Addio alle ricette cartacee a partire dal 2025: le prescrizioni mediche potranno essere ricevute anche direttamente su whatsapp. Gli ordini dei medici e i farmacisti però chiedono attenzione sui rischi di malfunzionamento e per le fasce meno avvezze alla tecnologia
Addio alle ricette cartacee a partire dal 2025: le prescrizioni mediche potranno essere ricevute anche direttamente su whatsapp. Gli ordini dei medici e i farmacisti però chiedono attenzione sui rischi di malfunzionamento e per le fasce meno avvezze alla tecnologia.
Ricette inviate via mail o via whatsapp
La legge di bilancio prevede infatti che dal 2025 tutte le ricette mediche per i medicinali di fascia C debbano essere in formato elettronico. L’obiettivo è “potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva nonché garantire la completa alimentazione del fascicolo sanitario elettronico” e dovranno essere le regioni ad assicurare l’attuazione della norma. Nello specifico, i medici dovranno utilizzare solo il sistema informatico per compilare queste prescrizioni, consegnando ai pazienti un codice univoco, accessibile in qualsiasi farmacia, inviandolo via mail o via Whatsapp. I pazienti potranno ritirare i medicinali in una qualsiasi farmacia del territorio nazionale, anche se si trovano in una regione diversa da quella di residenza,La nuova normativa ha come obbiettivo anche quello di potenziare il monitoraggio delle prescrizioni.
I dubbi dei medici
Di base una buona notizia, ma come spesso avviene in Italia, bisogna essere sicuri che l’applicazione pratica riesca a mantenere le premesse della norma. “Gli strumenti elettronici devono rappresentare un ausilio per il medico e per la qualità dell’assistenza in quanto migliorano la modalità della trasmissione delle ricette alla farmacia. Il problema è se siamo pronti per farlo e se le reti di supporto tengono”, rileva il presidente della Federazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, citato dall’Ansa. “Dovremmo evitare che si appesantisca il lavoro dei sanitari potenziando la struttura elettronica”. “Si pone anche il tema della domiciliarità – aggiunge Anelli- perché ci sono luoghi del Paese nei quali le linee elettroniche non sono stabili o non sono presenti affatto”.
Ma i malfunzionamenti ripetuti creano perplessità
C’è poi il tema dei malfunzionamenti. Appena a inizio novembre, la piattaforma di Sogei utilizzata per le ricette elettroniche è andata il tilt, con blocchi anche di due ore per tre giorni, che hanno costretto i medici a ripiegare sulle vecchie ricette cartacee. non a caso la Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani commenta con le parole del vicepresidente della federazione Gianni Petrosillo : “Federfarma ha sempre collaborato con il processo di dematerializzazione fin dalla fase sperimentale. Oggi sono prescritti su ricette dematerializzate il 98% dei farmaci, ma il sistema funziona con criticità. Il codice della ricetta e la tessera sanitaria sono delle chiavi con cui la farmacia può accedere alla prescrizione” e in caso di problemi al Sac (Sistema centrale) o al Sar (Sistema regionale) “non è possibile risalire al tipo di farmaco da erogare”, osserva il vicepresidente di Federfarma. “Se ci fosse una sorta di promemoria con il nome del farmaco, sarebbe possibile erogarlo in via provvisoria e poi, con il ripristino della connessione, andare a chiudere ricetta”, conclude.
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