Pietra composita, l’Australia vieta il materiale usato per ripiani in cucina: “Rischia di essere un nuovo amianto”

pietra composita

L’Australia vieta l’importazione e la produzione di pietra composita, usata anche in Italia per ripiani di cucine e bagni. La sua polvere sarebbe legata casi di silicosi, una malattia respiratoria potenzialmente letale. 

L’Australia vieta l’importazione e la produzione di pietra composita, usata anche in Italiaper ripiani di cucine. La sua polvere sarebbe legata casi di silicosi, una malattia respiratoria potenzialmente letale.

L’uso dovuto ai costi

La silicosi è una pneumoconiosi causata dall’inalazione di polvere contenente biossido di silicio, allo stato cristallino, che può portare a una fibrosi polmonare. Come spiega l’Ansa che riporta la notizia, “Il suo uso è cresciuto di popolarità con il boom dello sviluppo immobiliare, perché meno costosa e più forte della pietra naturale, ma la sua polvere sarebbe legata a un’ondata di una letale malattia polmonare, la silicosi, causata dal suo alto contenuto di silicio”.

“La prossima asbestosi”

L’Australia è il primo paese a proibire, a partire dal prossimo gennaio, la pietra composita e il primo caso registrato di silicosi è stato nel 2015. Da allora gli specialisti hanno avvertito in numero crescente che la malattia potrebbe diventare “la prossima asbestosi” se non si prendono strette misure.

Il caso precedente del quarzo sintetico in Francia

Un caso analogo riguardò, nel 2018, la Francia, dove la Corte di Appello di Versailles, sentenziò: “Non è escluso che i piani di lavoro in quarzo sintetico possano rappresentare un rischio per la salute dei consumatori”. A sollevare il caso un anno prima il mensile dei consumatori 60 Millions de Consommateurs che aveva ripreso la denuncia di Philippe Ledrans, del gruppo Marbrerie des Yvelines (MDY), azienda specializzata nel commercio di marmi, graniti e pietre naturali che subisce la concorrenza delle “pietre sintetitiche”: “I piani da cucina di quarzo sintentico hanno metalli pesanti (cadmio, rame e zinco), composti organici volatili, idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e ftalati“.