Bompieri Allevamenti abbandona le gabbie per le scrofe. Primo caso in Italia

Tra i principali allevatori di suini e il primo produttore italiano ad aderire alla richiesta della campagna di Essere Animali contro l’uso delle gabbie per le scrofe durante la gestazione e il parto

Uno dei più grandi produttori del settore suinicolo in Italia, Bompieri Allevamenti, ha deciso di abbandonare le gabbie per le scrofe durante la gestazione e il parto, un sistema definito, come ricorda in una nota Essere Animali, “fortemente negativo per il loro benessere secondo il parere EFSA ma purtroppo ancora consentito dalla legge per il primo mese di gravidanza e per l’intera durata del periodo di allattamento”.

Bompieri Allevamenti diventa così il primo produttore in Italia ad aderire a una delle richieste della campagna SOS Pig portata avanti dall’associazione Essere Animali. Il gruppo opera nel settore suinicolo da oltre 40 anni, per lo più in provincia di Mantova, gestendo 7 scrofaie e 26 allevamenti per l’ingrasso.

Dopo un periodo di sperimentazione partito nel 2016, ricorda l’associazione animalista, l’azienda Bompieri ha compreso di essere totalmente in linea con l’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age e ha deciso di procedere alla rimozione delle gabbie di gestazione e di allattamento in tutte le scrofaie del gruppo entro il 31 dicembre 2026. I box parto realizzati per ospitare le scrofe durante l’allattamento avranno una superficie di almeno 7 metri quadrati con una porzione di pavimento pieno – e non interamente fessurato come nella maggior parte dei casi – adibito ad area di riposo al cui interno la scrofa può muoversi e girare su stessa.

I box sono anche provvisti di strutture che aiutano a tutelare il benessere dei suinetti, vale a dire, si legge ancora  nella nota di Essere Animali, una zona “nido” coperta e ben riscaldata a loro riservata e dispositivi anti-schiacciamento. Nei box “è sempre disponibile materiale manipolabile (paglia e carta) per favorire l’espressione di comportamenti positivi quali la preparazione del nido, l’esplorazione e il gioco”.

Rispetto alle richieste della campagna SOS Pig, Bompieri si è inoltre impegnato a sviluppare un piano di monitoraggio e riduzione dell’impiego di antibiotici, ha abbandonato da diversi anni il taglio della coda in tutti i suoi allevamenti e la limatura e il taglio dei denti nei suinetti. Ha inoltre messo a disposizione dei suini arricchimenti ambientali, quali la paglia in rastrelliera.

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Secondo un sondaggio condotto da YouGov e commissionato da Essere Animali nel 2023, le cittadine e i cittadini italiani sono nettamente contrari all’uso di gabbie per le scrofe e sono disposti a spendere di più per prodotti che rispettino standard più elevati. Dati che sono in linea con quelli dell’ultimo Eurobarometro, che conferma il sostegno schiacciante dell’opinione pubblica italiana al divieto di allevamento in gabbia (91%) e all’utilizzo da parte dei consumatori delle etichette come strumento di informazione per individuare i prodotti con più alti parametri di benessere.

Dichiara Elisa Bianco, responsabile corporate engagement di Essere Animali: “Quando si parla di cambiamenti che possano ridurre la sofferenza dei maiali negli allevamenti intensivi italiani viene spesso messa in dubbio la fattibilità e la sostenibilità economica di questi interventi. Eppure, quello che l’esempio di Bompieri Allevamenti dimostra è che ridurre la sofferenza di scrofe e maiali non solo è possibile, ma è anche realizzabile in tempi brevi e su larga scala nel nostro paese. Questo è un esempio di come il cambiamento nel settore possa partire anche dalla volontà degli allevatori stessi, soprattutto se ricevessero il dovuto supporto di supermercati e salumifici, responsabili di sostenere il corretto sviluppo delle filiere e spiegare con trasparenza ai consumatori cosa stanno acquistando”.