L’associazione chiede il risarcimento dei danni per i circa 180mila proprietari delle Citroën C3 e DS3: “Ancora oggi molti automobilisti continuano a lamentare ritardi e difficoltà per la sostituzione degli airbag difettosi e per la consegna delle auto sostitutive”
Movimento consumatori ha depositato, presso il Tribunale di Torino, una class action contro Groupe PSA SpA, Stellantis NV e Citroën Automobiles SA per ottenere il risarcimento dei danni subiti dai proprietari delle auto Citroën C3 e DS3, dotate di airbag difettosi Takata, montati su circa 180 mila autovetture vendute in Italia tra il 2009 e il 2019.
Il 12 ottobre lo stesso tribunale accogliendo la richiesta di azione inibitoria dell’Udicon aveva imposto a Groupe Psa Italia (Stellantis) di completare entro il 31 gennaio prossimo i richiami e mettere a disposizione degli utenti un’auto sostitutiva o un voucher per il car sharing.
Gli airbag Takata, oggetto della campagna di richiamo lanciata nel maggio scorso dal gruppo Stellantis, con l’indicazione di sospendere immediatamente la guida, presentano gravi difetti in quanto, in caso di incidente, possono esplodere violentemente, generando schegge di metallo che, come vere e proprie “bombe”, possono ferire o uccidere i passeggeri.
Takata, leader mondiale nella produzione di componenti per la sicurezza automobilistica, è fallita nel 2017 a causa di un debito di oltre 8 miliardi di euro, accumulato a seguito di numerose campagne di richiamo che, avviate fin dal 2008, hanno coinvolto quasi cento milioni di veicoli in tutto il mondo. Citroën, ricorda in una nota il Movimento consumatori, ha però continuato inspiegabilmente a installare gli airbag fino al 2019 e ha atteso molti anni prima di avviare la campagna di richiamo.
“Movimento consumatori – spiega Paolo Fiorio, legale che assiste l’associazione nella class action – ha contestato la violazione delle norme sulla sicurezza dei prodotti e diverse pratiche commerciali scorrette sia nell’immissione delle auto sul mercato sia nell’organizzazione della campagna di richiamo che si è rivelata tardiva e inadeguata. Con l’azione di classe, Mc vuole che sia riconosciuto il diritto di tutti i consumatori interessati di ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti alle pratiche commerciali scorrette, alla lesione del diritto di utilizzare la propria auto e alla grave esposizione al rischio protratta per molti anni”.
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“L’iniziativa – dichiara Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc – nasce dalla volontà di assicurare sicurezza e giustizia ai cittadini che per anni hanno circolato su un veicolo pericoloso e che, in molti casi, non hanno ancora ricevuto un intervento risolutivo, nonostante siano passati anni da quando i rischi erano noti a livello globale, come già riconosciuto dal tribunale di Torino con il provvedimento d’urgenza reso in esito all’azione inibitoria di Udicon. Sono in gioco importanti diritti fondamentali della persona e dei consumatori, quali salute e sicurezza dei prodotti che Mc vuole proteggere con ogni sforzo”.
Ancora oggi, ricorda l’associazione, molti proprietari delle C3 e DS3 continuano a lamentare ritardi e difficoltà per la sostituzione degli airbag difettosi e per la consegna delle auto sostitutive. Movimento consumaotri ha già raccolto oltre 300 adesioni alla class action: tutti i consumatori proprietari di una C3 e DS3 possono partecipare gratuitamente, compilando il modulo disponibile sul sito ufficiale del Movimento Consumatori.