Aldi bocciato e Lidl rimandato nella tutela delle api

API

La Ong inglese Pan ha analizzato le politiche di riduzione dei pesticidi dei principali supermercati britannici, soprautto quelli accusati della moria delle api: “La Gdo sta facendo poco”. Sulla graticola le due insegne presenti anche in Italia

I supermercati inglesi, secondo il report della Ong Pan-Pesticide action network, stanno facendo poco per ridurre l’impiego di pesticidi. A distanza di tre anni l’organizzazione ha stilato una nuova classica in base agli impegni dichiarati dalle principali insegne della Gdo britannica su sei aree tematiche: tutela degli impollinatori, residui nei cibi, messa al bando delle sostanze ritenute altamente pericolose, trasparenza, supporto ai fornitori e vendita di prodotti (giardinaggio, di pulizia) con pesticidi pericolosi.

Di seguito la tabella che riassume i risultati dei singoli gruppi:

Scrive Pan Uk: “Abbiamo nuovamente esaminato e classificato i primi dieci supermercati del Regno Unito in base ai loro sforzi per contrastare i pesticidi. Abbiamo scoperto che alcuni supermercati stanno facendo molto meglio di altri, ma potrebbero tutti fare di più per ridurre i danni correlati ai pesticidi. Tuttavia  pesticidi altamente pericolosi continuano a essere utilizzati nelle catene di fornitura globali di tutti i dieci maggiori supermercati del Regno Unito, tra cui agenti cancerogeni e disruptori ormonali, tossine delle api e contaminanti dell’acqua”.

L’attenzione degli attivisti si è concentrato sulle politiche dei pesticidi accusati della moria di api, i famigerati neonicotinoidi ma non solo. In questo caso la posizione di Aldi viene giudicata “in ritardo” (come del resto anche nelle altre 5 aree tematiche” e quella di Lidl giudicata con un “potrebbe fare di più“.

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Nel 2018, la Ue e il Regno Unito hanno vietato tre neonicotinoidi (clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam) e un altro (thiacloprid) nel 2020. Di conseguenza, agli agricoltori di tutta Europa e del Regno Unito non è consentito utilizzare queste sostanze chimiche, ma sono ancora ampiamente utilizzate altrove nel mondo. Ciò significa che molti prodotti sugli scaffali dei supermercati del Regno Unito saranno stati coltivati ​​in un modo estremamente dannoso per le api. In altre parole, stiamo esportando la nostra impronta ambientale in paesi con standard più deboli”.

Non c’è solo l’effetto boomerangpesticidi vietati in Ue esportati in paesi terzi dai quali poi tornano come residui nei cibi importati – ma anche l’utilizzo di sostanze non neonicotinoidi ma tossiche per le api come ad esempio fipronil e sulfoxaflor.I supermercati – questa la pressione politica di Pan alla Gdo – dovrebbero impegnarsi per eliminare gradualmente queste sostanze chimiche dalle loro catene di fornitura globali, con l’obiettivo di eliminarne del tutto l’uso e aiutare i loro fornitori a passare ad alternative non chimiche“.