Unilever e Bonduelle: “Nessuno sappia che ci sono lattine senza BpA”

L’Antitrust francese ha sanzionato per 20 milioni associazioni di categoria e aziende, come Unilever e Bonduelle, perché attraverso un’intesa hanno, tra il 2010 e il 2015, “privato i consumatori della possibilità di scegliere prodotti privi di Bisfenolo A”

Attraverso un’intesa occulta impedivano “ai produttori di comunicare l’assenza di Bisfenolo A (BpA, interferente endocrino) nei loro contenitori alimentari”. Per questo motivo l’Antitrust francese ha sanzionato per complessivi 20 milioni di euro ha sanzionato “tre organizzazioni professionali conserviere, FIAC, ADEPALE e ANIA, e il sindacato dei produttori di lattine, SNFBM, per aver attuato una strategia collettiva volta a impedire ai produttori del settore di competere sulla questione della presenza o assenza di bisfenolo A in contenitori per alimentari” come le lattine. Tra le aziende multate big di settore come Bonduelle e Unilever.

Cosa è successo e da dove nasce questa intesa volta a restringere la concorrenza a danno del consumatore? La Francia approva una legge il 24 dicembre 2012 volta a sospendere l’uso del bisfenolo A  su tutti i contenitori alimentari dal 1° gennaio 2015. Nel periodo di interregno, 2010-2015, è in vigore il salva scorte: i produttori possono ancora usare le lattine con Bpa (usato nei rivestimenti interni). Tuttavia i produttori sono liberi di usare anche contenitori BpA free e di comunicarlo in etichetta al consumatore. Qui scatta l’intesa tra produttori (di contenitori e di alimenti in scatola) per ostacolare chi vuole comunicare la scelta al consumatore.

Scrive l’Antitrust: “L’accordo (tra produttori, ndr) è avvenuto durante la fase transitoria durante la quale venivano immesse contemporaneamente sul mercato scatole con e senza Bisfenolo A (tolleranza stabilita per il fine scorte). Tali pratiche, che nel loro insieme costituiscono un unico reato complesso e continuativo (IUCC) attuato dal 6 ottobre 2010 al 21 luglio 2015, ossia nell’arco di più di quattro anni, attraverso due strategie“.

La prima: “La FIAC, poi l’ADEPALE e l’ANIA hanno allertato i produttori di conserve alimentari sulla necessità di non competere sulla presenza o assenza di Bisfenolo A nei loro contenitori”. La seconda: “Incoraggiare i produttori a rifiutarsi di consegnare scatole senza bisfenolo A prima del 1° gennaio 2015 e poi a interrompere la commercializzazione di prodotti in scatola contenenti bisfenolo A dopo tale data, anche se la grande distribuzione stava facendo richieste in tal senso”.

Sanzionate anche undici imprese, “perseguite in qualità di aderenti alle organizzazioni collettive sopra citate, la cui partecipazione individuale all’intesa è stata ritenuta dimostrata dall’Autorità. Questa partecipazione individuale si è manifestata essenzialmente attraverso la partecipazione a riunioni organizzate dalle loro associazioni o sindacati, il cui scopo era anticoncorrenziale. Si tratta di Andros, Bonduelle, Charles et Alice, Cofigeo, Conserves France, D’Aucy, General Mills e Unilever, produttori di conserve, così come Ardagh, Crown e Massilly, fornitori di lattine”.

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