Pesticidi vietati in Ue invadono il Sud del mondo. Pan: stop all’export tossico

Costa Rica, Indonesia, Kenya e Camerun sono alcuni dei paesi che vengono invasi da pesticidi tossici, vietati in Europa, per produrre la frutta, dalle banane agli avocado, che poi importiamo. PAN Europe chiede di fermare l’esportazione di queste sostanze 

Costa Rica, Indonesia, Kenya e Camerun: sono solo alcuni dei paesi che vengono invasi da pesticidi tossici, vietati in Europa, per produrre la frutta, dalle banane agli avocado, che poi importiamo. E mentre noi possiamo comprare comodamente questi frutti al supermercato, gli abitanti dei paesi esportatori subiscono pesanti effetti sulla loro salute, come ha denunciato Journalismfund Europe e come abbiamo denunciato diverse volte anche noi.
A tal proposito vi invitiamo a leggere il test, pubblicato sul numero di febbraio scorso, su ananas, avocado e mango, e le analisi sulle banane, presenti nel numero di febbraio 2022.
A seguito di queste denunce PAN Europe e altri partner stanno facendo una campagna per chiedere di porre fine all’esportazione di pesticidi vietati nell’Unione europea. “Il fatto che queste sostanze siano prodotte e importate da paesi dove sono vietate a causa della loro pericolosità costituisce un doppio standard inaccettabile,” ha dichiarato Sarojeni Rengam, direttore del Pesticide Action Network Asia Pacific (PANAP).

Il Costa Rica, ad esempio, è il terzo maggiore produttore mondiale di banane e ananas, ma per questo paga un prezzo troppo elevato per i suoi abitanti e l’ambiente: costantemente sui lavoratori agricoli e sulle loro famiglie vengono spruzzati dagli aerei pesticidi altamente tossici, vietati in Europa, come il mancozeb, il clorpirifos, il clorotalonil, l’ethoprofos e il diquat. La spruzzatura aerea può causare alterazioni negli ormoni tiroidei, danneggiando potenzialmente il sistema nervoso e lo sviluppo fetale, ed è disastrosa per l’ambiente, con effetti negativi sulla biodiversità, di cui il paese è molto ricco. Purtroppo con un consumo che va dai 17,6 kg per ettaro, secondo i dati FAO, ai 34,45 kg secondo uno studio dell’UNDP, è il sesto paese al mondo per uso di pesticidi.

Dalle analisi condotte a gennaio scorso dal Salvagente su 20 frutti tropicali – 8 ananas, 6 avocado e altrettanti mango – sono emerse ben 5 molecole messe al bando nel Vecchio Continente che hanno lasciato traccia su prodotti coltivati in Sud America. Parliamo di insetticidi come l’alfa e cipermetrina, il cancerogeno diazinon, o il famigerato neonicotinoide imida-cloprid, micidiale per le api. Abbiamo trovato poi il diuron, un erbicida considerato cancerogeno, e il prochloraz, fungicida riconosciuto come interferente endocrino e possibile cancerogeno.

In Indonesia, il pesticida Paraquat è massicciamente utilizzato nelle piantagioni di palma da olio. Questo pesticida problematico è vietato nella maggior parte dei paesi a causa della sua alta tossicità. Tuttavia, è ancora venduto da Syngenta (ex azienda svizzera, ora di proprietà cinese). E mentre il governo indonesiano cerca di silenziare il dissenso in un settore così chiave, l’Ue si rifiuta di agire sulle esportazioni di pesticidi vietati, sottovalutando le conseguenze a lungo termine di questi utilizzo che potrebbe ostacolare qualsiasi tentativo di passare a coltivazioni più sostenibili.

Altri articoli di Journalismfund Europe descrivono l’uso non protetto di prodotti Bayer da parte dei lavoratori in Kenya, raccontano dell’uso di clordecone, un potenziale cancerogeno e ingrediente attivo dei pesticidi utilizzati nelle piantagioni di banane delle Antille francesi, e dei pesticidi a lungo vietati e molto tossici e persistenti aldrin, dieldrin e heptachlor in Camerun.

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