Trattamenti non ammessi per l’acqua in bottiglia: scandalo in Francia

ACQUA BOTTIGLIA TRATTAMENTI

Il 30% dei marchi d’Oltralpe, tra cui quelli di Nestlé come Perrier e Vittel, userebbe metodi di disinfezione non ammessi per l’acqua in bottiglia. Lo scoop di Le Monde e Radio France. L’opposizione chiede una commissione di inchiesta

L’uso dei filtri a carboni attivi o a raggi ultravioletti è vietato per la disinfezione delle acque minerali in bottiglia. Eppure in Francia è emerso che circa il 30% dei marchi utilizza questi trattamenti non ammessi dalla normativa e senza aver mai informatori i consumatori. L’acqua in bottiglia “minerale naturale” o “di sorgente” si intende pura (accertata e controllata, ovviamente) alla fonte e quindi, a differenza di quella del rubinetto per la quale il ricorso ai filtri per evitare metalli pesanti, pesticidi, batteri e altre impurità è consentito.

A finire nel mirino delle autorità di controllo francesi anche i prestigiosi marchi della Nestlé Waters come Perrier e Vittel secondo quanto rivelato da Le Monde e Radio France. I due media hanno portato alla luce un report del 2022 dell’Igas, l’Ispettorato generale per gli affari sociali, dove emergeva l’impiego di trattamenti non ammessi in diversi stabilimenti di imbottigliamento. In quelle ispezione la stessa Nestlé ammetteva il ricorso “a pratiche di trattamento non conformi nei siti di produzione” come i filtri Uv e a carboni attivi, come ha confermato una fonte governativa secondo il quotidiano Le Parisien.

Sulla questione è intervenuta l’Antitrust francese che indaga per “pratiche commerciali ingannevoli” in quanto questi trattamenti non consentiti dalla normativa non rappresenterebbero un problema sanitario per il consumatore. Intanto l’opposizione di sinistra in Parlamento ha chiesto al governo una commissione di inchiesta sull’accaduto.