Rc-auto, boom delle truffe in Italia. I trucchi più usati e come evitarli

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In soli 12 mesi sono stati più di 2,3 milioni gli italiani che hanno subito una truffa o un tentativo di truffa nell’ambito dell’assicurazione Rc auto o moto, ben il 300% in più rispetto alla rilevazione dell’anno precedente, secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat.

In soli 12 mesi sono stati più di 2,3 milioni gli italiani che hanno subito una truffa o un tentativo di truffa nell’ambito dell’assicurazione Rc-auto o moto, ben il 300% in più rispetto alla rilevazione dell’anno precedente, con un danno stimato di quasi 700 milioni di euro. secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat.

Le possibili cause del boom

“Un aumento tanto rilevante delle frodi in un periodo così ristretto”, spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di Facile.it, “può essere letto anche in relazione ai rincari subiti dagli automobilisti e motociclisti per sottoscrivere una polizza e la conseguente voglia di cercare possibilità di risparmiare, purtroppo non sempre affidandosi a metodi sicuri”. In appena 12 mesi, infatti, il premio medio pagato in Italia per assicurare un veicolo a quattro ruote è cresciuto del 31,5% arrivando, lo scorso mese, a 610,87 euro, mentre quello per le due ruote è salito del 41,4%, raggiungendo i 572,97 euro. “Gli italiani vogliono risparmiare ed i malfattori sfruttano questa necessità per far cadere nella propria trappola gli utenti”, continua Ghizzoni “Basta, però, seguire alcuni semplici accorgimenti per mettersi al riparo dalle frodi e godere a pieno dei vantaggi offerti dai numerosi canali attraverso i quali si può risparmiare sulle assicurazioni auto e moto”.

Truffe Rc auto: i canali usati

L’indagine ha messo in evidenza come il danno medio per ogni truffato sia stato di circa 287 euro, in lievissimo aumento rispetto al 2022 (268 euro). È emerso come il web sia uno dei canali più utilizzati tanto che nel 42% dei casi le truffe o i tentativi di truffa hanno avuto inizio con una falsa email che rimanda a siti clone. In quasi 1 caso su 4, invece, si è trattato di un finto call center; questa modalità risulta più che raddoppiata rispetto alla rilevazione precedente, passando dall’11,1% al 23%. Seguono poi, tra gli strumenti maggiormente utilizzati, gli Sms (21%) ed il porta a porta (20%). Non mancano, infine, le frodi attraverso i social network e le App di messaggistica istantanea, che rappresentano i canali attraverso i quali sono caduti in trappola, rispettivamente, il 9% e l’8% dei rispondenti.

Le vittime preferite

Guardando al profilo di chi è stato truffato o, comunque, ha subito un tentativo di frode in relazione all’assicurazione Rc auto o moto, l’indagine ha sottolineato come siano stati gli intervistati con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni la categoria prediletta dai malfattori, con una percentuale di vittime pari al 9,1% (a fronte di una media nazionale pari al 5,6%). Su base territoriale, invece, sono stati gli abitanti del Sud e delle Isole ad essere maggiormente truffati (6,8%), seguiti dai residenti del Centro Italia (5,9%). Se si considera, infine, il livello di istruzione dei rispondenti, emerge che i più colpiti sono gli intervistati con un titolo di studio universitario, con una percentuale di vittime pari al 7,8%.

Quasi 1 su 2 non denuncia

Cosa accade dopo la truffa? Purtroppo, quasi 1 vittima su 2 (48%) non denuncia la frode, percentuale pari a quasi 1,2 milioni di italiani; il numero di persone che ha dichiarato di non aver denunciato l’accaduto risulta in aumento rispetto alla rilevazione precedente quando era pari al 41,7%. Tra chi ha deciso di non sporgere denuncia, il 31,3% ha detto di non averlo fatto perché non voleva che i familiari/conoscenti lo sapessero – percentuale più che raddoppiata rispetto allo scorso anno (13,3%) – più di 1 su 4 (27,1%) perché si sentiva ingenuo per esserci cascato, mentre il 20,8% perché il danno economico era basso. Cala, invece, la percentuale di coloro che decidono di non denunciare perché certi che non avrebbero comunque recuperato quanto perso, valore passato dal 33,3% del 2022 al 16,7% del 2023.

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Proprio per insegnare ai consumatori a difendersi e riconoscere le frodi e i tentativi di truffa, Facile.it ha creato una semplicissima guida in cinque punti. Vediamoli.

La guida

1) La sicurezza parte dal preventivo

La prima attività per trovare una polizza assicurativa adatta alle nostre necessità (e anche alle nostre tasche!) è quella di verificare le diverse offerte presenti sul mercato. Per fare questo in assoluta sicurezza è bene rivolgersi solo e soltanto ad operatori autorizzati, siano essi broker, compagnie o siti di comparazione. Se ci si rivolge ad un sito internet poi, è bene verificare che l’indirizzo che appare nella barra di navigazione cominci con https e non solo con http. Quella lettera, che non va sottovalutata, è un importante indice di sicurezza tecnologica che può farci stare più tranquilli. Quando si utilizza uno smartphone, invece, è bene diffidare da quei siti che non sono consultabili ma che, quando ci si clicca sopra, avviano direttamente una chiamata telefonica.

