“Il ciclo è ancora un lusso”, torna la mobilitazione contro la tampon tax

TAMPON TAX

Il ritorno dell’Iva al 10% sugli assorbenti femminili non piace. Coop e Onde Rosa che avevano raccolto più di 700mila firme sulla tampon tax per annullare questa discriminazione tornano a dare con una petizione indirizzata al governo Meloni

 

Un passo indietro che riporta l’Italia al punto di partenza di oltre un anno fa e discrimina nuovamente le donne. Decisamente senza appello il giudizio che danno Onde Rosa e Coop sulla decisione contenuta nella manovra di Bilancio di far tornare al 10% l’Iva sugli assorbenti femminili. E così il collettivo di giovani donne che aveva raccolto 683mila firme grazie alla petizione Stop tampon tax su Change.org sostenuta dalla catena della grande distribuzione, si ritorna alla mobilitazione. Obiettivo: raggiungere 1 milione di firme con lo slogan “Il ciclo è ANCORA un lusso!”.

Anche questa volta con l’appoggio di Coop che ha deciso a partire dal 1° gennaio di proporre per le proprie linee la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva fino a fine aprile 2024 con l’obiettivo di non scaricarlo sulle consumatrici.

La petizione Stop Tampon Tax, chiusa un anno fa, è stata tra le più firmate della storia della piattaforma Change in Italia e ha raggiunto 683.000 firme digitali (a cui si aggiungono le 80.000 raccolte nei banchetti presso i punti vendita Coop) prima dell’esito positivo raggiunto. Ovvero l’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti femminili dal 22% di Iva (l’Iva dei prodotti di lusso) a un più equo 5% realizzato dal governo Meloni, in linea con altri Paesi europei, a parte eccezioni ben più virtuose come la Spagna. In realtà il primo segnale positivo c’era già stato col governo Draghi che aveva fatto scendere l’imposta al 10%. Oggi si ritorna da capo e per le donne ritorna l’esigenza di mobilitarsi per evitare di dover pagare come un bene di lusso un assorbente.

“Così come avevamo riconosciuto pubblicamente esattamente un anno fa la bontà della decisione presa allora dal governo Meloni di abbassare l’Iva sugli assorbenti mettendo fine a una ingiustizia palese, analogamente oggi con il rialzo dell’Iva al 10% non possiamo non prendere una posizione – ammette Maura Latini Presidente Coop Italia – Già a ottobre 2023 quando si paventava una simile possibilità abbiamo rivolto un appello pubblico per invitare il governo e il Parlamento a tornare indietro su ciò che non è solo un tema economico. Ora riavviamo la mobilitazione e dimostriamo con l’azione sui nostri prodotti che abbassare l’Iva è possibile e necessario e che, se si tratta, come è stato detto, di un’azione inefficace perché da solo l’abbassamento non ha fatto diminuire i prezzi allora si ha a che fare con speculazioni che devono essere controllate e se del caso punite, ma non cancellando i giusti provvedimenti presi”. Il riferimento è proprio al tentativo della Premier Giorgia Meloni di giustificare questo passo indietro con i mancati risparmi per le consumatrici dopo la riduzione dell’Iva decisa un anno fa.

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“Quello a cui stiamo assistendo è un grave passo indietro per le donne e per la società tutta – conferma Onde Rosa – Intorno al tema della Tampon Tax in questi anni abbiamo visto crescere ed affermarsi un movimento dal basso che chiedeva solo una cosa: che il ciclo mestruale non fosse più considerato un lusso, rivedendo le tassazioni IVA dei necessari prodotti igienico-sanitari. Questo dietrofront oltre ad essere clamoroso è profondamente ingiusto: grazie all’azione di questo Governo, stando ai fatti, il ciclo mestruale torna ad essere un lusso. Da parte nostra resta l’indignazione e la promessa a nuove mobilitazioni”.

“La petizione Change.org/StopTamponTax, frutto dell’unione di 3 raccolte firme portate avanti su Change.org da Onde Rosa, Chiara Capraro e Giovanna Luppino, ha rappresentato la più grande mobilitazione di sempre per i diritti delle donne sulla piattaforma in Italia e la seconda più grande vittoria nella storia di Change.org nel Paese. L’enormità delle adesioni che la campagna ha registrato in Italia dal 2018 a oggi ha progressivamente spinto la politica a interessarsi al tema, come avvenuto con analoghe petizioni lanciate sulla piattaforma in altri Paesi, dove le petizioni online sono riuscite ad ottenere l’abbassamento dell’IVA su questi prodotti (ad esempio in Germania) o addirittura il suo annullamento (come in Gran Bretagna) in maniera stabile e definitiva. Grazie a chi ha firmato, la campagna Stop Tampon Tax è passata da essere un argomento di nicchia a uno mainstream in Italia. Per gli utenti italiani di Change.org, che sono circa 11 milioni, è una battaglia di civiltà che interessa non solo le donne ma tutte le famiglie; è una questione di giustizia economica e sociale rispetto alla quale, secondo centinaia di migliaia di persone, non si può tornare indietro”, conclude Fiamma Goretti, Referente per l’Italia di Change.org.