I listini sono in crescita da due anni ma secondo Zefferino Monini “l’olio extravergine di oliva, grazie alla buona annata, tornerà ad essere venduto ben al di sotto dei 10 euro al litro entro dicembre”
“Il prezzo dell’olio extravergine di oliva dovrebbero scendere del 30-40% entro la fine dell’anno”. A stimare il calo, dopo due anni di rincari a doppia cifra, è Zefferino Monini, amministratore delegato e presidente dell’omonima azienda umbra, leader di mercato in Italia nel settore, in occasione della pubblicazione del 3° Bilancio di sostenibilità dell’impresa, curato da The European House – Ambrosetti.
A trainare il calo la buona annata olearia: “Nel complesso – questa la previsione di Monini sulla base di dati Coi, il Consiglio oleicolo internazionale – ci aspettiamo che i consumi nel 2025 tornino intorno quota 3 milioni di tonnellate, contro i 2,7 del 2024. Una ripresa resa possibile dalla buona annata olearia, con una produzione che si prevede intorno a 3,3-3,5 milioni di tonnellate, contro i 2,5 milioni di tonnellate della scorsa campagna e che dovrebbe riportare dal prossimo anno le scorte a un livello in linea con quello degli ultimi dieci anni, cancellando le ultime due campagne che sono state eccezionali in senso negativo a causa della scarsa produzione della Spagna”.
E in Italia come andrà la produzione? “Da noi, causa clima torrido e siccitoso, la produzione sarà invece più contenuta di quella passata, ma questo non potrà avere ripercussioni sui prezzi dell’extravergine italiano, che dovrà per forza di cose riallinearsi per reggere la concorrenza degli stranieri. Ricordo che in media il nostro paese produce 300 mila tonnellate di olio l’anno, quando il fabbisogno è di 900 mila. È chiaro che servono investimenti per produrre più olio extravergine made in Italy e per garantire maggiore resilienza ai cambiamenti climatici”.
Condizioni ambientali e climatiche nuove che hanno spinto l’azienda nel 2020 a investire nel segmento agricolo con il progetto Bosco Monini, un milione di nuovi olivi ad alta intensità piantumati entro il 2030 tra Umbria e Toscana e coltivati a regime biologico e con tecniche moderne e sostenibili. In appena quattro anni, come si evince dal Bilancio di sostenibilità, sono stati già piantati oltre 700mila olivi, di cui a ottobre si raccoglieranno i primi frutti.
Il calo stimato dei prezzi dell’extravergine sarebbe una buona notizia per i consumatori che appena qualche giorno fa, in base ad uno studio di Federconsumatori, denunciavano come il prezzo medio al litro di un olio extravergine è cresciuto nel 2024 rispetto al 2025 del 20% e ben del 52% rispetto a due anni fa.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente