Sulle confezioni di tonno Consorcio il sito internet è sbagliato e così il consumatore non può ricevere informazioni sulla tracciabilità. Inoltre il produttore spagnolo non indica la zona Fao di orgine di pesca. L’azienda al Salvagente: “Il sito è sbagliato, correggeremo l’etichetta e rifaremo il packaging”
Dove viene pescato il tonno Consorcio? Dall’etichetta non è possibile saperlo. Primo perché il produttore della prestigiosa conserva (45 euro al chilo) non indica la zona Fao di pesca come invece fanno regolarmente la stragrande maggioranza dei marchi di tonno in scatola venduti nei supermercati. In realtà sulla confezione l’azienda spagnola invita il consumatore a connettersi al sito “www.consorcio.it” per “conoscere la tracciablità del tonno”. Peccato però che il sito sia sbagliato (come mostra la foto in basso) e rimanda a un dominio inesistente (o come ci spiega l’azienda “scaduto”).
Abbiamo fatto presente le criticità all’azienda che ha ammesso l’errore e ci fa sapere: “Il sito corretto è www.consorcio.eu. Abbiamo iniziato a cambiare l’informazione sul packaging: le nuove etichette saranno disponibili in funzione dell’esaurimento del prodotto già stampato“.
Facciamo notare però che anche nel nuovo sito non è possibile inserire il numero di lotto per conoscere la tracciabilità del tonno che acquistiamo. E anche in questo caso Consorcio resta impigliato nella trasparenza in etichetta. Al momento infatti questo tipo di informazione si può ricavare solo nel sito del gruppo (in spagnolo e inglese) https://www.grupoconsorcio.com/trazabilidad/ ma l’azienda al Salvagete fa sapere che “a breve, questa settimana, metteremo questa informazione nel nostro nuovo sito www.consorcio.eu“. E speriamo che tonno Consorcio possa avere finalmente un’etichetta trasparente all’altezza della buona qualità del contenuto delle sue lattine.
In meno di 24 ore dall’uscita della notizia l’azienda ci ha comunicato che ha inserito nel nuovo sito la parte relativa alla tracciabilità dei prodotti raggiungibile qui. Certo in un sito rivolto ai consumatori italiani si potrebbe prevedere la lingua di Dante e non solo lo spagnolo e l’inglese ma cogliamo positivamente la celere reazione di Consorcio.
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