Consiglio di Stato: “Va bene diminuire il sostegno a studenti con disabilità se mancano i fondi”

disabilità

Una sentenza del Consiglio di Stato respinge il ricorso di una famiglia contro il Comune che aveva ridotto le ore settimanali di assistenza scolastica per il figlio con disabilità. Le associazioni di familiari parlano di un “precedente pericolosissimo”.

 

Una sentenza del Consiglio di Stato respinge il ricorso di una famiglia contro il Comune che aveva ridotto da 13 a 7 le ore settimanali di assistenza scolastica per il figlio con disabilità, beneficiario di un Piano educativo individualizzato (Pei), come previsto dalla normativa. Nel respingere il ricorso, i giudici hanno parlato di “contemperamento” del “diritto fondamentale del disabile alle necessarie misure di inclusione scolastica con i vincoli di finanza pubblica”.

“Pericoloso precedente”

Secondo Fortunato Nicoletti, vicepresidente dell’Organizzazione di volontariato ‘Nessuno è Escluso‘, citata da Repubblica, la sentenza 1798/2024 è “un pericoloso precedente non solo per quello che riguarda il diritto all’istruzione degli studenti con disabilità, ma per tanti altri sostegni essenziali quali il trasporto, la riabilitazione, le cure. Sembra più una sentenza politica che giuridica visto che a goderne saranno le amministrazioni e a subire saranno come sempre i bambini e i ragazzi con disabilità e le proprie famiglie”.

Diritti costituzionali a rischio

La Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) commenta: “la sentenza del Consiglio di Stato è un duro colpo per i diritti degli studenti con disabilità. Questa decisione rischia di minare i diritti costituzionalmente garantiti e rappresenta un grave passo indietro nella tutela dei diritti fondamentali. In primis negando il diritto all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione, che nella sentenza è declassato ad un semplice interesse legittimo, subordinato alle disponibilità di bilancio degli enti locali. Questo contrasta apertamente con la giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale, tra cui la sentenza n. 275/16. Secondo Fish, siamo di fronte a “una visione distorta del concetto di ‘accomodamento ragionevole’ previsto dall’art. 3, comma 2 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, in quanto la sentenza sostiene che qualsiasi intervento volto a garantire il diritto all’autonomia e alla comunicazione rappresenti un onere finanziario spropositato”.

“I diritti non sono più alienabili ma auspicabili”

La Fondazione Tetrabondi Onlus commenta così su Facebook, con un post in prima persona per bocca di Sirio, il bambino che ha ispirato la nascita della stessa fondazione: “Un vincolo di bilancio. Non è la prima volta che queste parole provano a portarmi via qualcosa: a strapparmi via i diritti basilari. Non i miei, quelli di Sirio, il bambino tetraplegico, tracheostomizzato e tante altre cose, che vi siete abituati a vedere su queste pagine: ma i diritti universali, quelli di tutti e di tutte. Nel momento in cui, davanti al diritto all’istruzione, così come quello ad una vita indipendente e autonoma, si mette un vincolo di bilancio, si frantuma tutto”, “Dimenticatevi i diritti, dimenticatevi la Lingua dei segni parlata da classi intere, dimenticatevi le battaglie per ottenere dei PEI in grado di costruire obiettivi reali: conta il bilancio.L’inclusione scolastica e quindi il nostro diritto inalienabile all’istruzione e alla socialità con i nostri coetanei si sbriciola su dei fogli di carta che ci considerano numeri, ci considerano un peso, una perdita economica. I diritti non son più inalienabili ma AUSPICABILI”.

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Dai ricorsi alle richieste di convocazione: le mosse delle associazioni per reagire

il presidente Fish, Vincenzo Falabella, “auspica con forza che venga convocata al più presto un’adunanza generale del Consiglio di Stato affinché sia adottato un orientamento coerente e rispettoso dei diritti degli studenti e studentesse con disabilità, ristabilendo la piena tutela di diritti che non possono e non devono essere soggetti a interpretazioni riduttive o condizionamenti di natura economica”.  Mentre Nicoletti avverte: “La nostra Costituzione inoltre parla chiaro. Sarebbe sgradevole dover presentare in ogni regione o alla Corte dei conti nazionale un esposto per veder tutelato questo diritto, ma qualora si persegua questa posizione discriminatoria sarà mia cura depositarlo”. E la Fondazione Tetrabondi:Quel mondo di tutti di cui sempre vi parliamo ha bisogno di ognuno di voi, per ribadire che non siamo cittadini di serie b, che le nostre vite non possono essere vincolate ai bilanci, che lotteremo con tutte le nostre sgangherate forze per i diritti inalienabili di ognuno: per l’istruzione, il diritto all’assistenza personalizzata e alla vita indipendente. Non un passo, non una ruota: indietro non si torna!”