Una lettera aperta firmata da trenta associazioni, organizzazioni ambientaliste, tra cui WildFish, il Pesticide Action Network e la Blue Marine Foundation, insieme ai ristoratori, critica la Soil Association, l’ente britannico che certifica il cibo biologico nel Regno Unito, per la sua etichettatura del salmone di allevamento scozzese
Una lettera aperta firmata da trenta associazioni e organizzazioni ambientaliste, tra cui WildFish, il Pesticide Action Network e la Blue Marine Foundation, critica la Soil Association, l’ente britannico che certifica il cibo biologico nel Regno Unito, per la sua etichettatura del salmone di allevamento scozzese.
L’accusa
Le organizzazioni sostengono che gli impatti ambientali negativi dell’industria in Scozia sono in contrasto con i principi della Soil Association di promuovere cibo sano, umano e sostenibile. Nella lettera, si chiede la revoca della certificazione biologica per le fattorie di salmoni e trote scozzesi, definendola “greenwashing inaccettabile di un’industria non sostenibile”.
Mortalità dei salmoni a livelli record
Come scrive il Guardian, che riporta la notizia, “Le fattorie di salmoni certificate biologiche dalla Soil Association devono dimostrare come intendono minimizzare il loro impatto sull’ambiente acquatico e mantenere densità di popolazione inferiori rispetto ai requisiti di altri standard, tra cui lo standard RSPCA”. Eppure, a dicembre, il conduttore televisivo Chris Packham ha chiesto di fermare l’espansione delle fattorie di salmoni in Scozia, poiché i dati ufficiali suggerivano che la mortalità del salmone di allevamento aveva raggiunto livelli record nel 2023. Packham, presidente della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), ha dichiarato che l’industria è “catastrofica” per il benessere dei pesci e per l’ambiente scozzese.
Sostanze chimiche tossiche consentite
Per Rachel Mulrenan, direttrice di WildFish in Scozia: “Il cosiddetto salmone scozzese ‘biologico’ è un errore. I pesci sono allevati allo stesso modo di tutti gli altri salmoni di allevamento scozzesi, in gabbie a rete aperte, dove tutti i rifiuti dalla fattoria confluiscono direttamente nei laghi circostanti e negli stretti, compresi feci e mangime non consumato”. Mulrenan aggiunge che le fattorie di salmoni certificate biologiche sono autorizzate a utilizzare sostanze chimiche altamente tossiche, che possono uccidere la fauna circostante, e che vengono inoltre utilizzati pesci catturati in natura per produrre mangime e per il controllo dei parassiti, con impatti ambientali sconosciuti. Un rapporto pubblicato da WildFish lo scorso anno, intitolato “Responsibly Farmed?”, ha affermato che una fattoria di salmoni certificata biologica dalla Soil Association aveva applicato molteplici trattamenti del pesticida chimico deltametrina, altamente tossico per le specie marine.
Ambiente favorevole per parassiti
Inoltre, scrive il Guardian, “l’allevamento intensivo di salmoni crea un ambiente favorevole per parassiti come i pidocchi del mare e altre malattie e può minacciare le popolazioni di salmoni selvatici, se gli sfuggiti si accoppiano con i pesci selvatici”.
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160 chef e ristoranti pronti a toglierlo dal menù
Oltre 160 chef e ristoranti, oltre a 50 gruppi comunitari, associazioni di beneficenza e Ong, si sono uniti alla campagna “Off the Table” di WildFish per rimuovere il salmone di allevamento dai loro menu.
Soil association ammette: ancora molto da fare
Un portavoce della Soil Association ha dichiarato al Guardian che le fattorie con il logo biologico devono seguire “regole rigorose” per minimizzare l’impatto ambientale e garantire il benessere degli animali, dimostrando di intervenire quando si verificano problemi: “Riconosciamo che c’è ancora molto da fare per migliorare ulteriormente l’allevamento del pesce, ed è per questo che stiamo lavorando con il settore per promuovere ulteriori miglioramenti”. La Soil Association ha aggiunto che le fattorie devono dimostrare che la deltametrina viene utilizzata come ultima risorsa per proteggere il benessere dei pesci, con un impatto minimo sull’ambiente.
Il muro alzato da Salmon Scotland
Tavish Scott, amministratore delegato di Salmon Scotland, ha dichiarato: “Le fattorie di salmoni della Scozia soddisfano costantemente gli standard internazionali più elevati e l’assicurazione di terze parti – compresa la certificazione biologica – continuerà a svolgere un ruolo importante per garantire che il salmone scozzese rimanga il migliore al mondo. Non permetteremo che questo successo globale sia messo a rischio da un pugno di gruppi attivisti urbani”.