Miele: contro le truffe nelle miscele sarà obbligatorio indicare i paesi di origine

MIELE ORIGINE

Via libera del Parlamento europeo alla direttiva Breakfast: sapremo la provenienza dettagliata nel miele, più marmellata nelle confetture e sui succhi di frutta si dovrà specificare il contenuto di zuccheri aggiunti

Il Parlamento ha approvato a larghissima maggioranza (622 voti a favore, 9 contrari e 10 astensioni) la direttiva Breakfast con norme per contrastare le frodi nel miele, per avvertire della presenza di zuccheri aggiunti nei succhi di frutta e per promuovere un maggiore contenuto di frutta nelle marmellate.

L’Europarlamento ha così dato il via libera all’accordo raggiunto nei mesi scorsi dalla Commissione e dal Consiglio europeo. Manca la ratifica definitiva del Consiglio e poi dall’entrata in vigore della direttiva – 20 giorni dopo la pubblicazione del testo definitivo – gli Stati membri avranno 18 mesi per recepire le nuove disposizioni e di altri 6 mesi prima della sua applicazione in tutta l’Unione.

Cosa cambierà in etichetta?

•    Etichettatura d’origine obbligatoria per il miele: i paesi di origine nelle miscele di miele dovranno figurare sull’etichetta in ordine decrescente con la percentuale di ciascuna origine. Fino ad oggi invece bastava indicare un generico “Origine Ue” o “Non Ue” o “Ue/Non Ue”. Gli Stati membri avranno la flessibilità di richiedere percentuali per le quattro quote maggiori solo se rappresentano più del 50% della miscela. La Commissione è inoltre autorizzata dai colegislatori a introdurre metodi di analisi armonizzati per individuare l’adulterazione del miele con zucchero, una metodologia uniforme per rintracciare l’origine del miele e criteri per accertare che il miele non sia surriscaldato al momento della vendita al consumatore finale. Sarà istituita una piattaforma per fornire consulenza alla Commissione su tali questioni. Questo limiterà le pratiche fraudolente e aumenterà la trasparenza della catena alimentare. Ad oggi secondo i dati della Commissione il 46% del miele importato nell’Ue è sospettato di non essere conforme alla legislazione comunitaria.

•    Innovazione e opportunità di mercato per i succhi di frutta in linea con le nuove esigenze dei consumatori. Saranno disponibili tre nuove categorie: “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri”, “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri da concentrato” e “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri concentrato”. In questo modo i consumatori possono scegliere un succo contenente almeno il 30% di zuccheri in meno. I succhi di frutta potranno indicare recare in etichetta la menzione “contiene solo zuccheri naturalmente presenti” per chiarire che, contrariamente ai nettari di frutta, i succhi per definizione non possono contenere zuccheri aggiunti, una caratteristica di cui la maggior parte dei consumatori non è a conoscenza;

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•    Tenore obbligatorio di frutta più elevato nelle confetture: un aumento del tenore minimo di frutta nelle confetture (da 350 a 450 g/kg) e nelle confetture extra (da 450 a 500 g/kg) migliorerà la qualità minima e ridurrà il tenore di zucchero di questi prodotti per i consumatori dell’Ue. Gli Stati membri saranno autorizzati ad autorizzare il termine “marmellata” come sinonimo di “confettura”, per tener conto della denominazione comunemente utilizzata a livello locale per tali prodotti. Il termine “marmellata” è stato finora autorizzato solo per le confetture di agrumi.