Frammenti di alluminio dal tappo, il caso dell’acqua Plose

Una lettrice denuncia che, in alcuni casi, al momento dell’apertura della bottiglia di vetro di acqua Plose, il rivestimento interno del tappo si sfalda, rilasciando piccoli frammenti. L’azienda minimizza e dichiara che sta cercando di risolvere un problema, noto da tempo

La scelta di quale acqua bere in famiglia è ormai una decisione attenta e ragionata, che spesso è frutto di svariate ricerche da parte del consumatore che vuole essere sempre più sicuro di bere un’acqua più pura e limpida possibile. È per questo che non possiamo non dare risalto ad una notizia, segnalata da una nostra lettrice, che riguarda l’acqua Plose, un’acqua che sgorga dal monte Plose, sulle Dolomiti, vicino Bressanone, e che viene imbottigliata in bottiglie rigorosamente in vetro dall’azienda Fonte Plose Spa.
L’azienda vanta sul proprio sito caratteristiche di estrema purezza dell’acqua che imbottiglia “secondo i più elevati standard di ecosostenibilità e le più rigide regole igieniche, preservandone inalterate le eccezionali qualità”.

Eppure quello che ci segnala la nostra lettrice ci lascia alquanto perplessi. La consumatrice denuncia che, in alcuni casi, al momento dell’apertura della bottiglia, il rivestimento interno del tappo, che è di colore argentato, si sfalda leggermente, rilasciando piccoli frammenti dentro l’acqua. Chiaramente questo ha allarmato la cliente, che ha deciso di comprare quest’acqua proprio per le sue caratteristiche di purezza, pensando fosse la più adatta alla sua bambina nata da poco.
Alla richiesta di spiegazioni avanzate dalla donna, l’azienda ha risposto testuali parole: “L’abrasione del rivestimento in alluminio può verificarsi in alcuni casi durante l’apertura della bottiglia, soprattutto se esercitata con troppa forza o in presenza di irregolarità nel bordo. Siamo consapevoli di questa problematica e, insieme ai nostri fornitori, stiamo lavorando per ottimizzare il design del tappo e individuare una soluzione efficace. Desideriamo rassicurarla che tutti i materiali utilizzati rispettano le normative alimentari vigenti e sono sicuri per la salute”.

Ma c’è un altro dettaglio che ci lascia ancora più allibiti e riguarda il fatto che a fare la stessa segnalazione, diversi anni fa, sarebbe stata addirittura la mamma della nostra lettrice che già beveva acqua Plose. Il problema, dunque, sarebbe stato noto da diverso tempo e non risulta ancora risolto.

Anche noi abbiamo contattato l’azienda che ci ha risposto cercando di minimizzare una problematica che, secondo loro, riguarda solo pochi numeri (hanno dato come esempio una casistica di 5 bottiglie su 100 milioni). Inoltre riguarderebbe esclusivamente la parte esterna del tappo poiché gli eventuali frammenti si fermerebbero sulla filettatura, senza possibilità di entrare all’interno della bottiglia, e sarebbero percepibile solo ai consumatori più attenti.

Francamente questa posizione ci sembra poco convincente e, anche se crediamo alla buona fede dell’azienda che sarà sicuramente impegnata a risolvere il problema, ci auguriamo che nessun consumatore possa rischiare di ingerire frammenti di alluminio, mentre beve un’acqua che si vanta di essere pura e limpida, a un costo che comunque non è indifferente (parliamo di 44 euro per 4 casse da 12 bottiglie ciascuna consegnate direttamente a casa).

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