Da un’indagine europea è emerso che il 52% dei professionisti che vendono online beni di seconda mano non informano correttamente i consumatori sui propri diritto, a cominciare da quello di recesso o restituzione
Comprare online prodotti di seconda mano può comportare dei rischi. Soprattutto perché oltre la metà dei professionisti che vendono in rete vestiti, apparecchi elettronici o giocattoli, non informa correttamente il consumatore sui propri diritti. È quanto è emerso dalle indagini a tappeto, condotte simultaneamente dalle autorità a tutela dei consumatori dei paesi europei, coordinate dalla Commissione Ue. Dai controlli, svolti su 356 professionisti online, sono emerse violazioni per il 52% dei soggetti (185).
Nello specifico:
- il 40% non ha informato chiaramente i consumatori sul diritto di recesso, che consente loro di restituire il prodotto entro 14 giorni senza costi;
- il 45% non ha informato correttamente i consumatori del loro diritto di restituire i beni difettosi o il cui aspetto o funzionamento non corrisponde a quello pubblicizzato;
- il 57% non ha rispettato il periodo minimo di un anno della garanzia legale per i beni di seconda mano;
- il 34% dei professionisti ha presentato sul proprio sito web asserzioni ambientali non sufficientemente comprovate o manifestamente false, ingannevoli o potevano probabilmente considerarsi una pratica commerciale sleale;
- il 5% non ha fornito correttamente la propria identità e l’8% non ha fornito il prezzo totale del prodotto, tasse incluse.
I principali settori di attività interessati sono: abbigliamento, accessori, apparecchiature elettroniche, giocattoli e articoli da gioco, libri, elettrodomestici, design interno e mobili, CD e vinile, prodotti per l’infanzia, automobili (comprese le auto elettriche), articoli sportivi, pezzi di ricambio, motociclette e biciclette, articoli da giardinaggio, fai da te e altri.
Le autorità per la tutela dei consumatori decideranno se intervenire nei confronti deidiritti dei consumatori
professionisti che sono stati segnalati per ulteriori indagini.
Le normative europee a tutela dei consumatori
Ricordiamo che gli obblighi dei professionisti in materia di informazione dei consumatori sono disciplinati dalla direttiva sui diritti dei consumatori e dalla direttiva sul commercio elettronico. Le pratiche commerciali non devono indurre in errore i consumatori e devono conformarsi alla direttiva sulle pratiche commerciali sleali; chi vende beni di seconda mano deve rispettare gli obblighi di garanzia legale di conformità previsti dalla direttiva sulla vendita di beni.
Inoltre la nuova direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, una volta recepita dagli Stati membri, garantirà che i consumatori ricevano migliori informazioni sulla durabilità e sulla riparabilità dei beni e rafforzerà le norme che tutelano i consumatori dal greenwashing e dalle pratiche di obsolescenza precoce.