L’Ue obbligherà le aziende cosmetiche a pagare per ridurre l’inquinamento da microplastiche. Controlli obbligatori anche sui Pfas
L’UE obbligherà le aziende cosmetiche a pagare per ridurre l’inquinamento da microplastiche Le regole provvisorie previste seguono il principio del “chi inquina paga” e significheranno che le aziende copriranno l’80% dei costi extra per la pulizia. La decisione avviene dopo che i negoziatori dell’UE hanno raggiunto un nuovo accordo per trattare le acque reflue urbane.
il 20% dei costi di pulizia spetta agli stati
Come scrive il Guardian, che riporta la notizia, “gli Stati membri hanno dichiarato che il restante 20% sarà coperto dai governi, nel tentativo di evitare che i prodotti essenziali diventino troppo costosi o scarsi”. Secondo Virginijus Sinkevičius, il commissario europeo per l’ambiente, le nuove misure proteggeranno i cittadini dalle scariche nocive di farmaci e cosmetici che finiscono nei corpi d’acqua. Le regole, concordate dal Parlamento europeo e dal Consiglio d’Europa ma non ancora formalmente adottate, aumentano i requisiti per rimuovere i nutrienti dall’acqua e stabiliscono nuovi standard per i micropoluenti, oltre ad ampliare anche le aree coperte dalla legge.
Gli obbiettivi
“Entro il 2035 gli Stati membri dell’UE dovranno eliminare la materia organica dalle acque reflue urbane prima di rilasciarle nell’ambiente in tutte le comunità con più di 1.000 persone. Entro il 2045 dovranno eliminare azoto e fosforo in tutte le centrali di trattamento che coprono più di 10.000 persone. Dovranno anche aggiungere un passaggio aggiuntivo per eliminare un “ampio spettro” di micropoluenti, secondo il Parlamento europeo” scrive il Guardian.
Controlli dei governi obbligatori anche sui Pfas
I governi dovranno anche monitorare le acque reflue per microplastiche, sostanze chimiche “per sempre” come i per e polifluoroalchilici (Pfas) e indicatori chiave di resistenza antimicrobica.