
Un’analisi di laboratorio condotta in Svizzera su 8 tamponi, tra i quali Tampax, o.b. e prodotti dei discount, promuove metà dei prodotti. Negli altri trovate tracce di Ampa e plastificanti potenzialmente nocivi
C’è da fidarsi dei tamponi femminili? Visto il contatto con zone molto delicate siamo davvero certe che non contengano sostanze o contaminanti rischiosi per la nostra salute?
Le ultime analisi di laboratorie, condotte dalla rivista svizzera K-Tipp possono essere interpretate differentemente – a seconda che si veda il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto – ma di certo non testimoniano una generale attenzione di questo settore per la sicurezza delle donne e per la qualità degli assorbenti offerti sul mercato.
Su incarico della rivista K-Tipp, due laboratori specializzati hanno analizzato otto tipi di tamponi per flussi normali. Risultato: la metà dei prodotti è stata giudicata positivamente. Hanno mostrato una buona capacità di assorbimento e non contenevano sostanze nocive. Inoltre, le cordicelle per la rimozione si sono dimostrate robuste in tutti i prodotti testati.
O.b. e Lidl staccano i concorrenti
Il vincitore del test, con valutazione “molto buona”, è il tampone Pro Comfort di o.b., al costo in Svizzera di 9 centesimi l’uno. Molto più economici, ma comunque buoni, sono i tamponi Lidl Siempre, che costano solo 3 centesimi ciascuno, rappresentando quindi una buona scelta.
Per venire alle note negative, i colleghi svizzeri segnalano che nei tamponi Molfina di Migros e Satessa di Aldi è stato trovato il plastificante DEHP. Secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, questa sostanza può interferire con il sistema ormonale e provocare danni alla fertilità e al feto. Il problema è che la mucosa vaginale è sottile, umida e ben vascolarizzata, permettendo alle sostanze presenti nei tamponi di entrare rapidamente nel flusso sanguigno.
I plastificanti come il DEHP sono vietati in Svizzera e nell’Ue in articoli per bambini, giocattoli e cosmetici, ma secondo l’Ufficio federale svizzero per la sicurezza alimentare non esiste un divieto analogo per i tamponi. Diverse ricerche hanno rilevato la presenza di DEHP nelle urine di bambini e adulti.
I derivati del glifosato nei tamponi biologici
I tamponi bio del marchio britannico Natracare sono risultati gli unici prodotti complessivamente insufficienti. Nei test è stata rilevata la sostanza Ampa, derivante dalla degradazione dell’erbicida controverso glifosato. L’Ampa può formarsi anche dalla degradazione dei fosfonati presenti in detergenti e candeggianti.
Secondo uno studio argentino del 2008, l’Ampa può danneggiare il DNA cellulare di animali e persone. Nel 2023, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha affermato che l’Ampa presenta un “profilo tossicologico simile” al glifosato, che potrebbe essere cancerogeno.
Tampax il meno assorbente
Nel test pratico, i tamponi di o.b. e Migros sono risultati i migliori per capacità di assorbimento, con quasi 11 grammi di liquido assorbito. I meno assorbenti sono stati quelli di Tampax, che iniziavano a perdere già prima di raggiungere i 7 grammi.
Migros ha dichiarato a K-Tipp di prendere “molto seriamente” la rilevazione del DEHP nei tamponi Molfina. Tali plastificanti sono utilizzati per migliorare la flessibilità e durata della plastica, ma secondo Migros non sarebbero presenti nei loro tamponi di viscosa. L’azienda ha definito il risultato “inspiegabile” e procederà con ulteriori indagini.
Aldi considera meno grave la presenza di DEHP, ipotizzando che possa trattarsi di residui di polvere o particelle. L’azienda ha sottolineato che componenti e macchinari utilizzati per la produzione sono privi di DEHP e che sta valutando misure per una “ulteriore ottimizzazione”.
Natracare afferma che i suoi tamponi sono composti al 100% da cotone biologico e che la presenza di Ampa potrebbe derivare dal processo di sbiancamento con perossido di idrogeno o dall’acqua del rubinetto. Secondo Natracare, non vi sono rischi noti per la salute derivanti dall’uso dei loro tamponi.
Ingredienti questi sconosciuti
Le consumatrici di prodotti mestruali di solito non trovano informazioni dettagliate sugli ingredienti e materiali nelle confezioni. Né l’Ue né la Svizzera richiedono una dichiarazione obbligatoria della composizione dei tamponi, lasciando le utenti all’oscuro sui materiali che entrano in contatto con il loro corpo.
Dei prodotti testati da K-Tipp, solo Lidl, Migros e Rossmann dichiarano chiaramente la composizione. Oltre alla viscosa o cotone, molti tamponi contengono materie plastiche come poliestere, polietilene e polietilene tereftalato (PET).
Negli Stati Uniti, lo stato di New York ha introdotto nel 2019 una legge che impone di dichiarare chiaramente tutti gli ingredienti sulle confezioni dei prodotti mestruali, pena multe fino a 1000 dollari per confezione.