Raramente utili, a volte pericolosi: i rischi che non ti aspetti dagli integratori

INTEGRATORI

Negli ultimi anni, l’uso di integratori alimentari è diventato sempre più comune tra gli italiani, con una crescente attenzione verso il benessere e la prevenzione. Ma con scarsa consapevolezza dei rischi che il consumo eccessivo di vitamine, sali minerali e altro potrebbero avere.

È quanto succede in Italia ma anche all’estero, tanto da costringere alcune Agenzie di salute pubblica come l’Anses francese a mettere in guardia i consumatori da un abuso di integratori.

“Più ce n’è e meglio è”? Un pericoloso errore

L’Agenzia nazionale francese per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro ha deciso di lanciare nuovamente un avvertimento sui rischi di questi prodotti ibridi, situati tra medicina e alimentazione. “Gran parte della popolazione crede erroneamente che sia utile assumerli per colmare presunte carenze. Anche con un’alimentazione soddisfacente, alcuni pensano che più ce n’è, meglio è”, spiega a Que Choisir Irène Margaritis, vice-direttrice della valutazione dei rischi. E aggiunge: “Al contrario, un eccesso di vitamine e minerali rappresenta un pericolo“.

E questo non è l’unico problema legato a questo tipo di prodotti, regolamentati troppo superficialmente. A differenza dei farmaci, infatti, i produttori non devono richiedere autorizzazioni specifiche per immetterli sul mercato e i principi attivi, provenienti da piante, minerali o altre fonti, non sono sempre ben conosciuti. Aymeric Dopter, responsabile dell’unità di valutazione dei rischi nutrizionali, ricorda al mensile francese: “Su alcuni di essi le conoscenze sono scarse. È legittimo interrogarsi sull’opportunità di consumare sostanze delle quali sappiamo ben poco. Specialmente su Internet emerge il lato oscuro di questo mercato: si vende davvero di tutto!”.

Gli allerta sugli integratori in Francia

Nell’ambito della sua missione di nutrivigilanza, l’Anses raccoglie regolarmente segnalazioni di effetti indesiderati causati dagli integratori alimentari. Nel 2024 ne ha ricevuti circa cinquecento, di cui circa una ventina all’anno risultano sufficientemente preoccupanti da generare allerte. Secondo Fanny Huret, responsabile della missione, ci sono diverse cause dietro la tossicità di questi prodotti:

  • Ingredienti stessi: nel 2020, alcune “gummies” pubblicizzate per rendere lucidi i capelli hanno provocato gravi problemi epatici a due consumatrici, di cui una ha dovuto ricevere un trapianto di fegato. Sebbene il legame tra prodotto e danni sia stato giudicato “molto probabile”, la causa esatta (interazione tra ingredienti, interazione con pillola anticoncezionale o adulterazione) non è stata chiarita. Gli integratori a base di Garcinia cambogia hanno invece causato numerosi effetti collaterali e persino un decesso, e il loro principio attivo è vietato nei farmaci. Altro esempio, il lievito di riso rosso, che ha mostrato problemi di dosaggio, può essere tossico per fegato e muscoli.
  • Interazioni con altri farmaci: gli integratori contenenti melatonina o papavero della California, usati per problemi di sonno, interagiscono con molti medicinali. Gli esperti ricordano il caso di un uomo sieropositivo che aveva la carica virale sotto controllo fino a quando non ha iniziato a prendere comuni integratori di vitamine e minerali, che hanno interferito con la sua terapia.
  • Falsificazione fraudolenta dei principi attivi: numerosi casi di adulterazione sono stati scoperti negli integratori dimagranti o in quelli indicati per la disfunzione erettile.
  • Uso improprio: è il caso di genitori che, invece di rivolgersi alla farmacia, acquistano vitamina D online per i propri bambini, sbagliando le dosi, con conseguenze irreversibili per i reni.

Gli italiani primeggiano in Europa

In Italia, il mercato degli integratori alimentari è in continua espansione. Nel 2023, il settore ha registrato un fatturato di 4,5 miliardi di euro, confermando l’Italia come leader europeo con una quota del 26% del mercato totale, seguita da Germania (19%) e Francia (15%). Le farmacie rappresentano il principale canale di vendita, con un valore di 3,5 miliardi di euro, pari al 78% del totale.

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Secondo una ricerca del Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti (73% degli intervistati) hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta nell’ultimo anno, e più di 8 su 10 (83%) li hanno usati nel corso della propria vita. Questo indica una crescente fiducia nei confronti di questi prodotti, spesso considerati un complemento alla dieta quotidiana per migliorare la salute e prevenire malattie. È evidente con il consiglio dato dall’Anses ai francesi dovrebbe valere anche e soprattutto per gli italiani: consultare professionisti della salute prima di assumere tali prodotti e  attenzione alle possibili interazioni con altri farmaci o condizioni mediche preesistenti.