Imballaggi, accordo in Ue: via i monouso in plastica, ma i produttori italiani “salvano” le buste per l’insalata

imballaggi

Il Parlamento e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sulle nuove norme per ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi. Stop dal 2030  anche ai prodotti monouso per l’igiene e la cosmetica negli hotel, mentre vengono esclusi dal divieto, come chiesto dai produttori italiani, le buste dell’insalata e gli imballaggi di carta monouso nei locali con una componente in plastica inferiore al 5% del peso totale. Stop ai Pfas

 

Il Parlamento e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sulle nuove norme per ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi. Stop dal 2030 ai prodotti monouso per l’igiene e la cosmetica negli hotel, mentre vengono esclusi dal divieto, come chiesto dai produttori italiani, le buste dell’insalata e  gli imballaggi di carta monouso nei locali con una componente in plastica inferiore al 5% del peso totale.

“Le nuove misure mirano a rendere gli imballaggi utilizzati nell’Ue più sicuri e sostenibili, richiedendo che tutti gli imballaggi siano riciclabili, riducendo al minimo la presenza di sostanze nocive, riducendo gli imballaggi non necessari, aumentando l’assorbimento di contenuto riciclato e migliorando la raccolta e il riciclaggio” spiega una nota del Parlamento Ue.

Dove gli interessi dei produttori italiani sono stati tutelati

I divieti non riguardano gli imballaggi compostabili (in cui la filiera produttiva italiana è molto forte) se raccolti e smaltiti, come avviene in Italia, così come per gli imballaggi compositi, in plastica e carta, per esempio. Quando il divieto mette a rischio la deperibilità del prodotto, poi, l’imballaggio può essere mantenuto.

Meno imballaggi e limitazione di alcuni formati

L’accordo fissa obiettivi di riduzione degli imballaggi (5% entro il 2030, 10% entro il 2035 e 15% entro il 2040) e impone ai paesi dell’Ue di ridurre, in particolare, la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica.

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Secondo l’accordo, alcuni formati di imballaggi in plastica monouso, come imballaggi per frutta e verdura fresca non trasformata, imballaggi per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti, bustine per porzioni individuali (ad esempio condimenti, salse, panna, zucchero), Dal 1° gennaio 2030 saranno vietati, così come gli imballaggi in miniatura per i prodotti da toilette e la pellicola termoretraibile per le valigie negli aeroporti.

I deputati hanno inoltre garantito il divieto delle buste di plastica molto leggere (sotto i 15 micron), a meno che non siano necessarie per motivi igienici o fornite come imballaggio primario per alimenti sfusi per aiutare a prevenire gli sprechi alimentari.

Vietare l’uso di Pfas”

Per prevenire effetti negativi sulla salute, il Parlamento ha ottenuto l’introduzione di un divieto sull’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” (sostanze alchiliche per e polifluorurate o Pfas) negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

Incoraggiare le opzioni di riutilizzo e ricarica per i consumatori

I negoziatori hanno concordato di fissare un obiettivo specifico per gli imballaggi riutilizzabili per le bevande alcoliche e analcoliche (eccetto latte, vino, vino aromatizzato, liquori) entro il 2030 (almeno il 10%). Gli Stati membri possono concedere una deroga di cinque anni a tali requisiti a determinate condizioni.

I distributori finali di bevande e cibi da asporto nel settore dei servizi di ristorazione sarebbero obbligati a offrire ai consumatori la possibilità di portare il proprio contenitore. Dovrebbero inoltre impegnarsi a offrire il 10% dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile entro il 2030.

Incentivare acqua dal rubinetto nei ristoranti

Inoltre, su richiesta del Parlamento, gli Stati membri sono tenuti a incentivare ristoranti, mense, bar, caffetterie e servizi di ristorazione a servire acqua del rubinetto (ove disponibile, gratuitamente o a un costo di servizio basso) in un formato riutilizzabile o ricaricabile.

Imballaggi riciclabili, migliore raccolta e riciclaggio dei rifiuti

I negoziatori hanno concordato che tutti gli imballaggi dovrebbero essere riciclabili, soddisfacendo criteri rigorosi da definire attraverso la legislazione secondaria. Sono previste alcune esenzioni per legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana o cera.

Altre misure concordate includono: – obiettivi minimi di contenuto riciclato per qualsiasi parte in plastica dell’imballaggio; – obiettivi minimi di riciclaggio in base al peso dei rifiuti di imballaggio generati e maggiori requisiti di riciclabilità;- Raccolta differenziata del 90% dei contenitori per bevande monouso in plastica e metallo (fino a tre litri) entro il 2029 (sistemi di deposito-restituzione).

 

I prossimi passi

Il Parlamento e il Consiglio devono approvare formalmente l’accordo prima che possa entrare in vigore.