
Un rapporto con più di un motivo di preoccupazione. Quello annuale reso pubblico oggi dall’Agenzia italiana del farmaco sul consumo di antibiotici, mette in luce un preoccupante aumento dell’uso e un incremento della resistenza batterica
Il consumo di antibiotici in Italia nel 2023 (gli ultimi dati disponibili) ha segnato un rialzo del 5,4% rispetto all’anno precedente, con picchi del 40% nei mesi invernali. Una crescita che, secondo gli esperti, sarebbe legata a un uso improprio degli antibiotici contro infezioni virali, per le quali questi farmaci risultano inefficaci.
Un problema diffuso tra anziani e bambini
Il rapporto evidenzia un ampio utilizzo degli antibiotici tra gli anziani, con quasi la metà della popolazione over 65 che ne ha fatto uso almeno una volta nel 2023. Situazione critica anche in ambito pediatrico, con un aumento delle prescrizioni che ha portato la percentuale di bambini e ragazzi fino a 13 anni trattati con antibiotici dal 33,7% del 2022 al 40,9% nel 2023. Il Sud Italia si conferma l’area con il consumo più elevato, spesso legato alla difficoltà di accesso a esami diagnostici rapidi.
In crescita la resistenza ai farmaci
Dopo un calo durante i primi due anni della pandemia, la resistenza batterica agli antibiotici è tornata a crescere. Particolarmente preoccupante l’aumento della resistenza di batteri come l’Escherichia coli alle cefalosporine di terza generazione, passata dal 23,8% nel 2021 al 26,7% nel 2023. Stabile, ma sempre elevata, la resistenza della Klebsiella pneumoniae, con una percentuale superiore al 50%.
Un ruolo critico per gli antiacidi
Oltre agli antibiotici, il rapporto AIFA sottolinea il contributo degli antiacidi, come gli inibitori della pompa protonica (es. omeprazolo, lansoprazolo) utilizzati soprattutto contro il reflusso esofageo, nella selezione di batteri resistenti.
“Medicinali – spiega il direttore tecnico-scientifico di AIFA, Pierluigi Russo – che se utilizzati in eccesso possono alterare la flora microbica intestinale, favorendo la selezione di germi multiresistenti, come il clostridium difficile. Per questo occorre contrastare l’uso fai da te o comunque inappropriato di questa categoria di farmaci, che oltre ad altri effetti collaterali aggrava il problema dell’antimicrobico-resistenza, che rappresenta oggi una grande emergenza di sanità pubblica”.
L’Italia detiene il primato europeo per il consumo di questi farmaci, utilizzati per il reflusso gastroesofageo e altri disturbi gastrici.
L’uso degli antibiotici negli allevamenti
Il rapporto menziona un confronto tra il consumo di antibiotici in ambito umano e veterinario. Numerosi studi dimostrano che la somministrazione di questi farmaci, soprattutto negli allevamenti intensivi, agli animali destinati al consumo umano contribuisce alla diffusione di ceppi batterici resistenti, che possono poi essere trasmessi all’uomo attraverso la catena alimentare. Un aspetto fondamentale nella lotta alla resistenza antimicrobica che meriterebbe maggiore attenzione.
Le strategie di contrasto
Per affrontare questa emergenza, il ministero della Salute ha stanziato 40 milioni di euro per il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) e ha destinato 100 milioni di euro alla ricerca di nuovi antibiotici. Tra le strategie proposte, oltre a un uso più consapevole degli antibiotici, viene sottolineata l’importanza della vaccinazione per ridurre il ricorso a questi farmaci. Il vaccino antipneumococcico, ad esempio, potrebbe evitare milioni di giornate di terapia antibiotica nei bambini, contribuendo così a rallentare la crescita della resistenza batterica.
Sempre con la finalità di contrastare l’uso improprio di antibiotici, l’AIFA ha sviluppato una App a semaforo dell’AIFA, denominata Firstline, con informazioni utili sul trattamento delle 10 più comuni infezioni tra adulti e bambini, scaricabile gratuitamente dagli store ufficiali di Google e Apple, ma anche dal sito https://firstline.org/aifa per la versione web.
L’App a semaforo
Bronchite? Semaforo rosso all’uso di qualsiasi antibiotico. Otite nei bambini? Luce arancione per l’antimicrobico utilizzabile solo per casi gravi, piccoli immunocompromessi o di età inferiore ai due anni. Polmonite? Disco verde all’utilizzo di Amoxicillina o Doxiciclina. È con uno strumento semplice e di agile consultazione, a disposizione dei medici, come supporto nella prescrizione antibiotica, ma consultabile anche dai cittadini che si cerca di scoraggiare l’uso “fai da te” .
L’App – sviluppata per AIFA sulla piattaforma Firstline, da cui prende il nome – ingloba e rielabora le raccomandazioni fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nell’AWaRe Antibiotic Book sulla gestione delle infezioni più comuni nei bambini e negli adulti. L’Agenzia, in collaborazione con società scientifiche e sindacati medici, ne ha selezionato alcune nell’ambito dell’assistenza extra-ospedaliera, adattandole al contesto epidemiologico e alla disponibilità dei farmaci in Italia. Selezionando l’infezione da trattare, l’App fornisce per ciascuna delle 10 malattie i virus o i batteri che le causano, i sintomi più frequenti, gli esami diagnostici consigliati e le terapie farmacologiche più appropriate, antibiotiche e non.