Se il preventivo che ci attira maggiormente fa capo ad una compagnia che non conosciamo, come ulteriore garanzia possiamo verificare che quell’azienda sia inserita nell’elenco delle compagnie autorizzate ad operare in Italia. La lista è disponibile per consultazione sul sito dell’IVASS a questo indirizzo:

https://www.ivass.it/consumatori/proteggi/index.html

Se il preventivo che ci interessa ci viene invece offerto da un intermediario, è bene sapere che, per legge, questi soggetti son tenuti a pubblicare sul proprio sito alcune informazioni quali:

  • dati identificativi dell’intermediario, il numero di iscrizione nel Registro Unico degli Intermediari;
  • la sede legale e le eventuali sedi operative;
  • il recapito telefonico, il numero di telefax, l’indirizzo di posta elettronica e, laddove previsto, l’indirizzo di posta elettronica certificata;
  • di essere soggetto alla vigilanza dell’IVASS;
  • i recapiti per la presentazione dei reclami e la facoltà del contraente di avvalersi di altri eventuali sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie previsti dalla normativa vigente.

Se questi dati non sono disponibili, è bene fare qualche ulteriore verifica prima di procedere con l’acquisto; l’elenco degli intermediari autorizzati è disponibile sul sito dell’IVASS a questo indirizzo:

https://servizi.ivass.it/RuirPubblica

2) Rimanere nei canali ufficiali

Se la compagnia opera in maniera corretta, non cercherà mai di condurvi al di fuori dei canali di comunicazione ufficiali. Ecco quindi che, ad esempio, se ci viene chiesto di comunicare solo tramite sistemi di messaggistica telefonica come WhatsApp o su piattaforme diverse, deve assolutamente scattare un campanello di allarme. Non sono quelli gli strumenti su cui inserire i vostri dati personali, di polizza o, anche, di pagamento.

3) Verificare prima è meglio che pentirsi poi

Prima di firmare il contratto di assicurazione e di pagare il relativo premio è importante verificare nel dettaglio tutte le voci che lo compongono. Fra le principali, che mai vanno trascurate, ci sono sia i massimali, sia le franchigie (la parte del danno che, eventualmente, rimarrà a vostro carico), sia eventuali esclusioni. Inseguire risparmi minimi rinunciando a coperture importanti non è saggio e potrebbe tradursi in grossi problemi. Se non siete l’unico conducente del veicolo o se in casa ci sono minori di 26 anni che possono mettersi alla guida dell’auto, ad esempio, verificate sempre che questi casi siano coperti dalla polizza. Se poi qualcosa nel contratto non vi è chiaro o è scritto in un modo che non capite, chiedete sempre dettagli precisi tramite i canali ufficiali; non solo è un vostro diritto, ma nel caso qualcosa andasse per il verso sbagliato sareste voi a doverne pagare le salatissime conseguenze.

4) Solo pagamenti tracciati

È chiaro che sia proprio nella fase del pagamento che si concentrano la maggior quantità di tentativi di truffa ed è quindi qui che bisogna porre ancora più attenzione. Anche se vi dovessero proporre sconti incredibili, non fatevi mai convincere a saldare il premio richiesto utilizzando metodi di pagamento non tracciati. La ricarica di carte prepagate o servizi di trasferimento di denaro come Western Union o Money Gram non sono stati creati per questo e, non essendo tracciati, non garantiscono la sicurezza del pagante. Usate solo e soltanto strumenti che consentono di avere certezza della controparte e, anche, di poter eventualmente annullare il pagamento se necessario.

5) Quando arrivano i documenti

Una volta concluso l’acquisto, la compagnia deve inviarvi i documenti. Anche in questo caso diffidate di chi vi propone l’invio attraverso sistemi di messaggistica telefonica o sistemi poco convenzionali, ma non necessariamente dovete mettervi in allarme se l’invio avviene, soprattutto in una prima fase, tramite posta elettronica; questo è un metodo non solo lecito, ma sempre più diffuso anche in Italia. È importante, invece, verificare che tutte le informazioni contenute nel contratto siano corrette e non solo riguardo a voi e al veicolo, ma anche riguardo alla compagnia stessa. Avete ancora il dubbio di non essere coperti da assicurazione?

Prima di mettervi al volante, collegatevi al portale dell’automobilista e inserite la targa del veicolo nella sezione Servizi Online (https://www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/verifica-copertura-rc); se l’assicurazione è attiva, la vostra polizza risulterà registrata.

In caso contrario, rivolgetevi subito alla Polizia Postale e all’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni denunciando l’accaduto, ma siamo certi che, se avrete semplicemente seguito i passi indicati fino a qui, sarete al riparo da ogni problema.