
Nello schema del decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri anche alcune modifiche alla normativa sulla produzione e vendita di cannabis, che vietano le inflorescenze, anche quelle con Thc a norma di legge. I cannabis light e i produttori a rischio chiusura
Nello schema del decreto sicurezza approvato dal Consiglio dei Ministri anche alcune modifiche alla normativa sulla produzione e vendita di cannabis, che vietano le inflorescenze, anche quelle con Thc a norma di legge. I cannabis light e i produttori a rischio chiusura.
Cosa cambia
Entriamo nel merito. Le modifiche, riportate nell’articolo 18 del Dl, riguardano soprattutto la legge 2 dicembre 2016, n. 242, che regola la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa in Italia. Con la modifica, la coltivazione della canapa è ammessa esclusivamente se comprovata da una finalità industriale lecita, come la realizzazione di prodotti per la bioedilizia o la cosmesi. Inoltre, il comma 3-bis dell’articolo esclude esplicitamente, l’importazione, la lavorazione, la detenzione, la cessione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, la spedizione, la vendita al pubblico, il consumo di prodotti costituiti da infiorescenze di canapa (anche se semilavorate, essiccate, tritate), compresi estratti, resine e oli.
La fine dei cannabis shop
Queste attività rimangono soggette al Testo unico sugli stupefacenti (Dpr 309/1990),cosa che vale anche se i prodotti derivano da coltivazioni lecite, perché riguardano piante con livelli di thc minimi, entro quanto previsto dalla legge. Detto in altre parole, vendere cannabis light, attività del tutto lecita fino ad ora, attorno cui sono nate centinaia di attività in tutta Italia, con migliaia di posti di lavoro, viene equiparato allo spaccio di stupefacenti, con quello che comporta in termini penali.
Gli usi ammessi
L’unico uso ammesso è quello professionale, così come l’unica produzione di semi consentita è quella destinati agli usi legittimi, purché entro i limiti di contaminazione stabiliti dal Ministero della Salute. Viene introdotto il divieto generalizzato delle infiorescenze, con la sola eccezione della loro lavorazione esclusiva per la produzione di semi.
Il cambio di mano nei controlli
A controllare che tutto fili secondo quanto previsto dal Governo non sarà più il corpo Forestale dello stato, ma il comando Carabinieri per la tutela agroalimentare, che controlleranno anche la produzione agricola dei semi di canapa. Adesso si attende la firma del Presidente della Repubblica, che potrebbe anche rimandare al governo il testo qualora rilevasse profili di incostituzionalità all’interno del decreto.