Il Regno Unito sta diventando “il simbolo tossico dell’Europa” dato che non riesce ad eliminare allo stesso ritmo dell’Unione europea i pesticidi che si sono rivelati dannosi per la salute umana e l’ambiente
Una ricerca del Pesticide Action Network (PAN) ha rivelato che dopo la Brexit gli inglesi non sono riusciti a vietare 36 pesticidi di cui non è consentito l’uso nell’UE. 13 sono considerati altamente pericolosi secondo le definizioni delle Nazioni Unite utilizzate per identificare le sostanze più dannose. Quattro sono altamente tossici per le api, uno contamina l’acqua e uno è altamente tossico per gli organismi acquatici.
A partire dalla Brexit, si scopre grazie alla ricerca del Pan, ogni anno il governo del Regno Unito ha concesso un’autorizzazione d’emergenza all’uso di un neonicotinoide altamente tossico per le api. Nel frattempo, l’UE ha vietato l’uso di emergenza di queste sostanze chimiche.
Nick Mole, del PAN UK, ha dichiarato al Guardian: “Il governo ha ripetutamente promesso che i nostri standard ambientali non sarebbero venuti meno dopo la Brexit. Eppure eccoci qui, meno di quattro anni dopo, e già vediamo che i nostri standard sono molto indietro rispetto a quelli dell’UE. Con le api e altri impollinatori del Regno Unito in declino e le nostre acque più inquinate, ora è il momento di adottare misure per proteggere la natura. Invece, il governo sta scegliendo di esporre la fauna selvatica britannica a una zuppa di sostanze chimiche sempre più tossica”.
Di queste sostanze chimiche, 12 sono state classificate come cancerogene, nove sono considerate interferenti endocrini, che interferiscono con gli ormoni e sono collegate all’infertilità, e otto sono tossine dello sviluppo o riproduttive che sono state collegate anche a problemi di fertilità. Due sono inibitori della colinesterasi che possono danneggiare il sistema respiratorio e uno è classificato come altamente tossico.
Nonostante le evidenze scientifiche a permettere che questi pesticidi circolino ancora nel Regno Unito è il nuovo regime di licenze del governo che ha deciso di concedere a tutti i pesticidi con licenze in scadenza prima del dicembre 2023 una proroga automatica di tre anni.
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Mole ha dichiarato al Guardian: “Il divario emergente tra gli standard sui pesticidi del Regno Unito e dell’UE è incredibilmente preoccupante per la nostra salute umana e la tutela dell’ambiente, ma anche per il futuro dell’agricoltura britannica poiché i nostri standard sono sempre più indietro rispetto a quelli del nostro maggiore partner commerciale. È probabile che le esportazioni alimentari del Regno Unito contenenti pesticidi che i coltivatori dell’UE non sono autorizzati a utilizzare vengano respinte. Dato che l’UE rappresenta ancora circa il 60% delle esportazioni agricole del Regno Unito, l’impatto sugli agricoltori potrebbe essere devastante”.