Mele trentine e pesticidi: il Consiglio di Stato annulla il divieto del comune di Malles di usare la chimica

mele pesticidi

Il Consiglio di Stato annulla l’ordinanza di Malles, comune trentino che dal 2015 vietava l’uso di pesticidi nelle coltivazioni locali, dopo un referendum locale. Ora gli agricoltori potranno tornare a usare la chimica sulle famose mele locali

Il Consiglio di Stato annulla l’ordinanza di Malles, comune trentino che dal 2015 vietava l’uso di pesticidi nelle coltivazioni locali, dopo un referendum locale. Ora gli agricoltori potranno tornare a usare la chimica sulle famose mele locali.

La storia del divieto e il ricorso

Erano stati proprio un gruppo di coltivatori di mele ad impugnare l’ordinanza, ottenendo un l’accoglimento del ricorso al Tar di Bolzano, contro cui il Comune di Malles aveva risposto appellandosi al Consiglio di Stato, che ora ha definitivamente respinto tale appello. Il gruppo ambientalista “Malser Weg” ha promesso di continuare a lavorare per un’agricoltura sostenibile e un’economia locale e comunitaria.

Il referendum

Nel 2014 un referendum votato favorevolmente dal 75,8% della popolazione aveva sancito la contrarietà all’uso di pesticidi nel territorio di Malles, e spinto il Comune ad emanare il divieto di utilizzo. 

Il processo alla libertà di stampa

Nel libro “Il miracolo di Malles” – edito dalla oekom verlag, la maggiore casa editrice di lingua tedesca nel settore dell’ecologia e della sostenibilità – e nell’omonimo film, Schiebel presenta gli ideologi, gli attivisti e gli agricoltori biologici del Comune altoatesino di Malles Venosta e racconta la storia della loro lotta pionieristica, iniziata nel 2014, per liberare il Comune dai pesticidi. Dalla sua pubblicazione, nel 2017, il libro ha incontrato una notevole attenzione pubblica e mediatica influenzando in maniera decisiva la narrazione del caso di Malles in Germania, Austria e Italia; ed è proprio nel 2017 che l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler ha presentato querela (poi ritirata) contro l’autore Schiebel e l’editore Jacob Radloff, amministratore delegato della oekom verlag. Ua controversia legale che è durata anni, e ha coinvolto anche il dirigente dell’Istituto per l’ambiente di Monaco di Baviera, Karl Bär. Il processo è finito a maggio 2022, quando il tribunale di Bolzano ha assolto Karl Bär che aveva lanciato la campagna contro i pesticidi nei meleti in Alto Adige, ed era stato querelato da Provincia e produttori per aver detto che sono connessi a rischi alla salute.

Le mele “ai pesticidi”

In Alto Adige, oltre diciottomila ettari di terreno agricolo sono utilizzati per la melicoltura. Ogni anno vengono raccolte oltre novecentomila tonnellate di mele, quantità che corrisponde a quasi la metà della produzione italiana e a circa il 10 per cento di quella dell’Unione europea. L’alta intensità della melicoltura – che predilige poche varietà di mele fortemente soggette a malattie, come la Golden Delicious e la Gala, presenti su quasi la metà della superficie – comporta l’impiego di grandi quantità di pesticidi. Secondo i dati Istat nel 2020, nella Provincia Autonoma di Bolzano la vendita di pesticidi in rapporto alla superficie trattabile supera di oltre sei volte la media nazionale.