Spezie contaminate da pesticidi: nuovo allarme dall’India

SPEZIE PESTICIDI

Continua l’emergenza pesticidi e ossido di etilene nelle spezie indiane ma la risposta delle autorità governative è stata di segno opposto: ha alzato di dieci volte i limiti massimi consentiti di un certo numero di fitosanitari

Nelle settimane scorse, le autorità del Rajasthan in India hanno analizzato molti campioni di spezie, riscontrando livelli di pesticidi, insetticidi in particolare, “molto alti” e hanno quindi disposto il sequestro di 12 tonnellate di prodotti e chiesto agli Stati dell’Haryana e del Gujarat, dove hanno sede i produttori dei campioni positivi al controlli, di intervenire.

Ma non solo i produttori sono rimasti silenti. Colpisce infatti non solo l’inerzia della Food Safety and Standards Authority of India (Fssai), l’organismo a cui il governo del Rajasthan ha fatto la segnalazione. L’autorità di controllo infatti non solo non ha risposto alla segnalazione ma ha addirittura innalzato di dieci volte i limiti massimi consentiti di un certo numero di pesticidi, sostenendo allo stesso tempo che i prodotti restassero sicuri.

Non ci sono solo i pesticidi. Torna l’allarme anche dell’ossido di etilene nelle spezie indiane. Parliamo di un gas originariamente utilizzato per la sterilizzazione degli strumenti chirurgici e che, evidentemente, in India viene utilizzato anche nel settore agricolo. L’esposizione all’ossido di etilene è associata a un accresciuto rischio di varie forme di cancro, tra cui linfomi e leucemie. La capacità di questa sostanza di danneggiare il Dna la rende particolarmente pericolosa, sia sul breve sia sul lungo periodo. Negli anni passati la contaminazione da ossido di etilene nelle spezie provenienti dall’India è arrivato anche in Europa originando una lunga catena di richiami e di allerta alimentari.

Ora l’attenzione si è postata in Asia: Mdh ed Everest, due società indiane tra le più importanti del settore, sono alle prese con una grave crisi dopo che le autorità di Hong Kong e Singapore hanno ordinato il ritiro dal mercato di alcuni loro prodotti, dopo aver trovato tracce di ossido di etilene.