L’Ong francese Agir pour l’environment ha portato in laboratorio Coca-Cola e Schweppes riscontrando rispettivamente fino a 46 e 62 microplastiche per litro. La causa principale? Il numero di aperture del tappo
Sei diverse tipologie di plastiche in forma micro e nano sono finite nella Coca-Cola Original. Questo il risultato choc delle analisi commissionate dalla Ong francese Agir pour l’environment a un laboratorio che ha misurato la presenza della plastica infinitesimale nel famoso soft drink e nella Schweppes.
Nella contaminazione, leggendo il dettagliato report, incide il numero di volte che il tappo viene svitato, ovvero le aperture della bottiglia. I tecnici hanno misurato – si veda sotto il grafico – la presenza di microplastiche per litro (mpp/l) dopo un’apertura, dopo 10 e dopo 20: il rilascio della plastica cresce all’aumentare delle aperture. E così si arriva a registrare fino a 46 e 62 microplastiche per litro per – rispettivamente – Coca-Cola e Schweppes.
Molto interessante anche vedere quale tipo di plastica finiscono all’interno della Coca-Cola. Lo studio di Agir pour l’environment rivela la presenza di ben 6 tipi diversi di plastica: i polimeri che compongono le microparticelle rilevati erano polietilene (PE), polietilene tereftalato (PET) e poli- cloruro di vinile (PVC). Sono stati inoltre individuati, in quantità minore, microparticelle di poliammide (PA), polipropilene (PP) e poliuretano (PU). “Ci è sembrato sorprendente identificare 6 polimeri diversi mentre i produttori ne dichiarano solo 2 polimeri a contatto con la bevanda: PE per il tappo e PET per la bottiglia“.
Per Stéphen Kerckhove, direttore generale di Agir pour l’environment, “i consumatori devono essere informati dell’instabilità molecolare della bottiglia plastica che sembra frammentarsi rapidamente sotto l’effetto dell’apertura/chiusura del tappo”. Per Magali Leroy, responsabile delle indagini e delle analisi dell’associazione “la presenza di micro e nanoplastiche e la loro varietà le materie plastiche identificate chiamano in discussione l’azienda Coca-Cola e le autorità sanitarie francesi che deve garantire ai consumatori un contenitore inerte, non esponendoli alle molecole il cui impatto la salute non può essere esclusa”. Per questo l’associazione ha fatto appello alle istituzioni e alle autorità francesi perché “prendano immediatamente tutte le misure utili ed essenziali al fine di porre fine a questa contaminazione ‘accidentale'”.
Le analisi del Salvagente
Lo studio promosso da Agir pour l’environment arriva dopo ben sei anni dalle nostre ultime analisi condotte per verificare la presenza di microplastiche nei soft drink. In quell’occasione registrammo nella Schweppes Tonic water 14,60 microplastiche per litro mentrenella Coca-Cola Original 3,50 mmp/l.
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Lo studio francese oltre a confermare l’esistenza del problema, testimonia che in in questi anni nulla è stato fatto dai produttori e dalle autorità di controllo per arginare lo sviluppo del problema microplastiche.