETTRONICHE

Il nuovo rapporto dell’istituto tedesco di valutazione del rischio: nei liquidi delle sigarette elettroniche da inalare, refrigeranti sintetici come WS-23, WS-3 e WS-5 rendono più rinfrescante il vapore ma potrebbero aumentare la tossicità. E non ci sono dati certi sugli effetti ai polmoni.

Arriva dalla Germania un nuovo campanello d’allarme sul fronte delle sigarette elettroniche. Il BfR (Bundesinstitut für Risikobewertung), Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio, ha pubblicato oggi un’opinione scientifica che mette sotto accusa i refrigeranti sintetici presenti in molti liquidi per e-cig: WS-23, WS-3 e WS-5.

Queste sostanze non hanno alcun odore o sapore, ma danno una sensazione di freschezza simile a quella del mentolo, rendendo il vapore più gradevole e meno irritante. Ma è proprio questa loro azione “rinfrescante” che, secondo il BfR, potrebbe mascherare l’effetto irritante della nicotina, rendendo più facile l’inalazione e aumentando così il rischio di assuefazione – in particolare tra i giovani e i nuovi utenti.

Effetti sistemici: fegato e reni sotto osservazione

Secondo il rapporto, le evidenze raccolte da studi su animali indicano che l’assunzione ripetuta di queste sostanze è collegata a danni a fegato e reni. In assenza di dati specifici sull’inalazione, i ricercatori hanno applicato un principio di massima precauzione: assumere che il corpo assorba il 100% dei refrigeranti inalati. Il risultato? Le dosi stimate per i consumatori abituali superano i livelli considerati sicuri nei test sugli animali.

E i polmoni?

La parte più preoccupante è che mancano studi affidabili sugli effetti polmonari. Nonostante i refrigeranti vengano inalati direttamente, nessuno studio finora ha valutato seriamente la loro tossicità a livello respiratorio. Alcune ricerche in vitro su tessuti umani mostrano danni cellulari e alterazioni morfologiche nei tessuti bronchiali, ma servono conferme più solide.

Concentrati e diffusi: anche oltre il 4%

Secondo l’analisi del BfR, oltre 78.000 prodotti registrati nell’UE contengono WS-23, e quasi la metà supera l’1% in peso. In alcuni liquidi usa e getta, come quelli del marchio “Lost Mary”, la concentrazione può arrivare anche al 4,1%, un valore che – con consumi medi – porta l’assunzione giornaliera a livelli considerati pericolosi.

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Le raccomandazioni: limiti o divieti

Il BfR è netto: “L’uso di liquidi con WS-23, WS-3 e WS-5 non è raccomandato dal punto di vista tossicologico”. E aggiunge che sarebbe opportuno vietarne l’uso nelle e-cigarette o quantomeno fissare dei limiti di concentrazione, soprattutto in un contesto dove gli stessi refrigeranti sono spesso usati per aggirare i divieti sul mentolo, sostanza vietata nei prodotti da fumo tradizionali in Europa.

“Effetto mascherante” e dipendenza

Oltre al danno biologico, il BfR sottolinea un effetto comportamentale: i refrigeranti nascondono il fastidio del vapore, riducono l’irritazione e rendono il prodotto più gradevole. Questo può favorire puff (tirate) più profondi e frequenti, con maggiore assorbimento di nicotina e aumento della dipendenza, soprattutto tra i più giovani.

La salute prima della freschezza

L’opinione dell’istituto tedesco si aggiunge a una crescente preoccupazione scientifica attorno agli additivi delle e-cig. In attesa di regolamenti europei più stringenti, resta valido il consiglio della prudenza: meglio evitare liquidi contenenti refrigeranti, anche se apparentemente più “freschi” o “leggeri”. Perché dietro alla sensazione gradevole, potrebbero nascondersi rischi non ancora pienamente conosciuti.