
Un lettore lascia Iren e riceve una comunicazione: il credito verrà rimborsato solo se lo richiede perché “di lieve entità”. Un modo per far desistere molti clienti e tenersi questi soldi? Il commento di Valentina Masciari di Konsumer Italia
Caro Salvagente, ho disdetto l’utenza Iren ed ho ricevuto una comunicazione, con la quale mi comunicano che il mio credito residuo a causa della “modesta entità dell’importo” verrà rimborsato solo a fronte di una mia richiesta. Ho dovuto chiamare per farmi inoltrare un modulo indicando le mie coordinate, scansionarlo e rimandarlo al loro indirizzo per i rimborsi. Mi chiedo se questa prassi sia legale di certo è offensiva nei confronti di chi lotta per arrivare a fine mese.
Cinzia Mariano
“Mi sembra troppo comodo così…” È così che commenta immediatamente Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione di consumatori Konsumer Italia. Difficile dargli torto, cara Cinzia, visto il comportamento di Iren. Veniamo poi alle dettagliate spiegazioni che ci ha dato la Masciari.

Se fosse stato il gestore ad avere un credito nei confronti della signora Mariano, dubito che avrebbero indugiato molto nel sollecitare il pagamento in questione.
Una pratica del genere, senza dubbio, non è corretta nei confronti dei consumatori. Bisognerebbe anche capire se nelle condizioni contrattuali firmate, ci sia questa clausola.
Altro aspetto è quello legato all’inerzia dei clienti: quanti rinunciano? E quanto può essere il guadagno del gestore, che mantiene queste cifre per se, sui grandi numeri?
Infine, da quanto mi risulta, in ogni caso IREN prevede che i rimborsi vadano richiesti per iscritto con apposita modulistica; la cosa quindi, è ancora più anomala, rispetto alla generalità dei casi.
Queste bizzarre consuetudini, comunque, vanno segnalate, perché se viene emessa una nota di credito, questa deve essere rimborsata nei tempi previsti, tempi che già sono lunghi nella generalità dei casi. Se poi i fornitori creano ulteriori lungaggini, la cosa diventa 









