Lo studio: anche in piccole dosi i pesticidi sono dannosi per la salute

pesticidi

Anche a piccole dosi, i pesticidi utilizzati in agricoltura sono dannosi per la salute. A rivelarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Sherbrooke in Canada

Anche a piccole dosi, i pesticidi utilizzati in agricoltura sono dannosi per la salute. A rivelarlo è uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Sherbrooke in Canada.

Un recente studio condotto da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Biologia dell’Università di Sherbrooke ha esaminato l’impatto della combinazione di diversi residui di pesticidi sulle cellule umane. Luc Gaudreau, professore del Dipartimento di Biologia e ricercatore presso l’Istituto di ricerca sul cancro dell’Università di Sherbrooke (Ircus) e il suo team si sono concentrati su cinque pesticidi principali e ampiamente utilizzati. I produttori di questi cinque pesticidi indicano le dosi massime consigliate durante il loro utilizzo. “Conosciamo le cosiddette dosi sicure di ciascun prodotto”, spiega il professor Luc Gaudreau “Tuttavia, il nostro progetto di ricerca ha voluto evidenziare che diverse piccole concentrazioni di più prodotti diversi possono essere dannose quanto una singola dose eccessivamente concentrata di un singolo pesticida. Gli impatti sulla salute umana non sono noti”.

Quantificazione del danno al Dna

I pesticidi agiscono sulle cellule in modi diversi. La loro azione può essere diretta o indiretta. Nel complesso, i risultati del lavoro hanno dimostrato che diversi pesticidi presenti nell’ambiente hanno il potenziale per interagire tra loro per agire sul sistema cellulare. I pesticidi sono in grado di innescare una risposta di riparazione sulle cellule che si stanno restringendo. Alla fine, questa interruzione provoca il cancro. “Il cancro è una malattia legata soprattutto alla vecchiaia”, ritiene il professor Luc Gaudreau. “È difficile dimostrare che l’esposizione ai pesticidi possa provocare il cancro, perché sono tanti i fattori di impatto che possono risultare decisivi”.

Il test basato sulla proteina P53

Per comprendere gli impatti dei pesticidi a piccole dosi sulle cellule, il team ha prodotto una serie di sottoinsiemi di pesticidi ampiamente utilizzati per attivare le interazioni con le cellule. Grazie alla risposta della proteina P53, presente nella cellula e che svolge un ruolo importante quando la cellula è danneggiata, il team ha osservato gli effetti dei pesticidi nella cellula. Non solo diversi pesticidi possono attivare reazioni nella cellula, ma la maggior parte di essi ha effetti reali se combinati a basse dosi. La proteina P53 svolge un ruolo fondamentale nella soppressione delle cellule tumorali. Controlla la crescita e la divisione cellulare e invia segnali ad altri geni per aiutare a riparare il Dna danneggiato. Se il Dna danneggiato non può essere riparato, il gene P53 impedisce alla cellula di dividersi e le dice di morire.

L’effetto cocktail

“Questo studio dimostra che bisogna tenere conto anche dell’interazione di diverse molecole di pesticidi con le cellule, in modo sinergico e anche a concentrazioni molto basse nell’ambiente” spiegano gli autori, “Pertanto, se più pesticidi agiscono insieme a basse concentrazioni sulle cellule, interrompendone il corretto funzionamento e provocando addirittura danni al Dna, è possibile che abbiano un effetto (ancora sconosciuto) sulle malattie genetiche”.

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Lo studio analogo dell’istituto Ramazzini

A conclusioni simili era arrivato nello scorso ottobre l’Istituto Ramazzini attraverso lo studio più grande mai realizzato sui pesticidi. Dai primi dati risultava un aumento, anche a dosi attualmente ammesse perché ritenute “sicure” in Europa (0,5 milligrammi/chilo di peso), delle alterazioni del microbioma. Alterazioni che crescono con la maggiore esposizione al glifosato.

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